Helidon Xhixha, “l’Artista dell’Acciaio e della Luce” porta sul lago d’Orta un mastodontico iceberg in acciaio inox come simbolo di denuncia ambientale, visibile dal lago o dalle rive dell’Hotel San Rocco. Con la sua forza estetica e la sua continua variazione di riflessi luminosi. L’opera galleggia sulle acque del lago più pulito di tutta Europa, divenendo simbolo della sensibilizzazione nei riguardi dei cambiamenti climatici che coinvolgono l’intero Pianeta. Lo scioglimento ultrarapido delle masse glaciali è una minaccia per l’intero pianeta, un’emergenza ambientale che riguarda tutti noi, il nostro futuro e la nostra sopravvivenza. Iceberg di Helidon mostra questo scenario inquietante, attraverso un impatto visivo capace di scuotere le coscienze degli osservatori ribadendo la centralità delle tematiche ambientali nel mondo contemporaneo.
Lo scultore Simone Benedetto, approda sul lago d’Orta interpretando ad ampio raggio i temi di denuncia sociale di SOSHumanity, in particolare nei confronti dei bambini e del loro mondo da proteggere e salvaguardare. Le sue opere di maggior impatto visivo ed emotivo sono Teddy Bear e Sexy Teddy, due “orsetti giganti” che raggiungono i quattro metri di altezza, con un duplice simbolismo: icone a difesa dell’innocenza e della spontaneità dei bambini e nel contempo veicolo di denuncia della violenza e del degrado sociale. Oltre alle opere monumentali Sexy Teddy e Teddy Bear, Simone Benedetto porta sul lago anche i suoi Animal Soul, sculture che rappresentano una metamorfosi del bambino in animale, assumendone non solo la gestualità scultorea ma anche la più intima e primordiale essenza interiore.
Segni distintivi dell’arte di Sergio Floriani, le impronte digitali rappresentano le prove concrete dell’esistere”, il primo elemento umano di identità individuale. Floriani porta sulle acque del lago due opere che rappresentano la sua visione del mondo, dove le impronte imprimono indelebilmente la materia donandole identità e significato, divenendo segno del nostro passaggio su questa Terra. L’installazione A Confronto, un parallelepipedo obliquo improntato da segni“digitali”, appare come un moloch scultoreo che si innalza e si integra con l’Ambiente circostante, riflettendosi nel lago e imprimendo nella materia le impronte digitali, le inconfondibili geografie dell’Io” che l’artista propone come un"segnale" delle problematiche e delle emergenze dei tempi che viviamo; un allarme relativo alla spersonalizzazione che l'uomo occidentale stava subendo a seguito del progredire della società. La seconda opera, La Porta della Leggeè una struttura imponente e totemica, dalle forme razionali e rassicuranti, contrassegnata dalle inequivocabili impronte digitali, metafora del passaggio verso una dimensione in cui l’Uomo rivendica il suo spazio la sua identità.
L’opera Comignoli di Omar Hassan, camini in cotto che si trovavano nel giardino comunale di Villa Bossi, è stata “imballata” e trasportata a Milano dove dall’8 novembre all’8 gennaio verrà esposta nella prestigiosa e storica location della Fondazione delle Stelline, e successivamente tornerà sul lago d’Orta in un luogo che al momento resta segreto, ma che verrà svelato a breve.
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