Molte placche e lettere aperte sono legate a René Magritte, che Broodthaers considerava un modello di riferimento. L'antitesi tra oggetto reale e la sua “traduzione” in parole o immagini, al centro della ricerca magrittiana, è ripresa da Broodthaers anche nel film La Pipe (Gestalt, Abbildung, Figur, Bild), in cui gli oggetti appaiono e scompaiono dietro una nuvola di fumo, a sottolineare quanto sia ambigua e “fumosa” la rappresentazione di un oggetto attraverso le immagini. La pipa torna come soggetto anche dell'opera sonora Intervista al gatto del 1970, in cui l'artista interroga il felino sull'arte contemporanea (che il pubblico può ascoltare in mostra attraverso delle cuffie in loco o con il proprio cellulare tramite QR code).
Portare la poesia, il linguaggio e la scrittura nelle arti visive è un altro tema cardine che attraversa l'opera di Broodthaers. In questo campo, il poeta Stephané Mallarmé è per lui un riferimento costante, per aver aperto la poesia alla musicalità, allo spazio e al ritmo e averle conferito “qualità visive”. Diverse opere legate a queste ricerche si concentrano sui segni di punteggiatura, come L'Alphabet e Modèle : la virgule, in cui la virgola è protagonista come espressione di una pausa, contropartita del silenzio. Anche le parole raccolte nella placca Société si rifanno alla poesia associativa e simbolista: per quanto evocative e suggestive, non formano infatti un significato chiaro, ma sembrano associate in base alla loro sonorità e al loro effetto tipografico. Mirano invece a produrre un certo disorientamento le frecce che puntano in direzioni opposte in Museum - Musée, Section Cinéma, in riferimento alla sezione omonima del suo museo, inaugurata nel gennaio 1971 a Düsseldorf. Il progetto del museo, e con esso la produzione delle Poesie industriali, terminerà nel 1972, con il riconoscimento ufficiale alla documenta 5 di Kassel.
Da allora, le Poesie industriali continuano a testimoniare il contributo di Broodthaers all'estetica contemporanea: le sue manipolazioni giocose e poetiche del linguaggio con i diversi livelli di percezione e lettura sanno ancora andare controcorrente rispetto ai segni universali, standardizzati e banalmente univoci della nostra epoca, segnata dalla tecnologia e dall'informatica.
Il catalogo
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo “Marcel Broodthaers. Lettere aperte e conversazioni”, a cura di Francesca Benini. Il volume contiene le traduzioni in italiano di alcune lettere aperte e conversazioni con Marcel Broodthaers, in coedizione Casagrande e MASI Lugano.
Evento
Domenica, 01 maggio, alle ore 11:00, si svolgerà all'interno della sala espositiva presso il LAC una conversazione in francese con Maria Gilissen Broodthaers e Charlotte Friling, Curatrice della mostra presso il museo WIELS, Bruxelles.
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