lunedì 24 febbraio 2025

Tenuta di Artimino: completato lo studio di zonazione dei vigneti, primo passo di un ambizioso progetto di valorizzazione della linea di vini e di tutto il terroir. Artimino

 



Il percorso di valorizzazione della Tenuta di Artimino ha preso avvio nel 2022 con l'importante studio di zonazione

dell’intera tenuta viticola, un progetto strategico che ha visto la collaborazione del dott. Luca Toninato e dell’esperto

di zonazioni Stefano Pinzauti, precursore della materia in Italia. Questo studio rappresenta il primo tassello di un

ambizioso piano di sviluppo che punta alla crescita internazionale dei vini della Tenuta e alla valorizzazione dell’intero

ecosistema agricolo, che si estende su oltre 700 ettari tra vigneti, oliveti, boschi e terreni coltivati.

Parallelamente alla zonazione, la Tenuta ha avviato un percorso di certificazione della sostenibilità: dopo aver ottenuto

la certificazione di processo SQNPI per la produzione viticola e olivicola, è ormai in fase conclusiva il processo di

certificazione EQUALITAS, a conferma dell’impegno della famiglia Olmo per una gestione agricola responsabile e

innovativa.

La Tenuta di Artimino, con la sua storica Villa Medicea del 1596, rappresenta un patrimonio unico nel panorama

vitivinicolo toscano. Oggi, sotto la guida della terza generazione della famiglia Olmo, si apre un nuovo capitolo,

improntato su innovazione, sostenibilità e qualità. Annabella Pascale e Francesco Spotorno Olmo hanno scelto di

investire su un progetto strutturato, avvalendosi di esperti di fama internazionale come il Prof. Attilio Scienza

dell’Università di Milano, responsabile della ricerca vitivinicola, Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale e

Presidente di Assoenologi, e Vincenzo Ercolino, manager con una consolidata esperienza nel mondo del vino.

“Sono orgoglioso di far parte di questa squadra” ha dichiarato Riccardo Cotarella “la Tenuta di Artimino rappresenta

un patrimonio straordinario, dove la storia del vino affonda le radici in epoca etrusca e si intreccia con la visione

illuminata della famiglia Medici. La famiglia Olmo ha saputo raccogliere questa eredità con rispetto e lungimiranza,

coniugando tradizione e innovazione attraverso una viticoltura responsabile e sostenibile”.

Le prove di vinificazione effe[uate, per tre anni di fila, dal team di Riccardo Cotarella hanno consen\to di accoppiare i

da\ rileva\ dalle indagini pedologiche con i risulta\ in can\na così da determinare una vera e propria mappa delle

potenzialità delle vigne di Ar\mino.

Un progetto innovativo per esaltare il terroir

Lo studio di zonazione, durato quasi due anni, è stato condotto con metodologie avanzate, tra cui analisi tradizionali

e strumenti satellitari di ultima generazione. Questo lavoro ha permesso di approfondire la conoscenza delle

caratteristiche pedoclimatiche della Tenuta di Artimino, situata all’interno del Barco Reale, l’antica riserva di caccia

dei Medici. Ne è emersa una grande ricchezza di suoli e microclimi, con una straordinaria biodiversità che comprende

oltre 26 varietà di vitigni. Anche il comparto olivicolo è stato oggetto di analisi e valorizzazione, con l’obiettivo di sviluppare una nuova linea di oli di altissima qualità fortemente legati alla tradizione agricola della Tenuta. Su queste

basi è nato “CENTO OLIVI” l’Olio Extravergine di Oliva IGP che riprende la passione e la conoscenza della contessa

Carolina Sommaruga Maraini, che nel 1911, quando era proprietaria di Artimino, riconobbe il valore delle 318 piante

di olivo, varietà Mignola, disposte nella Tenuta tra la località Poggilarca e il borgo di Poggio alla Malva. Oggi come

allora, le olive di queste maestose piante centenarie danno vita a un olio straordinario caratterizzato dalla raccolta

manuale e dalla spremitura a freddo per preservare la qualità eccezionale del prodotto. Al naso porta i profumi della

campagna di Artimino, si distingue per i suoi intensi sentori erbacei e le note di carciofo mentre al palato offre un

equilibrio armonico tra amaro e piccante, con un finale elegante e persistente.

“Vogliamo che Artimino cresca insieme al suo territorio” afferma Annabella Pascale “abbiamo un grande passato alle

spalle e guardiamo al futuro con ambizione. Nella tarda primavera presenteremo la nostra nuova linea premium di

vini monovarietali e al prossimo Vinitaly Riccardo Cotarella svelerà alcune delle nuove etichette in anteprima.”

La ricerca in ambito agrario e vitivinicolo continuerà a essere un punto cardine della strategia della Tenuta, supportata

anche dagli studi della Fondazione Giuseppe Olmo, nata a fine 2024 e dedicata alla memoria del grande campione di

ciclismo e imprenditore Giuseppe Olmo, che acquistò la tenuta nel 1980.

Con 78 ettari vitati, la Tenuta di Artimino rappresenta una realtà di primo piano nelle denominazioni DOCG

Carmignano e DOC Chianti Montalbano. I vitigni storici della Tenuta includono il Sangiovese, presente fin dal XVII

secolo come attestano fonti storiche medicee, il Syrah, il Merlot e il Cabernet Sauvignon (noto come “uva francesca”,

introdotta in Toscana da Caterina de’ Medici). Recentemente, la ricerca ha portato alla riscoperta di vitigni rari come

il Petit Manseng, che, grazie all’intuizione di Riccardo Cotarella, è stato inserito nel blend del nuovo Artumes 2023, un

bianco a base di Trebbiano, caratterizzato da una freschezza e complessità aromatica senza precedenti. Molti altri i

vitigni di origine francese presen\ ad Ar\mino tra cui lo Chardonnay ed il Sauvignon per i bianchi ed il Petit Verdot ed

il raro Carmenere per i rossi.

“Questo progetto nasce dalla volontà di elevare l’intera Tenuta” conclude Annabella Pascale “abbiamo già rinnovato

e riposizionato la nostra hotellerie di alto profilo, affidandone la gestione al gruppo Meliá. Ora lavoriamo per far

emergere tutta la ricchezza di questa terra straordinaria.”

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