Un percorso olfattivo
con le degustazioni guidate dalla scrittrice sommelier Adua
Villa e dal giornalista sommelier Andrea Gori
Da una storia antica e prestigiosa che
lo consacrò come “vino da meditazione”, alla sua diversità e vastità
territoriale tra terra e mare, alla sua pianta, l’alberello, la forma più
antica di coltivazione della vite e a chi con amore lo sta valorizzando con le
moderne tecnologie, alle sue tre varietà previste e al suo sapore e colore
autenticamente unico. Sono queste le tante anime del Primitivo di Manduria, la
più importante doc pugliese, che verranno raccontate dal Consorzio di
Tutela del Primitivo di Manduria in occasione della 51° edizione del
Vinitaly.
Qual è la differenza tra le diverse
varietà? Cosa si cela dietro questa bacca rossa che, nonostante nasca in
terreni diversi e produca perle enologiche dalle mille sfaccettature, riesce ad
esprimere un’unica denominazione?
Queste risposte saranno svelate da Adua
Villa, scrittrice sommelier (domenica 9 aprile) e Andrea Gori
giornalista sommelier (lunedì 10 aprile) in due degustazioni alla cieca dal
titolo Rosso Mediterraneo: in un calice la diversità di un territorio
Un vero e proprio viaggio olfattivo in
un grande territorio vitivinicolo - che abbraccia Taranto e
Brindisi, per un totale di 3.140 ettari di vigneti tra terra e mare
–dove il vino Primitivo sembra assimilarne la cultura e incorporarne
i profumi e i sapori. La terra si presenta rossa, calcarea, tufacea,
collinare e perfino sabbiosa vicino al mare, e qui la pianta cresce rigogliosa
nelle forme dell’alberello.
“Per la prima volta abbiamo
conquistato un nostro spazio all’interno della grande kermesse di Verona –
spiega Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del
Primitivo di Manduria - e come debutto abbiamo voluto puntare sui
mille volti del Primitivo. Un vino che pur nella varietà territoriale e
nella diversità di interpretazione aziendale, riesce a presentare un profilo
olfattivo e gustativo facilmente identificabile. Ed è questa la prima condizione
per poter parlare di territorio vitivinicolo”.
“Il nostro successo – conclude Erario -
è dato da tutti i produttori, grandi e piccoli ed è proprio dall'intesa tra
queste due anime del vino che stiamo realizzando
grandi risultati”.
Ma le iniziative del Consorzio di Tutela
del Primitivo di Manduria non si fermano solo alle
degustazioni guidate. Dal 9 al 12 aprile, presso lo stand
istituzionale (Padiglione 11, isola 32) sarà, inoltre,
possibile assaggiare una selezione dei migliori Primitivo di Manduria delle
cantine.
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