Nata
da un’idea del Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo di
Roma, e organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana in collaborazione
con la Reverenda Fabbrica di San Pietro a Roma sarà aperta dal 22
aprile al 23 luglio 2017 nel Palazzo dell'Opera e nel Salone degli
Affreschi contiguo al Camposanto Monumentale a Pisa la Mostra “NEL SOLCO DI PIETRO. LA CATTEDRALE DI PISA E LA BASILICA VATICANA”,
un’iniziativa che s’inserisce idealmente nella scia del Giubileo della
Misericordia voluto da Papa Francesco per l’anno liturgico 2015-2016.
Il tema principale che attraversa l’iniziativa è il confronto
tra l’edificio moderno della Basilica Vaticana e la medievale
Cattedrale di Pisa, intese come concrete manifestazioni della Chiesa
universale l’una, della Chiesa locale l’altra. Gli oggetti chiamati a raccontare questa complessa vicenda vanno dall’età di San Pietro all’Ottocento, ma sono inseriti entro precise griglie tematiche, che restituiscono un coerente percorso espositivo attraverso quasi due millenni di storia religiosa ed artistica.
Fin dal Medioevo importanti testimonianze artistiche di Pisa e del suo territorio rivelano in effetti un intenso legame con Roma. In questo rapporto giocò un ruolo fondamentale la figura di San Pietro e il culto che di lui si venne diffondendo in terra pisana.
Secondo una antica tradizione, infatti, Pietro, nel viaggio missionario
che lo vide trasferirsi da Antiochia a Roma, sarebbe sbarcato intorno
al 44 d. C. sul litorale toscano, in un luogo sito allora nei pressi
dell’antico porto pisano. Qui Pietro avrebbe eretto un altare di pietra
che costituì il primo nucleo della successiva Basilica di San Piero a
Grado. A Roma, dove visse per oltre vent’anni fino alla sua morte,
Pietro fu vescovo e primo papa e nel luogo dove fu sepolto, nel 320
venne costruita la prima basilica vaticana, voluta dal primo imperatore
cristiano, Costantino il grande. Questo edificio, distrutto nel
corso del Cinquecento per far posto alla basilica attuale, era un tempio
grandioso, a cinque navate, con un vasto quadriportico antistante, e
divenne un faro per l’architettura medievale. Pisa non si sottrasse a
tale influenza: la sua Cattedrale di Piazza dei Miracoli riecheggia il
ricordo della Basilica costantiniana.
Su
queste premesse, la Mostra intende illustrare il forte legame che si
instaurò tra Pisa e Roma attraverso la figura di Pietro e la decisiva
influenza che la Basilica Vaticana esercitò nei secoli sulla Cattedrale
di Pisa.
Il percorso espositivo si suddivide in cinque sezioni. Nella prima, intitolata Romanità di Pisa: il Medioevo, si evidenzia attraverso modelli architettonici, numerosi originali e un paio di riproduzioni fotografiche l’intenso rapporto tra la cattedrale di Pisa e la basilica Costantiniana.
La seconda sezione è intitolata La Navicella di San Pietro, e illustra lo stretto nesso che esiste, nella Pisa medievale, tra la vocazione marinara della città e la figura di San Pietro,
documentando la basilica suburbana di San Piero a Grado, gli intensi
scambi commerciali avvenuti via mare tra Pisa, Bisanzio e l’Islam e
l’immagine di Pietro come venne definendosi ad opera di artisti pisani, o
operanti per Pisa, tra il dodicesimo ed il sedicesimo secolo.
Raggiunta
così l’epoca in cui l’antica Basilica Vaticana venne sostituita da
quella attuale, la mostra riparte con la terza sezione, dedicata appunto
alla Romanità di Pisa: l’Età Moderna concentrandosi sulla decorazione interna della Cattedrale di Pisa che attesta una lunga fedeltà a soluzioni stilistiche inventate a Roma tra il sedicesimo ed il diciannovesimo secolo
e che vede come protagonisti il manierista Perin del Vaga, il barocco
Orazio Riminaldi ed i numerosi pittori che lavorarono tra umori
settecenteschi e il rigore neoclassicoo.
Si
aggiungono a queste tre sezioni, che rappresentano il nucleo della
mostra, altre due sezioni, collaterali ma di grande interesse. La prima,
intitolata Fabbriceria ecclesiastica, è dedicata alla complessa realtà istituzionale ed operativa cui dobbiamo i grandi capolavori dell’architettura sacra,
esponendo strumenti di lavoro, tra i quali il grande argano in legno
che serviva per sollevare materiali e macchine estremamente pesanti. La
seconda sezione, A lode dei Santi, ricorda l’importanza delle feste religiose nella vita quotidiana dei fedeli, ruotando attorno al tema principale della luce,
che a Roma come a Pisa animava le più popolari occasioni di festa,
dalla luminaria di San Pietro alla luminaria di San Ranieri, entrambe
festeggiate nel mese di giugno.
La
mostra, curata da Marco Collareta, si è avvalso di un prestigioso
comitato scientifico, composto da Sua Eccellenza il Cardinale Angelo
Comastri, il Presidente dell’Opera della Primaziale Pisana Pierfrancesco
Pacini, Maria Grazia Bernardini, Antonino Caleca, Stefano Casciu, Marco
Collareta, Andrea Muzzi, Antonio Pinelli, Pietro Zander.
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