in occasione della Giornata del contemporaneo, della Notte d'Oro e dell'apertura della VII Biennale di Mosaico Contemporaneo domenica 9 ottobre 2022, 16-19
Fondazione Sabe per l’arte Via Giovanni Pascoli 31, Ravenna |
Sabato 8 ottobre 2022, la Fondazione Sabe per l’arte partecipa alla Giornata del contemporaneo che quest’anno incrocia la Notte d'Oro, la notte bianca di Ravenna, e l’inaugurazione della VII edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo. Per l'occasione, la mostra Modulare lo scarto di Enrica Borghi, a cura di Pasquale Fameli, realizzata con il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna e in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Ravenna, prolungherà l'orario di apertura fino alle 22. Il giorno dopo, domenica 9 ottobre, la fondazione offrirà un'apertura straordinaria, dalle 16 alle 19, sempre nell'ambito delle giornate inaugurali della Biennale di Mosaico Contemporaneo.
L'esposizione, che proseguirà fino al 17 dicembre 2022, intende evidenziare il dialogo che Enrica Borghi intrattiene da anni con la tecnica del mosaico, aggiornata tanto nei materiali quanto nei significati, attraverso una ricerca artistica che si caratterizza per il riuso di frammenti ed elementi di scarto. La selezione di installazioni parietali e pavimentali comprende alcune tra le opere più rappresentative del suo percorso quali Mandala o Muro, destinate a trasformazioni continue: esse si caratterizzano infatti per una natura metamorfica che permette loro di crescere e adattarsi a qualsiasi condizione spaziale. Sono opere modulari, che richiamano motivi aniconici geometrizzanti di antica ascendenza, interpretati però mediante elementi prosaici come tappi in plastica, nastri segnaletici e scarti di origine industriale. All’idea di crescita e di evoluzione si riconnettono altre opere presenti in mostra, come Stola che, pur richiamandosi alla tradizione tessile, presenta un carattere discreto affine a quello del medium musivo.
Nelle parole dell'artista, "ho ripensato le mie opere come frammenti che intercorrono tra porzioni di spazio più definite, che si compongono come geometrie luminescenti sorprese nell’oro di un antico sogno ravennate. Affiorando in maniera disorganica da questo sogno di forme assolute, i miei scarti effimeri diventano cangianti e seducenti, come reperti pronti a modificare la propria sorte".
Il progetto espositivo sarà completato da un catalogo edito da Danilo Montanari e arricchito da altri eventi organizzati nel corso del periodo di apertura della mostra.
Enrica Borghi. Modulare lo scarto
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