Bologna, 11 aprile 2022 - Che a livello globale il settore delle experience and attraction sia in fermento lo testimoniano il recente annuncio, da parte di Google, della partenza di Experience, una nuova feature di Google Things To Do (la dashboard con le attrazioni e i punti di interesse intorno a te e relativi costi) e i numeri comunicati da Get YourGuide: prenotazioni decuplicate rispetto al 2021 e ben al di sopra dei livelli del 2019.
In Italia, in questo scorcio di inizio primavera, assistiamo ai primi timidi passi degli italiani: con intenzioni - registrate da Confcommercio/Sole 24 Ore lo scorso 2 di aprile - di muoversi a breve raggio e di trascorrere una sola notte fuori casa ma con il Ministro Garavaglia che, in occasione della presentazione della Borsa Internazionale del Turismo, ha sottolineato come “Non abbiamo bisogno di turismo di massa; ci sono buone prospettive e segnali incoraggianti: in questi mesi di ripartenza i nostri numeri sono migliori di quelli di altri paesi”.
Cesarine.com - la rete di oltre 1500 cuoche e cuochi di casa che fin dal 2004 apre le porte delle case per far scoprire ospitalità, territorio, botteghe e mercati, e ovviamente cibo di ogni angolo della penisola, a turisti internazionali e italiani – archivia un primo trimestre 2022 come il migliore da molti anni a questa parte: tornando ai livelli pre-pandemia e superandoli, con un 60% di prenotazioni in arrivo dagli USA.
L’entusiasmo nella prenotazione arrivate a Cesarine.com dai clienti da oltreoceano nel primo trimestre - e soprattutto nell’ultimo mese - per l’estate che verrà, sembrano indicare che turbolenze e preoccupazioni di questa parte dell’emisfero non abbiano bloccato intenzioni di viaggio dei cittadini USA. E che i trend innescati dalla pandemia, e registrate da una recente ricerca di Accor sembrano via via consolidarsi verso la ricerca di sostenibilità, nuove architetture e vecchie tradizioni ma anche di occasioni per l’apprendimento di nuovi talenti.
Se vogliamo considerare quello di Cesarine un “barometro” complessivo dell’andamento degli arrivi dei turisti americani nel belpaese, in virtù del grande primato che questa fetta di turisti rappresenta nel giro d’affari della rete, e del medio anticipo con cui prenotano, le previsioni virano decisamente al bello per l’estate 2022 già a partire dal prossimo giugno.
Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Como sono le mete ad oggi più prenotate da viaggiatori USA, UK e tedeschi (questa la classifica delle nazionalità delle prenotazioni, seguiti da Svizzera e Olanda) che per lo più scelgono tour ai mercati e lezioni di cucina prima di sedersi a tavola.
Gli italiani, che invece hanno imparato a conoscere e apprezzare la rete di cuoche solo negli ultimi anni – attraverso corsi di cucina tematici online o l’ospitalità più raccolta e sicura di quella di un ristorante – in questo primo trimestre hanno prenotato (e in alcuni casi già gustato) per lo più pranzi e cene per celebrare occasioni speciali o per ritrovare a casa di Cesarine e Cesarini i piatti della propria infanzia; o, ancora, durante “scampagnate” fuori porta nel tempo libero.
La PMI innovativa, fondata nel 2004 - e diventata foodtech company sotto la guida dell’AD Davide Maggi (partecipata tra gli altri da CDP e un pool di investitori tra cui Nicolò Branca dell’omonimo gruppo, Daniele Ferrero di Venchi e Finalca Holding della famiglia Cazzola - ex Motorshow di Bologna) - nei lunghi mesi di stop forzato ha ampliato e diversificato il proprio modello di business. Ha messo a punto, prodotto e messo in vendita una gamma di prodotti a marchio con circa 50 referenze, organizzato e promosso corsi di cucina online e ha, infine, allargato il target di riferimento conquistando anche la clientela domestica (fino a prima della pandemia, quasi l’80% della base clienti era rappresentato da turisti internazionali).
Dichiara Davide Maggi “Lo stop forzato degli ultimi due anni sta venendo ripagato dell’entusiasmo nelle prenotazioni di questo inizio 2022. In questa parte del globo non abbiamo ancora la stessa serenità che si registra ad altre latitudini per le note vicende di guerra ma il periodo di lockdown ci ha insegnato molto: come rispondere in modo rapido e lucido ai momenti di crisi cercando di metterli a frutto per affinare, calibrare e ri-organizzare il business. Quello che registriamo e un grande desiderio di ritorno alla normalità e, in qualche modo, anche un maggiore impegno nel gustarla questa ritrovata normalità: confidiamo che sia la volta buona”
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