Con la personale di uno dei suoi artisti più rappresentativi la galleria inglese inaugura la prima sede internazionale in Italia
In mostra circa trenta opere realizzate per l’occasione, che analizzano il rapporto tra presente e passato |
Via Bramante 5 – 20154 Milano |
Milano, 3 marzo 2023. Attiva nel Regno Unito dal 1980 con una sede a Londra e una dedicata a progetti site specific nello Hampshire dal 2021, Cadogan Gallery ha scelto Milano per aprire la sua prima sede internazionale. Dal 2 al 31 marzo la galleria apre i suoi nuovi e luminosi spazi milanesi con la mostra Carta di Sam Lock (1973), uno dei suoi artisti più acclamati.
“Abbiamo scelto Sam Lock per inaugurare gli spazi milanesi, non soltanto per la bellezza e intensità del suo lavoro – dice Freddie Burness, Direttore della galleria – ma perché volevamo portare un po' della nostra storia qui in Italia. Cadogan lavora da oltre 40 anni con artisti emergenti, mid career e affermati, ma quello che l’ha sempre contraddistinta è un attento lavoro di supporto con ognuno di loro. Questo spazio metterà in evidenza le opere di artisti che sono cresciuti con noi, oltre a presentarne di nuovi.”
Lock, che lavora con la galleria dal 2015, ha scelto il titolo della mostra in diretto riferimento al medium utilizzato: le opere esposte infatti, tutte realizzate per questa occasione ed esposte per la prima volta, sono state dipinte sulle pagine provenienti da una collezione di libri d'arte. L’artista ha incollato le pagine su tele di diverso formato, da quelle più piccole, grandi come una pagina, ad altre di formato quadrato di oltre un metro per lato, su cui è intervenuto con segni apparentemente uniformi, in pittura azzurra o con tratti scuri, frutto di gesti intuitivi. Ogni gesto è capace di generare un moto nello sguardo dell’osservatore, che lo conduce in molteplici direzioni dentro e fuori dalla tela, spezzando la staticità delle vecchie pagine stampate.
Un lavoro che affronta il rapporto tra presente e passato mettendo insieme pagine ingiallite, su cui sono ancora leggibili parole e immagini – da cui Lock trae il titolo delle opere – e i segni contemporanei, generando una sovrapposizione tra Maestri del passato e un artista del presente. Un corpus di lavori che esprime a pieno la poetica di Lock, che non vede il tempo come qualcosa da misurare o controllare, ma come ciò che tutto crea e tutto distrugge, trasformando ogni cosa in memoria. |
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