venerdì 30 aprile 2021

La mostra Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia riapre le porte tra reale e virtuale

 

Organizzata da Fondazione CariPerugia Arte e Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia,

continua a rendere omaggio all’artista

a 500 anni dalla sua scomparsa.

 

Allestita a Palazzo Baldeschi al Corso

torna visitabile

dal 1 maggio al 3 ottobre 2021

 

Fondazione CariPerugia Arte

Palazzo Baldeschi, Perugia

 

Nel rispetto delle distanze di sicurezza è necessaria la prenotazione:

ONLINE CLICCANDO QUI

VIA MAIL SCRIVENDO A palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it

TELEFONANDO ALLO 075573460

È pronta a riaprire le porte “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”, la mostra organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte e dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” per rendere omaggio al grande maestro del Rinascimento a 500 anni dalla sua scomparsa. Inaugurato a settembre 2020 e poi sospeso in seguito alle restrizioni anti Covid, il progetto espositivo allestito nelle sale di Palazzo Baldeschi al Corso torna ad essere accessibile al pubblico dal primo maggio fino al 3 ottobre 2021 permettendo a quanti non ne hanno avuto ancora l’occasione di visitare un percorso che riunisce in modo armonico magnifici effetti scenici con una ricchissima sezione documentale che ricostruiscono l’intera esperienza umbra dell’artista.

 

Il sommo artista italiano continua così ad essere celebrato attraverso un viaggio digitale immersivo, senz’altro coinvolgente, che lo vede dissertare con suo padre e con il suo maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino, e con un allestimento eccezionale che riporta, a Perugia, tutte le opere legate all’Umbria, oggi conservate nei più importanti musei del mondo. Non solo: la sua eredità artistica viene raccontata attraverso la produzione dei grandi maestri di cui fu fonte di ispirazione.

 

La mostra, infatti, è divisa in due sezioni: la prima a cura di Francesco Federico Mancini, con la regia della Fondazione CariPerugia Arte e il contributo della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche e dell’Archivio di Stato di Perugia, attraverso un’esperienza immersiva consente di poter ammirare in sequenza tutte le opere umbre del Maestro – se ne contano ad oggi dodici -, di esplorarne anche i dettagli, accompagnati da una voce narrante. Un viaggio nell’arte, che evoca emozioni ricche di suggestioni visive e sonore, attraverso lo scorrere delle opere umbre del grande maestro del Rinascimento. In un’altra sala del palazzo, sempre grazie alla magia degli effetti multimediali, partendo da famosi ritratti alcuni attori in costume rinascimentale portano in scena il pittore urbinate attraverso due dialoghi: il primo (siamo nel 1494), è una conversazione che vede un Raffaello undicenne portato dal padre Giovanni Santi presso la bottega del Perugino, a cui viene chiesto di accoglierlo tra i suoi allievi. Il secondo, a questo punto Raffaello ha 21 anni, è un confronto con il Perugino che ruota intorno ai due capolavori che raffigurano lo Sposalizio della Vergine.
La seconda sezione, dal sottotitolo “L’Accademia di Perugia e Raffaello: da Minardi e Wicar al Novecento” è realizzata dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e curata da Alessandra Migliorati, Stefania Petrillo e Saverio Ricci, con il coordinamento di Giovanni Manuali, conservatore dei Beni dell’accademia. Si articola in quattro parti tematiche e cronologiche che mostrano e dimostrano come, per tutto l’Ottocento, Perugia, grazie alla presenza di Tommaso Minardi, fu un epicentro insieme a Roma della corrente purista e del ritorno all'arte di ispirazione religiosa. L’Accademia, infatti, fu un vivaio di talentuosi pittori che rielaborano la lezione degli antichi maestri, Perugino e Raffaello prima di tutti, attualizzandone modelli e stile, interpretando quel gusto neo-rinascimentale. Dopo un’antologia di autoritratti degli artisti che si ispirarono a Raffaello, il percorso espositivo si snoda in tre sezioni rispettivamente dedicate a Il culto di Raffaello tra classicismo e purismo, Raffaello ‘docet’: la copia e l’invenzione, Raffaello nelle arti applicate e nella decorazione murale. 

 

Fiore all’occhiello della mostra tre prestigiose opere del Rinascimento umbro appartenenti alla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e realizzate da tre maestri a cui Raffaello si ispira e con i quali si relaziona quando arriva in Umbria: la Madonna col Bambino e due cherubini di Perugino, la Madonna con il Bambino e San Giovannino di Pintoricchio e il Santo Stefano lapidato di Luca Signorelli. L’appuntamento, fra le manifestazioni riconosciute dal Comitato Nazionale, è parte del percorso “Perugia celebra Raffaello” e si inserisce nel più ricco programma di celebrazioni “Raffaello in Umbria”, coordinato dal Comitato organizzatore regionale.

 

La mostra è corredata da uno speciale catalogo “Happy touch”, realizzato da Fabrizio Fabbri Editore con un innovativo sistema di stampa certificato capace di abbattere la carica batterica e alcuni tra i principali agenti microbici e fungini, sviluppato con lo stampatore Graphic Masters in collaborazione con tre laboratori di analisi specializzati.


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