Venezia, 30 novembre 2023. Con la chiusura della 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, domenica 26 novembre 2023 si è conclusa anche l’esposizione del progetto “Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri” curato da Fosbury Architecture (Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino e Claudia Mainardi) per il Padiglione Italia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura.
La mostra alle Tese delle Vergini ha rappresentato un importante momento di confronto e sintesi di nove progetti site-specificattivati sul territorio italiano a partire dai mesi precedenti l’inizio della Biennale Architettura 2023: un lungo processo, tuttora in corso, che non si esaurisce con l’esperienza del Padiglione a Venezia.
“Il Padiglione Italia è stato lo strumento che ci ha consentito di indagare le sfaccettature del contesto di crisi permanente in cui viviamo –dichiarano i curatori, Fosbury Architecture. Una sfida impossibile da circoscrivere in astratto, ma che se analizzata alla microscala dei contesti locali, consente di comprenderne le dinamiche che si rifrangono attraverso ricadute precise. Spaziale ha proposto una riflessione sui temi urgenti per la disciplina, una presa di coscienza collettiva sostanziata e avvalorata dagli accadimenti nazionali degli ultimi sei mesi che fanno emergere l’acuirsi delle questioni sollevate dal Padiglione. A maggio, durante l’opening della Biennale Architettura 2023 abbiamo assistito agli eventi catastrofici delle alluvioni in Emilia Romagna, l’estate 2023 è stata la più calda di sempre. Il mese di novembre, in cui si è chiuso il Padiglione, quello con le più alte temperature mai registrate finora a livello globale. A Taranto, dove ha operato il collettivo Post Disaster, abbiamo visto l’ultima manifestazione all’interno dell’ex Ilva, dopo mesi di mobilitazioni sindacali per impedire la chiusura dello stabilimento siderurgico e garantire una giusta transizione ecologica. Sul confine Italo-Sloveno, dove è localizzato il progetto Sot Glas di Trieste, l'Italia ha ripristinato i controlli di frontiera, sospendendo il trattato di Schengen e la libera circolazione transfrontaliera. In Parlamento arriva il disegno di legge che vieta la produzione e la commercializzazione del cibo sintetico, richiamando il tema sempre più divisivo della transizione alimentare, affrontato da Lemonot e Flore a Cabras. Il dibattito sulle periferie si riaccende sul destino del PNNR e dei sempre più precari fondi dedicati alla rigenerazione delle aree più disagiate del Paese. Al rischio di definanziamento, corrisponde il fallimento dei progetti urbani integrati e il rischio che si producano, ancora una volta, nuove opere incompiute.
Ma il rischio più evidente che mette in luce il Padiglione Italia – proseguono i Fosbury Architecture – è che l’ennesimo discorso interno alla disciplina ci faccia perdere di vista come l’architettura sia spesso parte del problema, e che tutte le crisi – non solo quella ambientale – producano conseguenze spaziali sui nostri territori. Ed è proprio sui territori che si misura il successo delle iniziative locali promosse da Spaziale, dove nella complessità delle condizioni di lavoro e nella scarsità di risorse, emerge la forza dei nove progetti. Operando come agenti di cambiamento, gli Spazialisti invitati sono riusciti a legittimare come spazio pubblico luoghi che fino a quel momento non erano considerati tali, a dimostrare che la marginalità possa essere assunta come vantaggio e che, mediando tra pubblico e privato, si possa fare rete con la comunità locale. In questo senso, la chiusura della Biennale Architettura 2023 non corrisponde al termine del Padiglione Italia 2023.”
Spaziale è stato dunque lo strumento per indagare le sfaccettature del contesto di crisi permanente in cui tutti noi viviamo, non solo il gruppo curatoriale di architetti, i progettisti e gli advisor coinvolti (nove gruppi di professionisti provenienti da diverse aree delle industrie creative, per un totale di circa 50 persone con età̀ media di 33 anni).
Ciascun gruppo di lavoro ha presentato occupazioni temporanee, operazioni di messa in sicurezza che hanno riaperto spazi pubblici mai utilizzati, dispositivi spaziali che hanno attrezzato luoghi abbandonati diventati nuovi catalizzatori di incontro, prototipi offerti alle amministrazioni per realizzare future iniziative, e ancora, progetti di paesaggio perfettamente riusciti e già stabilizzati.
L’esperienza del Padiglione Italia ha rappresentato, per tutti i partecipanti, l’avvio di una serie di iniziative che avranno un impatto di media o lunga durata, capace di restituire una rinnovata immagine dell’architettura italiana nel contesto internazionale.
Come nell’intenzione iniziale espressa dai curatori, l’esperienza in laguna è a tutti gli effetti risultata una messa in pratica di quell’accademia diffusa, utile alle comunità dei territori, che si proponeva l’obiettivo di rispondere a una serie di temi urgenti per la pratica architettonica attuale, vista come ricerca multidisciplinare al di là dei manufatti.
“Terminata la mostra alle Tese delle Vergini, Spaziale torna nei territori, alle azioni site-specific iniziate nei mesi precedenti la Biennale Architettura 2023 - sottolineano i curatori, Fosbury Architecture. - “Il futuro del Padiglione Italia è nella città vecchia di Taranto, alla Baia di Ieranto, sul confine italo sloveno di Trieste, a Ripa Teatina, nella Terraferma Veneziana, allo stagno di Cabras, nella periferia di Librino, a Belmonte Calabro e nella piana tra Prato e Pistoia. Sebbene nei prossimi mesi saremo Stranieri Ovunque, speriamo che l'eredità di questo Padiglione non svanisca. In un mondo sempre più violento e divisivo, crediamo fermamente sia cruciale ricordare che Ognuno Appartenga a Tutti gli Altri.”
La Direzione Generale Creatività̀ Contemporanea del Ministero della cultura ha contribuito alla realizzazione di "Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri" con un importo pari a 800.000 euro formalizzato, come di consueto, con una convenzione con la Fondazione La Biennale di Venezia, stipulata il 26 ottobre 2022.
Il Padiglione Italia è stato realizzato anche grazie al sostegno di Banca Ifis in qualità̀ di main sponsor, di Bottega Veneta in qualità̀ di sponsor e di Rilegno in qualità̀ di sostenitore, che hanno contribuito complessivamente con un finanziamento di oltre 230.000 euro.
Si ringraziano il main sponsor tecnico Fohhn, gli sponsor tecnici Epson, Flos, NM3, Fedrigoni e il donor Aeroporto Nicelli che hanno contribuito con un valore complessivo di 160.000 euro.
Un ringraziamento speciale ad Amorim.
Le attivazioni nelle varie stazioni locali sono state rese possibili, oltre che dalla ripartizione delle risorse del Padiglione Italia, soprattutto grazie al coinvolgimento di numerosi partner e sponsor, a cui va un sentito ringraziamento per aver abbracciato il progetto.
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