Opera (MI), 05 dicembre 2022_Settant’anni da pionieri. Nel 1953 inizia l’avventura imprenditoriale di Cober, leader nella produzione di attrezzature outdoor Made in Italy. In pieno boom economico, nell’era della cementificazione rampante, l’imprenditore Renato Covini alza lo sguardo e punta alle vette. Si rivolge a quella che all’epoca era una nicchia, e accompagna la nascita di un movimento inarrestabile – ancora di più dopo il lockdown. Quello di chi lega indissolubilmente lo sport e il divertimento alla natura e alla montagna.
Una storia costellata di intuizioni, tecnologia e studio dei materiali, che ha traghettato l’azienda, prima fabbrica in Italia a produrre bastoni da sci, dagli inizi fino ai giorni nostri, in un percorso segnato da brevetti e continue innovazioni, sempre più focalizzato sul rispetto ambientale, con investimenti in macchinari tecnologicamente all’avanguardia, per un rispetto dell’ambiente e gli operatori che sono quotidianamente coinvolti nel processo produttivo.
Cober è arrivata lontano da quegli inizi negli anni ’50, e l’eredità del know-how aziendale è stata raccolta dalla seconda e terza generazione Covini.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo traguardo” spiega l’amministratore delegato Flavio Covini. “Abbiamo mantenuto la filosofia che ci accompagna dagli esordi: l’attenzione per la sostenibilità e per il benessere, la responsabilità sociale, la qualità Made in Italy, andando a spingere l’acceleratore sul driver dell’innovazione. Dai prototipi fino ad arrivare ai macchinari e all’automazione, il nostro è un percorso in continua evoluzione per attendere alle richieste di clienti sempre più esigenti e meticolosi, con un’attenzione al dettaglio che parte dalle materie prime utilizzate fino ad arrivare alla scelta dei colori.”
Un 2023 a regola d’arte, nel vero senso della parola, perché per i festeggiamenti dei suoi primi settant’anni Cober lancia, nella Giornata Internazionale della Montagna, il progetto Mountain At (He)Art: 12 artisti realizzeranno una creazione ispirata a 12 iconici bastoncini in catalogo, che verranno reinterpretati per essere trasformati in vere e proprie opere d’arte.
“Cober è molto legata al mondo dell’arte” afferma Alice Covini, sales manager dell’azienda e terza generazione. “Da qualche anno creiamo una capsule collection di magliette d’autore chiedendo a un artista italiano, legato al mondo della montagna e della sostenibilità, di tradurre la sua poetica per noi. Per celebrare i settant’anni abbiamo pensato di espandere questo concetto e fare appello alla capacità degli artisti di pensare fuori dagli schemi, un’attitudine fondamentale per chiunque faccia innovazione”.
A partire da gennaio 2023 saranno rilasciati 12 drop – uno al mese – che presenteranno - attraverso i canali social - queste opere originali, riunite infine in un volume. Il progetto si chiuderà l’11 dicembre 2023, con un evento/mostra organizzata in occasione della Giornata Mondiale della Montagna.
Nei prossimi mesi prenderà forma una galleria ideale composta da tante forme d’arte diverse: dipinti, disegni, sculture, fotografie, opere digitali, NFT. Ogni artista è partito da un modello di bastoncini per esplorare un linguaggio, offrire un’interpretazione personale, espandere i confini di ciò che solitamente associamo al mondo dello sport outdoor. Da questo esperimento unico nasceranno opere che altrimenti non avrebbero mai visto la luce.
Il progetto è stato sviluppato a quattro mani da Ludovica Simone e Sofia Castoldi, due figure che appartengono al mondo dell’Art Advisory e delle gallerie internazionali di arte contemporanea. “Abbiamo selezionato 12 artisti italiani, come omaggio all’italianità del marchio, giovani – anagraficamente ma anche di spirito e di idee – e molto differenti tra loro” raccontano le curatrici. “L’importante è che condividessero la visione che guida l’azienda – sostenibilità, natura, innovazione – per sintonizzarsi su una comune lunghezza d’onda”. Ad ogni artista è stato consegnato un paio di bastoncini Cober come punto di partenza. “Abbiamo lasciato carta bianca: li hanno riprodotti, tagliati, incorporati nell’opera, rimodellati, portati su un piano astratto o ricondotti alla materia prima. É gratificante ammirare il modo in cui ognuno di loro sta reagendo di fronte a un oggetto insolito, raramente associato a una produzione artistica”.
Le opere saranno acquistabili durante tutto il corso del progetto. Una percentuale del ricavato sarà destinato all’acquisto di Polly House dell’azienda agri-tech 3Bee, produttrice di sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api. La Polly House è una casetta per l’Osmia Rufa, la cosiddetta ape solitaria, fondamentale per il processo di impollinazione e quindi per la biodiversità, tra le prime vittime del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Da due anni l’azienda si impegna a preservare questa specie, la cui presenza è un termometro della salute del pianeta.
www.cober.it
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