Vincenzo Agnetti Meridiana – Tempus mentis Fino al 23 dicembre 2022 Leiko Ikemura Light Face Dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023 BUILDINGBOX via Monte di Pietà 23, Milano www.building-gallery.com BUILDINGBOX presenta fino a sabato 7 gennaio 2023 Flashbacks, un progetto espositivo a cura di Alice Montanini che ripercorre le tappe più importanti dell’attività di ricerca e promozione artistica di BUILDING, in occasione del quinto anniversario della sua nascita. Flashbacks vuole rendere omaggio a tutti gli artisti, i curatori e i saggisti che hanno contribuito a plasmare l’anima di BUILDING, presentando per la prima volta in maniera organica una selezione di opere appartenenti alla collezione permanente della galleria, accompagnate dai cataloghi e dai materiali d’archivio che ne documentano l’attività espositiva degli ultimi cinque anni. Una rilettura a porte aperte della propria collezione, attraverso alcune opere rappresentative dei principali artisti promossi dalla galleria e dell’attività espositiva ed editoriale finora svolta, presentate negli spazi di BUILDINGBOX a cadenza irregolare e visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dalla vetrina di via Monte di Pietà 23 a Milano. A conclusione del progetto, fino al 23 dicembre 2022 è presentata l'opera Meridiana – Tempus mentis di Vincenzo Agnetti e dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023, Light Face di Leiko Ikemura. |
Vincenzo Agnetti, Meridiana - Tempus Mentis, BUILDINGBOX, 03.12 - 23.12.2022. Ph. Simone Panzeri |
Vincenzo Agnetti Meridiana – Tempus mentis 3 - 23 dicembre 2022 Nell'ambito di Flashbacks, fino al 23 dicembre 2022, lo spazio di BUILDINGBOX ospita l’opera Meridiana – Tempus mentis di Vincenzo Agnetti (Milano, 1926 – Milano, 1981). In quest’opera del 1972, l’indagine sul concetto di tempo e sulla rappresentazione del suo trascorrere viene espressa attraverso una meridiana, strumento per eccellenza di misurazione del moto del sole, che da millenni viene usato per scandire e misurare il tempo. L’ombra proiettata sulla superficie della meridiana è materializzazione di uno sviluppo, di un passaggio, ma anche di cultura. È un espediente che risponde ad un’esigenza primitiva, essenziale ed esistenziale; è testimonianza antica della validità di un’intuizione che ha generato conoscenza, scienza e progresso. La meridiana di Agnetti non misura il tempo attraverso il rincorrersi delle ore, lo fa in una prospettiva altra, quella del pensiero, che ha un’origine più intima e interiore, ma dalla portata e manifestazione per noi tanto universale quanto il moto degli astri celesti. Non sono dei numeri a scandire questa traslitterazione spaziale del tempo ma la circolarità emblematica della frase: “Il tempo è lo sviluppo della cultura e la cultura la sedimentazione del tempo”. L’idea quindi di una temporalità tutta umana, unità di misura dell’esistere di un soggetto che si muove nel trascorrere temporale ma che è al contempo custode e testimone del suo passaggio. L’opera è stata esposta presso BUILDING nel 2017 in occasione della mostra collettiva Seconda Soluzione di Eternità, a cura di Giovanni Iovane e di Helmut Friedel. Nell’ottobre del 2019, BUILDING ha inaugurato la mostra Vincenzo Agnetti – Autoritratti Ritratti, Scrivere – Enrico Castellani Piero Manzoni a cura di Giovanni Iovane. Articolata nelle due sezioni Autoritratti Ritratti e Scrivere, questa rassegna proponeva al pubblico una selezione di opere comprendenti non soltanto i suoi celebri “feltri”, ma anche lavori in cui Agnetti si è confrontato in maniera originale con il genere del ritratto: Identikit (1973), Autotelefonata (No) (1972) e Elisabetta d’Inghilterra (1976). Presenti in mostra anche il celebre Quando mi vidi non c’ero (1971), dedicato al tema dell’autoritratto e Il suonatore di fiori (1982), ultima opera dell’artista rimasta incompiuta. |
Vincenzo Agnetti, Meridiana - Tempus Mentis, BUILDINGBOX, 03.12 - 23.12.2022. Ph. Gianluca Pezzato |
Leiko Ikemura Light Face 23 dicembre 2022 - 7 gennaio 2023 Dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023, lo spazio di BUILDINGBOX ospita l'ultimo appuntamento di Flashbacks dedicato all'artista di origine giapponese naturalizzata svizzera Leiko Ikemura (Tsu, 1951) con la scultura in vetro Light Face (2021). Un volto dai lineamenti appena accennati emerge dalla superficie irregolare del vetro e lo abita di una presenza placida e silenziosa. Dettagli leggeri conferiscono un’eco di umanità a questa testa reclinata, che sembra appartenere ad una creatura marina che dimora nel mistero degli abissi o ad un essere mitologico dal carattere floreale. La trasparenza del vetro lascia penetrare la luce, che gioca con le sfumature di colore accendendo il giallo di riflessi e animando la tridimensionalità della materia, che si espande nello spazio. Il tema della testa reclinata appartiene sin dagli anni novanta al vocabolario visivo dell’artista, che ha ampliamente indagato questo soggetto declinandolo attraverso l’espressività di diversi media e materiali, tra i quali la terracotta e il bronzo. Realizzata in vetro di Murano, quest’opera rappresenta una produzione unica nel suo genere, che nasce dalla collaborazione tra BUILDING e la vetreria artistica Berengo Studio di Venezia, avviata in occasione del ciclo Dalla sabbia, opere in vetro che ha caratterizzato la stagione espositiva 2020 di BUILDINGBOX. Light Face è stata esposta per la prima volta in esclusiva presso BUILDING in occasione della mostra Leiko Ikemura. Prima del tuono, dopo il buio, a cura di Frank Boehm. Aperta al pubblico dal 4 settembre al 23 dicembre 2021, questa personale ha presentato al pubblico un’ampia panoramica sulla ricerca artistica di Ikemura, riunendo una selezione di 50 opere realizzate dagli anni ’80 ad oggi. |
Leiko Ikemura, Light Face, 2021, vetro di Murano colato, ca. 22,5 x 27 x 19 cm, 1/5. Ph. Roberto Marossi |
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