Quella della caseificazione comunitaria è una storia vecchia di oltre un secolo, specchio della realtà contadina che si estendeva sull’intero arco alpino, un piccolo grande universo che negli anni Sessanta vedeva la presenza in Friuli di 652 caseifici, costituendo uno dei pilastri su cui si reggeva l’economia di tante famiglie. Il modello turnario permette di conservare e promuovere princìpi e valori, ma oggi deve fare i conti con i costi dell’energia e la burocrazia sempre più invadente. Un modo per uscirne è quello di fare sistema, confrontarsi, dialogare, assumere iniziative comuni come l’Ecomuseo si è proposto di fare, svolgendo un ruolo attivo di coordinamento e scrivendo in modo partecipato la Carta dei princìpi delle latterie turnarie, un decalogo in cui i caseifici coinvolti si ritrovano. È questo che fa la differenza.
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