Sull'Appennino reggiano, a Castelnovo ne’ Monti, fotografi italiani e internazionali affrontano temi cruciali come il cambiamento climatico, i conflitti, le migrazioni, la relazione uomo/natura e uomo/potere.
A Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, concluse le mostre indoor “Human Nature/ Frontcountry” di Lucas Foglia e “Occupied Pleasures” di Tanya Habjouqua, si potranno visitare ancora fino al 27 giugno le mostre open air della prima edizione del Pangea Photo Festival.
Il festival di fotografia ideato e organizzato da un gruppo informale di giovani abitanti dell’Appennino Reggiano, insieme al Comune di Castelnovo ne’ Monti e con il sostegno di A.S.C. Teatro Appennino, ha il pregio di mettere in luce le tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del pianeta come il cambiamento climatico, i conflitti, le migrazioni, la relazione uomo/natura e uomo/potere.
Esposta per la prima volta in Italia, “Arctic: New Frontier” di Khadir Van Lohuizen e Yuri Kozirev - in collaborazione con NOOR e Fondation Carmignac - attraverso le suggestive immagini allestite lungo il muro che dal piazzale Dante conduce all’Eremo, sulla Pietra di Bismantova, testimoniano i 15 mila km percorsi dai due fotografi per raccontare lo scioglimento dei ghiacci, i cambiamenti nella vita quotidiana delle popolazioni e l’aumento delle attività militari nel circolo polare artico.
Altre sedi in centro di Castelnovo accoglieranno due fotografi reggiani: tra piazza Peretti e piazza Martiri della Libertà è esposta la mostra di Piergiorgio Casotti “Sometimes I cannot smile”, un viaggio intimo e personale nel difficile mondo giovanile groenlandese, mentre in via Roma 7 nell’ex Pretura, davanti ad una scuola, l’indagine fotogiornalistica “Fulani” di Michele Cattani ritrae la complessa società maliana nelle sue varie sfaccettature.
La Corte Campanini, il cortile interno della Biblioteca Crovi dell’Istituto Merulo, in via Roma 4, ospita la mostra “Future Studies” di Luca Locatelli, finalista al World Press Photo 2018, che racconta di pratiche agricole innovative e soluzioni per ridurre il problema della la fame nel mondo. Accessibile negli orari di apertura della Biblioteca, racconta un viaggio di sette anni, ancora in corso, per esplorare nuovi modi di vivere sul nostro Pianeta.
Attraverso il linguaggio diretto delle immagini di fotografi italiani e internazionali, il festival vuole portare consapevolezza su come questi temi impattino sulle comunità locali e sulla vita di ciascuno di noi e aumentare la soglia di attenzione su importanti temi che troppo spesso passano inosservati nelle nostre vite, ma che hanno un forte impatto sul nostro presente e sul nostro futuro. “Crediamo fortemente – dicono gli ideatori - che la narrazione attraverso la fotografia d’autore possa aiutare a riconnettersi profondamente con storie all’apparenza lontane, ma che riguardano tutti e talvolta possono anche essere determinate dalle piccole scelte quotidiane di ciascun individuo”.
“Pangea è tutta la terra. Tutto il mondo, o almeno una sua parte rilevante, che arriva e viene ospitato in un piccolo paese al centro dell'Appenino reggiano” sottolinea Emanuele Ferrari, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti, che ha creduto fin da subito nell’iniziativa proposta dagli organizzatori. “Storie scritte in immagini che raccontano il nostro tempo, che si possono incontrare camminando per il paese, o salendo alla Pietra di Bismantova, cantata da Dante nel Purgatorio. Altre invece si potranno visitare nella sala mostre delle ex scuderie di Palazzo Ducale. Una molteplicità di sguardi e storie che hanno un orizzonte comune: quello della sostenibilità, della visione di un futuro possibile, declinato in una prospettiva di ecologia integrale, di dialogo tra le culture, valorizzazione delle differenze”.
“Mai come in questo periodo, proprio a causa della pandemia di Covid-19, abbiamo avuto l’occasione di riflettere su quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento in futuro, nello sforzo di ristabilire un sano rapporto con la natura e la Terra” concludono gli organizzatori. In un periodo difficile per il settore culturale, Pangea Photo Festival cerca così di portare un segno di speranza e inclusione, garantendo un accesso alle mostre in totale sicurezza e in conformità alle normative anti-covid vigenti.
Il progetto è finanziato dal bando Shaping Fair Cities della Regione Emilia Romagna, per la diffusione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Con la volontà di collaborare, per quanto possibile in questo periodo di distanziamento sociale, con istituti scolastici e insegnanti per la realizzazione di progetti educativi legati al Festival.
Pangea Photo Festival è anche un’importante occasione di promozione del territorio, anche grazie al coinvolgimento di varie associazioni locali in attività di animazione culturale e sensibilizzazione: collaborano al progetto Associazione Al Bayt, Associazione Centro Storico di Castelnovo ne’ Monti, Associazione Maliana Badegna, Condotta Slow Food Appennino Reggiano, Extinction Rebellion Reggio Emilia, Fa.Ce. Famiglie Cerebrolesi Associazione Provinciale di Reggio Emilia, Gaom, Vogliamo La Luna e CGIL.
DATE E ORARI DI APERTURA:
Fino al 27 giugno:
“Future Studies” di Luca Locatelli alla Corte Campanini, il cortile interno della Biblioteca Crovi dell’Istituto Merulo, in via Roma 4, è aperta dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 19.
Si potranno visitare in qualsiasi orario le mostre outdoor:
- “Arctic New Frontier” di Khadir Van Lohuizen e Yuri Kozirev, alla Pietra di Bismantova
- “Fulani” di Michele Cattani, in via Roma 7 nell’ex Pretura
- “Sometimes I cannot smile” di Piergiorgio Casotti, tra piazza Peretti e piazza Martiri della Libertà
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