Cortina d’Ampezzo, 2 marzo 2023 - Le Dolomiti come fucina di eccellenze: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG entra da protagonista tra i partner del Lagazuoi EXPO Dolomiti, nella stazione di arrivo della funivia Lagazuoi, a quota 2.732 metri. Dopo un primo inizio estivo si consolida una collaborazione che si protrarrà per un anno e riguarderà l’intera programmazione – mostre ed eventi – del polo espositivo.
È molto più di un gemellaggio: tanto le Dolomiti quanto le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio dell’Umanità Unesco, e condividono una visione che affonda le sue radici in un’appartenenza comune.
Ad unirli, la verticalità – le pareti scoscese delle vette, e dall’altro lato la coltivazione delle vigne sui versanti ripidi – e l’orgoglio delle comunità che mantengono la storia e la cultura del territorio, modellandolo e creando un unicum paesaggistico.
Le Dolomiti rappresentano, per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, una sorta di “heimat” ideale. Esiste una storia geologica condivisa: le colline, in parte, sono state rimodellate dai ghiacciai delle Dolomiti che hanno portato a valle vari sedimenti, arricchendo la qualità del suolo. Il secondo elemento determinante è la fatica dell’uomo, che ha plasmato il paesaggio e dato vita a un prodotto unico.
“Intorno al Conegliano Valdobbiadene è nata un’economia che mantiene gli insediamenti collinari, e allo stesso modo il turismo di montagna – e lo sci alpino in particolare – creano i presupposti per sostenere le popolazioni delle Dolomiti” racconta Stefano Illing, ideatore di Lagazuoi EXPO Dolomiti. “La viticoltura eroica, fatta sui versanti ripidi al prezzo di tanti sacrifici, trova un suo corrispettivo nella fatica di chi, con il suo lavoro, fa vivere la montagna”.
Gli fa eco Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG: “Definiamo la nostra vigna la nostra casa; infatti, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG è una Denominazione dove l’attenzione alla sostenibilità ambientale è il minimo comune denominatore di ogni azione. Non solo, l’attenzione è forte anche verso la sostenibilità sociale. L’impegno costante della nostra realtà nei confronti della comunità in cui è inserita è un punto imprescindibile per tutti noi. Concludo affermando che la coltivazione della Glera e la produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG sono frutto dell’operosità di un’intera comunità di produttori che hanno fatto di questo territorio, della viticoltura e dell’enologia la loro vita. Il nostro compito oggi è quello di consolidare questo intelletto collettivo nato dal territorio stesso e farlo prosperare attraverso il racconto del nostro vino”.
Il Consorzio di Tutela DOCG e Lagazuoi EXPO Dolomiti sono uniti anche dalla consapevolezza dei limiti fisici e ambientali: l’area di coltivazione del Conegliano Valdobbiadene ha raggiunto la sua massima estensione, e in modo analogo la montagna non può ampliare la superficie a disposizione. Per questo motivo entrambi investono in strategie di crescita qualitativa e non quantitativa, per migliorare il valore reale e percepito dei loro prodotti.
Questa visione – e vocazione – viene portata avanti, sia nel mondo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG che a Lagazuoi EXPO Dolomiti, da imprenditori che sostengono un circolo virtuoso: il territorio – un complesso intreccio socio-economico, paesaggistico, ambientale, storico – crea un prodotto unico. Questo prodotto gioca un ruolo fondamentale nel garantire la permanenza delle comunità umane che abitano le colline di Conegliano Valdobbiadene come le valli di montagna: le stesse che hanno dato origine e impulso a questo modello, e che sono parte integrante dell’ecosistema. Questa storia viene raccontata attraverso il prodotto, che esprime una sintesi di natura, cultura e tradizione.
Questo percorso comune verso l’eccellenza ha avvicinato i due partner, che si sono legati per raggiungere insieme i medesimi obiettivi: sostenere le attività delle popolazioni residenti, riconoscendone il valore culturale e il potenziale innovativo.
Nessun commento:
Posta un commento