Luce Delhove / Nota biografica
Nasce a Uccle (Belgio) il 29 settembre 1952. Trascorre la sua infanzia in Africa fino all’età di sette anni per poi trasferirsi a Roma con la famiglia. Nel 1972 consegue il diploma di “Baccalauréat scientifique” al Lycée Chateaubriand di Roma e nel 1974 frequenta l’Istituto Politecnico di Design a Milano diretto da Nino Salvatore, conoscendo autori come Bruno Munari, Guido Ballo e Attilio Marcolli affinando così un’interiore inclinazione al rigore progettuale. Nel 1979 si iscrive al corso di decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentando il corso di decorazione di Augusto Rannochi e il corso d’incisione di Guido Strazza dove approfondisce con un lavoro assiduo e personale la conoscenza del linguaggio e delle tecniche. Nello stesso anno tiene la sua prima personale alla Galleria Mondrian di Roma.
Dal 1994 è titolare della cattedra di tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Milano dove insegna tuttora.
Nel 1998 incomincia a sperimentare nuovi materiali per le grafiche e realizzare delle sculture con carte stampate, e altre con cellulosa e materiale tessile, che veranno esposte in successive esposizioni. Nel 1999 si dedica alla realizzazione di gioielli e sculture in ardesia presentando il suo lavoro alla Galleria Totem Il Canal a Venezia e alla fiera Art Paris con la Galeria di Claude Dorval.
Nel 2004 si dedica all’ideazione e realizzazione dei gioielli ispirati ai tessuti e alle sculture presentandoli alla Fabbrica del Lunedì a Napoli e poi in successive esposizioni personali a Cagliari, Porto Ercole, Monza, Roma e Milano.
Nel 2006 conosce a Parigi lo scrittore e storico d’arte Gérard-Georges Lemaire che l’inviterrà a partecipare a due mostre: “Le rève de Joseph” alla Collégiale de Saint-Pierre-le-Puellier a Orléans in Francia e “Lecciones de tinieblas”, al Museo José Luis Cuevas di Città del Messico.
Nel 2010 presenta alla Galleria Naila de Monbrison la ricerca sui gioielli in ardesia, utilizzando materiali innovativi, produzione di 10 anni di lavoro.
Nel 2011 espone alla Fabbrica delle Arti a Napoli le “Raminie” realizzate con scarti meccanici, vecchi radiatori di frigoriferi abbandonati in discarica rivitalizzati nelle forme di luminosi e cangianti pannelli-sculture o trasformati in semimoventi tavoli argentei.
Nel 2016 vince il Premio Comel di Latina con una scultura in alluminio intitolata “Raminia” . l'anno successivo preseta sempre a Latina la mostra personale “La metafora silenziosa e ispirata dell’alluminio” presentata da Giorgio Agnisola.
Negli ultimi anni continua il suo lavoro di opere e fotografie inspirate all’Adda e il suo territorio.
Scoglio di Quarto / Nota di approfondimento
Lo Spazio Scoglio di Quarto nasce su iniziativa di Gabriella Brembati nel 1998 in via Scoglio di Quarto 4 dove ancora oggi si trova, sul Naviglio pavese, in uno dei quartieri più caratteristici, antichi e affascinanti di Milano.
Una casuale, storica concomitanza con la “Partenza dei Mille“, che coincide con l’esigenza che l’arte contemporanea ha di conquistare spazio e consenso della gente, per aprire un mercato ancora inadeguato al tanto che avviene in questi anni.
"Uno spazio attivo posto idealmente tra l’antico Naviglio di Leonardo e il futuro della Nuova Arte, punto di incontro tra artisti, critici, collezionisti e persone che amano la cultura e l’arte; approdo per artisti già noti, ma anche punto di partenza per giovani artisti, un’opportunità per chi intenda vivere e respirare il momento di ricerca artistica nel suo divenire"
(Gabriella Brembati)
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