Gli esperti di Babbel
invitano a riflettere sui modi di dire e sulle parole legate al mondo culinario
al fine di evitare fraintendimenti durante il periodo delle Feste
Il cibo unisce le persone, soprattutto durante un mese ricco
di festeggiamenti come dicembre. Per chi resta in Italia l’atmosfera e le
dinamiche degli incontri con parenti, amici e colleghi favoriscono il desiderio
di aggregazione e socializzazione, mentre chi si reca all’estero per le vacanze
si troverà predisposto a fare nuovi incontri e conoscenze.
Riflettere sulle espressioni relative alle tradizioni offre
una prospettiva inedita sulla cultura e
sulla storia di un Paese. In
occasione del periodo delle festività, gli esperti di Babbel, azienda leader per l’apprendimento
delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno dunque analizzato alcuni
dei modi di dire legati al cibo riscontrabili
nelle varie lingue del mondo e messo a punto un breve vademecum, utile
ad evitare fraintendimenti e favorire la comprensione reciproca - o quantomeno
ad avere qualche aneddoto da raccontare a tavola durante i pranzi o il Cenone.
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Se achar o último biscoito no pacote: durante le Feste, ci si sente tutti
un po’ più speciali. Per esprimere questa questa sensazione, e in particolare
in relazione a chi è particolarmente fiero di sé, in portoghese brasiliano si
utilizza l’espressione “se achar o último
biscoito no pacote” ovvero, letteralmente, “sentirsi come l’ultimo biscotto della confezione”.
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Casser du sucre sur le dos de quelqu’un: letteralmente “rompere lo zucchero sulla schiena di qualcuno”, non si tratta di
un rito scaramantico per scongiurare la iella, come nel caso del sale, bensì in
francese significa parlare male alle spalle - “dire peste e corna” - di
qualcuno.
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To have a sweet tooth: le Feste rappresentano un momento particolarmente gioioso
per chi - come si dice in inglese - “ha
un dente dolce”. L’espressione indica, infatti, qualcuno che ama mangiare i
dolci.
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Pedirle peras a los olmo: “chiedere pere
all’olmo”, in spagnolo, significa fare una richiesta un po’ troppo
pretenziosa, oppure chiedere l’impossibile a qualcuno.
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Tener mala leche: letteralmente “avere latte
cattivo”, in spagnolo, non significa che il latte è scaduto, ma che
qualcuno è di cattivo umore.
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O cão chupando manga: è un’espressione portoghese che richiama l’immagine di “un cane che succhia un mango” e indica
qualcosa di molto brutto e spiacevole alla vista. Si spera non un regalo non
gradito!
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Żyć jak pączek w maśle: anche se in un periodo dell’anno differente, l’espressione
“essere felice come una Pasqua” è particolarmente pertinente anche per il
Natale. Il modo di dire polacco, che letteralmente si traduce con “vivere come una ciambella nel burro”,
vuol dire proprio questo.
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Have bigger fish to fry: “avere pesci più grandi da friggere” non indica un
appuntamento con i preparativi per pranzi e cene. Dall’inglese, si può
parafrasare come “avere cose più
importanti da fare”, non necessariamente in cucina!
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Tomaten auf den Augen haben: esattamente come il modo di dire italiano “avere il
prosciutto sugli occhi”, in tedesco “avere
i pomodori sugli occhi” significa non accorgersi di una cosa palese.
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Ergens geen kaas van gegeten hebben: se a tavola si sente questa espressione olandese,
ovvero “non essere riusciti a mangiare il
formaggio”, non occorre passare le ultime scaglie avanzate, poiché ciò che
realmente vuol dire è “non avere la
più pallida idea di qualcosa”. Piuttosto, potrebbe essere necessario dare
qualche delucidazione in merito alla conversazione!
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Raconter des salades: “raccontare dell’insalata”, in Francia, non significa
parlare di verdure, bensì “raccontare bugie”.
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To go bananas: il periodo tra
dicembre e gennaio è un momento ideale per lasciarsi andare e
festeggiare a più non posso. In inglese “to go bananas” - letteralmente
“diventare banane” - significa proprio essere senza freni, prendere la testa,
ma anche in senso positivo!
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Nu blir det andra bullar: se si decide di passare le vacanze invernali in Svezia, è
bene tenere a mente che questa espressione non è di buon auspicio. Nonostante
letteralmente si traduca con “ora le
pagnotte cambiano”, chi la pronuncia non si riferisce realmente alle
pagnotte, bensì sta comunicando che da quel momento in poi “smetterà di usare
le buone maniere”.
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Piece of cake: questo modo di dire inglese può, effettivamente,
designare un “pezzo di una torta”, ma
in gergo colloquiale indica qualcosa che è semplice e facile da fare. Occhio al
malinteso!
Per chi volesse approfondire le tradizioni culinarie dei
diversi Paesi, i docenti di Babbel
Live,
piattaforma che offre lezioni dal vivo
tenute da insegnanti certificati, hanno messo a disposizione una serie di unità
di apprendimento progettate ad hoc e
dedicate interamente al tema del cibo: tra le altre, la lezione intitolata “Talk about international food” che
invita gli studenti a discutere delle consuetudini e dei piatti tipici di tutto
il mondo.
Babbel
Babbel sviluppa e gestisce un ecosistema di esperienze di
apprendimento linguistico online interconnesse ed è guidato dallo scopo di
creare comprensione reciproca attraverso il linguaggio. Ciò significa creare
prodotti che aiutino le persone a connettersi e comunicare tra culture diverse.
I prodotti Babbel App, Babbel Live, Babbel Podcasts e Babbel for Business si
concentrano sull’uso di un nuovo linguaggio nel mondo reale, in situazioni
reali, con persone reali. E questo metodo funziona: gli studi di linguisti
presso istituzioni come la Michigan State University, la Yale University e la
City University di New York hanno dimostrato l’efficacia dei metodi di
apprendimento linguistico di Babbel.
La chiave è un misto di umanità e tecnologia. Babbel offre
più di 60.000 lezioni in 14 lingue, sviluppate da più di 180 esperti didattici,
analizzando continuamente i comportamenti degli utenti per modellare e
modificare l’esperienza degli studenti. Ciò si traduce in un costante
adattamento dei contenuti interattivi con lezioni dal vivo, giochi, podcast e
video che facilitano la comprensione di una nuova lingua, dallo spagnolo
all’indonesiano. Poiché Babbel è per tutti, il suo team è tanto vario quanto il
suo contenuto. Dalla sua sede di Berlino e dal suo ufficio negli Stati Uniti a
New York, 750 persone di oltre 65 nazionalità rappresentano i background, le
caratteristiche e le prospettive che rendono unico ogni essere umano. Babbel ha
venduto più di 10 milioni di abbonamenti creando una vera connessione con gli
utenti.
Ulteriori informazioni sono disponibili su it.babbel.com
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