HealthyFood – con il suo cuore nella Carta d’Identità Alimentare, da anni strumento di riferimento per promuovere scelte alimentari consapevoli e personalizzate – sostiene con convinzione la campagna #firmaperlasalute, promossa per introdurre l’educazione alimentare obbligatoria nelle scuole italiane, puntando a rendere la sua Carta uno standard italiano. È stata infatti depositata a maggio scorso presso la Corte Suprema di Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Comitato Longaevitas per introdurre l’insegnamento obbligatorio dell’educazione alimentare, ambientale e agli stili di vita sani in tutte le scuole italiane, dagli asili nido all’università, nonché nei centri di formazione delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del soccorso pubblico.
I dati parlano chiaro e impongono un cambio di passo. In Italia sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare (DCA), quasi il 6% della popolazione: un numero dieci volte più alto rispetto all’inizio degli anni 2000. Le fasce d’età più colpite sono quelle giovanili: il 58% degli utenti dei centri specializzati ha tra i 13 e i 25 anni, mentre un preoccupante 7% ha meno di 12 anni. Secondo i dati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il 90% dei giovani pazienti è di sesso femminile, ma la presenza maschile è in forte crescita, soprattutto nella fascia 12-17 anni, dove rappresenta già il 20% dei casi. Ancora più allarmante è il dato sulla mortalità: quasi 4.000 adolescenti e pre-adolescenti ogni anno perdono la vita a causa di un disturbo alimentare, che si conferma il disturbo psichiatrico con il più alto tasso di letalità.
HealthyFood contribuirà attivamente come veicolatore strategico, mettendo a disposizione la propria piattaforma e il network della Carta d’Identità Alimentare per sensibilizzare e attivare il maggior numero possibile di persone. Un canale privilegiato, capace di raggiungere famiglie, studenti, docenti e professionisti del mondo della ristorazione e del benessere.
Racconta Salvo Latino, presidente del Comitato Longaevitas: “Il nostro messaggio è chiarissimo: l’importante è la salute. Insegniamola. E il riscontro che stiamo ottenendo in termini di adesione ci fa capire di essere sulla strada giusta e se a questo si aggiunge quello di soggetti imprenditoriali del mondo della ristorazione come HealthyFood, possiamo davvero ben sperare per la riuscita di questo progetto fondamentale. Per l'Italia e non solo.”
“Questo progetto non solo è perfettamente in linea con i nostri valori” racconta Pietro Ruffoni, fondatore e CEO di MyCIA, “ma può rappresentare un trampolino istituzionale importantissimo. Se raggiungeremo le firme necessarie, la Carta d’Identità Alimentare potrà essere discussa in Parlamento come standard, già esistente, di educazione e consapevolezza alimentare. Ma anche di rispetto e tutela delle esigenze, sanitarie e non, di ognuno”.
A loro si è recentemente aggiunta anche la voce di Giorgio Calabrese: “Come medici siamo molto preoccupati dall'obesità infantile che è arrivata al 41. Bisogna agire. Siamo già quasi sicuri che questi ragazzi, che una volta si ammalavano alla nostra età, cioè a 70 anni, oggi sono in condizione di potersi ammalare a 30, o 25 anni, perché non hanno certezze di tipo nutrizionale. Bisogna lavorare tanto nelle scuole, ma dobbiamo anche formare i cosiddetti 'formatori' dei bambini, i docenti ma anche delle figure professionali, dalla dietista al biologo, dal medico dietologo all'internista, all'igienista, che devono dare la sicurezza ai bambini di vivere molto bene.”
Il valore sociale e culturale di questa iniziativa è altissimo: introdurre l’educazione alimentare sin dai banchi di scuola significa dare alle nuove generazioni gli strumenti per orientarsi in un mondo complesso, per prendersi cura di sé e dell’ambiente, e per combattere con maggiore efficacia le disuguaglianze legate alla salute e all’accesso al cibo.
Con questa adesione, MyCIA ribadisce il proprio impegno a favore di un futuro più sano, consapevole e sostenibile.
Per aderire alla campagna e firmare digitalmente:
https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/3700000
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