sabato 15 febbraio 2025

XNL Arte presenta SPAZI IN ATTESA / mostra e dialoghi

 


Per osservare, riconoscere, sperimentare e condividere gli spazi in

stato di abbandono, degrado e obsolescenza di Piacenza

 

un progetto realizzato dall’Ordine degli Architetti di Piacenza

a cura di Filippo Albonetti, Maria Teresa Bricchi, Martina Sogni

 

 

Inaugurazione e incontro d'apertura

sabato 15 febbraio, ore 17.00

XNL Piacenza

 

www.xnlpiacenza.it

 


Piacenza, 15 febbraio 2025. Sguardi, spazi e voci per quelle parti della città in attesa di essere riprogettate, è questa l’ambizione di Spazi in attesa, un’iniziativa culturale alla sua edizione zero che, nell’ambito della rigenerazione urbana, apre al dibattito sul fenomeno dell’abbandono e dell’obsolescenza applicato al caso della città di Piacenza.

 

Promosso dall’Ordine degli Architetti PPC di Piacenza e curato da Filippo Albonetti, Maria Teresa Bricchi, Martina Sogni, Spazi in attesa è un progetto dedicato alla ‘Piacenza Contemporanea’ dove spazi dismessi, incompiuti e residuali diventano risorse da restituire nuovamente in luoghi per l’urbanità. Un’apertura a spazi diversi e più fragili delle note caserme militari di cui la città è densamente capace e che risultano già ampiamente indagate.

 

Spazi in attesa / mostra e dialoghi prende il via sabato 15 febbraio alle ore 17 ospitata negli spazi di XNL Piacenza. Una mostra pensata come un luogo di incontro che attraversa il percorso dell’iniziativa in quattro sezioni: per osservare, con un contest fotografico, per riconoscere, con un itinerario in bici, per sperimentare con un contributo di idee e per condividere il lavoro in una restituzione pubblica in forma di dialoghi.

Per osservare, con gli esiti dei lavori di giuria del contest fotografico in cui oltre 70 fotografie raccontano una città a tratti sconosciuta. Per riconoscere, con un video e una serie di fotografie di Ippolita Valentinetti e Aldo Vinciguerra che attraversano la città in un percorso di 5 km e 5 ambiti e architetture di spazi in abbandono ed altri non sempre accessibili tra cui l’Ex Consorzio Agrario, l’Ex Tracciato della Littorina Piacenza-Bettola, l’Ex Area Sea-Sift, un Ex deposito dei tram fino al Po e il suo argine da uno scale militare.

Per sperimentare, con gli esiti dei lavori di giuria del Contributo di idee in cui 3 interventi riportano alcuni ambiti in abbandono lungo il Canale Diversivo di Ovest o meglio conosciuto come il Canale della Fame capendo le fragilità che potrebbero comportare una prossima trasformazione.

Per condividere, con un momento di conclusioni aperte moderato da Simona Galateo: sugli esiti del Contest fotografico, con la giuria composta da Nicola Russi | Laboratorio Permanente(Architettura), Giovanni Hänninen, Michele Nastasi, Alex Zoboli | Cesura(Fotografia) e Giampaolo Nuvolati (Sociologia); sugli esiti di Itinerari in bici, con Valeria Poli; sugli esiti del Contributo di idee, con la giuria composta da Pierangelo Carbone (Consorzio di Bonifica di Piacenza), Paolo Milani, Irene Evangelisti (Regione Emilia-Romagna).

 

Spazi in attesa rappresenta un contributo corale con e verso la città che, nel palinsesto delle attività culturali degli ultimi 7 mesi, ha visto coinvolti 150 partecipanti, 10 invitati esperti di cui 7 coinvolti in 2 Giurie e 12 Enti. Un impegno di architetti e ingegneri, sociologi, fotografi, studenti internazionali, rappresentanti delle istituzioni, cittadini appassionati oltre a 9 membri del Gruppo di Lavoro della Commissione Urbanistica promossa dall’Ordine che per sostenere e incoraggiare, propone in mostra uno sfondo sui concetti di territorio, ambiente, paesaggio, mobilità e patrimonio costruito in un volume aperto “Sguardi verso il PUG in corso di formazione.

 

Spazi in attesa propone e si interroga per una interpretazione possibile della città che ci siamo abituati a vivere. Una città fatta di spazi dismessi, spazi incompiuti, spazi residuali dislocati in periferia come al centro. Ex cascine, ex depositi artigianali, ex hotel, ex fabbriche minori, interstizi tra le infrastrutture e residui ai bordi della campagna, il fiume Po e i tratti del suo argine, i cantieri incompiuti. Ambiti e architetture dentro alla città e ai suoi margini, sono anche questi i protagonisti della nostra contemporaneità che nel corso del tempo sono stati abbandonati, trascurati, dimenticati o nei confronti dei quali può prevalere un sentimento comune di indifferenza o distacco, tanto da essere promossi a puri e semplici spazi fisici.

 

In questa occasione, come sostiene la direttrice di XNL Arte Paola Nicolin «XNL Arte si apre alla collaborazione con il territorio e i suoi centri di dibattito contemporaneo, con l’obiettivo di promuovere in chiave inclusiva il patrimonio del territorio in un quadro di sviluppo culturale finalizzato alla costruzione di reti istituzionali pubbliche e private che nella pluralità dei linguaggi visivi stimolino l’innovazione e la creatività favorendo la partecipazione dei pubblici alle trasformazioni della città facilitandone la crescita culturale».

«Spazi in Attesa è un’avventura dentro il silenzio - racconta la presidente dell’Ordine Loredana Mazzocchi - i luoghi non muoiono, anche quando sono abbandonati se a loro ci si rivolge con uno sguardo nuovo. Accorgersi della loro presenza, cioè “vederli”, arricchisce la quotidianità dell’ “abitare”. “Scoprire” gli spazi abbandonati significa provare ad assegnare loro un senso. Vedere è un atto della volontà. Vedere la presenza dell’abbandono è scoprire le potenzialità».

«Siamo lieti di ospitare questo progetto – è il commento del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -, una collaborazione che si colloca nel solco del percorso intrapreso da XNL, quale istituzione integrata nel sistema culturale della città e spazio d’intersezione fra diversi soggetti per la produzione di contenuti artistici e di pensiero critico sulla contemporaneità. Quello degli spazi in attesa di essere rigenerati, inoltre, è un tema che ci sta particolarmente a cuore e su cui stiamo agendo concretamente per consentire alla comunità di riappropriarsi di spazi dimenticati, come i Chiostri di Santa Chiara e l’ex Caserma Cantore, e per approdare, in modo diretto o indiretto, alla rigenerazione strutturale di luoghi da troppo tempo inaccessibili».

 

Spazi in attesa è patrocinato da: Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia, Consorzio di Bonifica di Piacenza, Provincia di Piacenza, Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Piacenza, Ordine degli Ingegneri di Piacenza.

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