| Il penultimo concerto di “Note nei roccoli e nelle corti” in programma sabato 13 settembre alle 17 lascerà il segno, sperando nel bel tempo. Per un paio di motivi. Il primo riguarda il contesto che ospiterà lo spettacolo: è la Sella di Sant’Agnese a Gemona, un luogo affascinante per il paesaggio e la storia che la caratterizzano (per raggiungerlo è necessario camminare un po’, ma ne vale la pena); il secondo si riferisce ai due musicisti di caratura internazionale che si esibiranno ovvero Stefano Valla & Daniele Scurati, pifferaio e fisarmonicista. Per l’occasione alle 16.30 è in programma una visita alla chiesetta duecentesca che si erge sulla sella, condotta dallo storico Mauro Vale. Sarà un pomeriggio da vivere intensamente. In caso di maltempo, il concerto si svolgerà al coperto nella struttura de L’Aser, in località Stalis. |
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Profondamente legati al territorio delle Quattro Province (Genova, Piacenza, Alessandria e Pavia) e in particolare a Cegni, paese di Giacomo ed Ernesto Sala – pifferai tra i più importanti del secolo scorso – Stefano Valla e Daniele Scurati sono i continuatori diretti del repertorio musicale tradizionale legato al piffero (oboe popolare) e alla fisarmonica. La loro attività è volta a mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale di questa parte dell’Appenino valorizzandola con feste, concerti, stage e conferenze. Il loro repertorio comprende antiche danze tradizionali che anticipano l’affermazione delle danze di coppia: ne fanno parte la giga, l’alessandrina, la monferrina, la piana e la povera donna, quest’ultima con connotazioni rituali e simboliche particolari. |
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La Sella di Sant’Agnese conserva la caratteristica morfologia glaciale, tra l’altura del Cumieli a ovest e il Monte Deneâl, primo rilievo della catena Chiampon-Cuel di Lanis, a est. I ghiacci, che in questo punto nel corso dell’ultima glaciazione raggiungevano i 500 m di spessore, mediante una lenta azione abrasiva hanno letteralmente modellato il territorio, compreso il dosso montonato del Cumieli. La Chiesetta di Sant’Agnese, a cui un tempo era annesso un romitorio, è stata ricostruita filologicamente dopo il terremoto del 1976: presenta un’aula a pianta quadrangolare con muratura in pietre squadrate e soffitto a travi scoperte. La facciata con lunetta e portale architravato è sormontata da un campaniletto a vela. Dal corpo principale sporgono l’abside e un portico sorretto da tre pilastri. All’interno lacerti di affreschi. |
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