lunedì 2 luglio 2018

FM Centro per l’Arte Contemporanea THE SIGG COLLECTION A STORY OF CHINESE CONTEMPORARY ART Conversazione con Uli Sigg



Introduce:
Elisabetta Galasso, FM Centro per l’Arte Contemporanea / Open Care – Servizi per l’Arte, Milano 
 
Intervengono:
Uli Sigg, principale collezionista di arte contemporanea cinese
Marco Scotini, FM Centro per l’Arte Contemporanea / NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Milano
Silvia Simoncelli, NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Milano


Nel contesto della mostra The Szechwan Tale. China, Theatre and History a cura di Marco Scotini, FM Centro per l'Arte Contemporanea presenta il 5 luglio, alle ore 18.30, una conversazione con Uli Sigg, il più importante collezionista di arte contemporanea cinese, introdotta da Marco Scotini, Direttore Artistico di FM Centro per l’Arte Contemporanea e Direttore del Dipartimento di Arti Visive NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, e coordinata da Silvia Simoncelli, Course Leader del Master Accademico in Contemporary Art Markets, NABA Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.

Evento in collaborazione con Open Care – Servizi per l'Arte, Master Accademico in Contemporary Art Markets - Dipartimento Arti Visive, NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano, Istituto Italo Cinese
THE SIGG COLLECTION. A STORY OF CHINESE CONTEMPORARY ART
Conversazione con Uli Sigg

Every collection is a process materialized. It is a distillate of the collector’s vision, imagination, intuition and passion, of research efforts, of the opportunities seized, of the resources made available, of hard work, and of the lack thereof.” 
Uli Sigg
 
L'incontro dedicato al collezionista svizzero Uli Sigg è il terzo appuntamento del Public Program ideato da FM Centro per l'Arte Contemporanea, in occasione della mostra The Szechwan Tale. China, Theatre and History. 
Dopo il focus sull'evoluzione dell'arte contemporanea cinese dal punto di vista della storia e della pratica dell'arte (con Lü Peng, storico dell'arte e direttore artistico della Biennale di Anren, e l'artista Liu Ding) e l'approfondimento sulle istituzioni e sul mercato dell'arte contemporanea in Cina dal punto di vista della ricerca accademica e degli operatori italiani delle gallerie e delle case d'asta attivi in Cina (con Marilena Vecco, Burgundy School of Business, Dijon; Flavio del Monte, galleria Massimo de Carlo, Milano/Londra/Hong Kong e Beatrice Botta, Sotheby’s, Milano), FM è lieto di ospitare Uli Sigg, per analizzare il fenomeno del collezionismo di arte contemporanea cinese e le sue relazioni con il sistema delle istituzioni museali in Cina.
 
Uli Sigg, imprenditore attivo in Cina sin dagli anni Settanta, è stato ambasciatore della Svizzera a Beijing dal 1995 al 1998 ed è attualmente riconosciuto come il massimo collezionista di arte contemporanea cinese.
Avviata negli anni Novanta attraverso relazioni dirette con gli artisti, la Sigg Collection si configura come una raccolta di qualità museale e di impianto enciclopedico, articolata sin dall'origine in modo sistematico per la dichiarata intenzione di Uli Sigg di destinarla ad un museo cinese di arte contemporanea. 
“Ho cominciato a collezionare come se fossi un’istituzione, dimenticando il mio personale gusto e sapendo che un giorno avrei restituito la mia collezione al suo paese”, ha affermato Uli Sigg. 
Presentata in diverse mostre internazionali, ad oggi la collezione, che comprende circa 2.300 opere di oltre 350 artisti cinesi, costituisce una testimonianza fondamentale dello sviluppo dell'arte in Cina dagli anni '70 agli inizi del XXI secolo. Il progetto originario di Uli Sigg ha trovato la propria realizzazione nel 2012, quando un'ampia selezione di circa 1500 opere è stata donata all'M+, il nascente museo di arte contemporanea di Hong Kong, situato nel cultural district di West Kowloon e progettato da Herzog & de Meuron, che sarà inaugurato nel 2019. 
 
Ultime due settimane per visitare

The Szechwan Tale. China, Theatre and History

Fino al 15 luglio 2018 FM Centro per l’Arte Contemporanea presenta The Szechwan Tale. China, Theater and History, a cura di Marco Scotini, che si rivolge al contesto cinese, proseguendo la linea d’indagine tracciata con le mostre Non-Aligned Modernity, dedicata all’arte dell’Est Europa, e Il Cacciatore Bianco/The White Hunter, sull’arte africana. 
La mostra, evoluzione del progetto realizzato dal curatore ad Anren, nella Provincia del Sichuan in Cina, all'interno della prima Biennale di Anren (ottobre 2017 – febbraio 2018), ripercorre la storia delle relazioni tra Oriente e Occidente attraverso i grandi temi del Teatro e della Storia, trattando questi argomenti all’interno di un percorso espositivo unico, concepito come un meta-teatro in cui più di trenta di artisti internazionali e cinesi forniscono una decostruzione degli strumenti della macchina teatrale – il pubblico, il sipario, l’attore (l’automa, il puppet, il teatro delle ombre), i costumi e la scenografia (ambiente mutabile e immutabile), il testo e la musica – come metafora di altrettanti fenomeni sociali e del loro carattere storico.

Artisti in mostra: Cao Fei, Cornelius Cardew, Chen Zhen, Chia-Wei Hsu, Céline Condorelli, Peter Friedl, Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi, Piero Gilardi, Dan Graham, Joris Ivens, Jia Zhangke, Joan Jonas, William Kentridge, Lin Yilin, Liu Ding, Mao Tongqiang, Rithy Panh, Michelangelo Pistoletto, Lisl Ponger, Qiu Zhijie, Pedro Reyes, Santiago Sierra, Sun Xun, Marko Tadić, Ulla von Brandenburg, Clemens von Wedemeyer & Maya Schweizer, Wei Minglun, Yang Yuanyuan, Zhang Huan, Zhuang Hui. Mei Lanfang and the Russian Proletarian Theatre (Research Curator Andris Brinkmanis).

Orari della mostra (ingresso gratuito):
dal mercoledì al venerdì 17.00-22.00
sabato e domenica 11.00-18.00
 
 
 
Visite guidate e in altri giorni/orari su prenotazione, con possibilità di visitare i Laboratori di Restauro di Open Care.
 

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