La terra e il golfo della Spezia, soprattutto negli ultimi due secoli, possono essere considerati un crocevia di culture, basti pensare ai diversi appellativi che le si attribuiscono Golfus Lunae, Golfus Veneris, Golfo dei Poeti, Golfo di Spezia, tutti corrispondenti a un suo tratto distintivo.
Franco Maria Ricci Editore in questo nuovo volume vuole proprio raccontare La Spezia nella sua complessità e nelle sue stratificazioni, addentrandosi, proprio come può fare un visitatore, tra gli stretti vicoli del centro e per sentieri meno battuti, presentando una serie di sguardi differenti sulla città.
Il Golfo della Spezia rimanda a una massima di Abrahm Ortelius, il grande umanista e cartografo del Cinquecento, secondo cui “la geografia è il riflesso della storia” (e non il contrario). In effetti, l’apparenza fisica del Golfo, oltre che la sua identità sociale e culturale, è dipesa da eventi di lunga e corta durata, che ne hanno cambiato i connotati, il toponimico, il significato storico e il futuro.
GIOIA DELLE RIVIERE Echi dal Golfo della Spezia presenta una serie di testi che ne esplorano la storia, la storia dell’arte, la letteratura e i personaggi che hanno contribuito a formare la sua identità. Ad accompagnarli saranno le immagini a piena pagina dei paesaggi, degli edifici e delle opere d’arte della Spezia con le fotografie di Mauro Davoli. Il curatore del volume Giorgio Antei, professore universitario ed esperto conoscitore della zona, nella sua introduzione, accennando alle origini della Spezia risalenti ad Adamo e Eva, scrive: “Se tante enormi navi scaricano ingenti porzioni di umanità sulla banchina del porto, un motivo ci deve pur essere”. I saggi a seguire ne spiegano il motivo.
Il testo di Andrea Marmori, direttore del Museo Lia, una delle più prestigiose collezioni d’arte della città, illustra le più importanti raccolte d’arte pubbliche e private della Spezia. Rossana Piccioli, studiosa del patrimonio archeologico e antropologico del luogo, dedica invece un approfondimento alle storie e vicende dei viaggiatori spezzini nonché ai loro rapporti con il mondo e ai loro studi antropologici ed etnografici. Giuseppe Benelli propone un testo focalizzato sui personaggi che più hanno caratterizzato e delineato l’identità della città. A chiudere il volume un glossario nel quale, attraverso schede attente, sono presentate le principali istituzioni culturali della Spezia. Giorgio Antei scrive: “I visitatori cercano nel Golfo l’eco della poesia romantica inglese, ma i veri tesori si trovano sparsi per la città e soprattutto nell’antico cenobio dei Paolotti, sede del Museo Civico Amedeo Lia, adiacente alla Palazzina delle Arti, sede del Museo del Sigillo e della mostra permanente con le opere di Fossati delle Civiche Raccolte d’Arte. Senza dimenticare il vecchio tribunale, oggi sede del Centro d’Arte Moderna e Contemporanea. Ed altro ancora, come la quadreria di una benemerita fondazione bancaria e soprattutto le Stele, su, nel genovese fortilizio di San Giorgio, cui manca solo una “l” per costituire una costellazione astrale”.
Il volume, stampato nei consueti tipi bodoniani, e pubblicato con il supporto di Crédit Agricole Italia e Fondazione Carispezia, è un omaggio alla Spezia e al suo Golfo in una narrazione che si muove tra “visto” e “immaginato” rispecchiando un carattere saliente della città.
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