Verona,
10 aprile 2017.
«Dallo studio degli scenari possiamo
prevedere da qui al 2020 una crescita sia nella produzione (+2,4%), sia
soprattutto sui consumi mondiali di vino, per i quali si annuncia un incremento
complessivo del 4,3%, con punte in Cina, (+21,6%), Russia (+6,1%) e Usa (5,7%).
Tra i Paesi produttori, è l’Italia a crescere di più, con un aumento delle
vendite in valore del 10% nel prossimo quadriennio, meglio di Francia e Cile
(+6,1%), Usa (+4,3%) e Spagna (+3,6%)». È la sintesi dell’Outlook vino 2020
offerta nel corso della seconda giornata di Vinitaly dal direttore generale di Ismea, Raffaele
Borriello. «Spicca – ha proseguito
Borriello – l’incremento dei consumi previsto in Cina, che raggiungerà così i
livelli della Germania, mentre i consumi interni del nostro Paese resteranno
stabili (+0,9%) dopo i minimi dell’ultimo quinquennio. Sul fronte del valore
medio all’esportazione, che rimane ancora basso rispetto alla Francia, c’è da
sottolineare come l’Italia sia cresciuta del 20% nel biennio 2014-2016 rispetto
al 2011-2013, contro il +9% del nostro principale
competitor».
Per
il direttore generale di Veronafiere,
Giovanni Mantovani: «Questo outlook,
che è una ‘prova tecnica’ rispetto a una collaborazione con Ismea che pensiamo
possa diventare stabile, ci dice che c’è ancora molto da fare, non solo in Cina
ma anche negli Stati Uniti. Qui il vino italiano è polarizzato soprattutto sulla
costa atlantica, mentre dobbiamo cominciare a ragionare sul cuore dell’America,
in quelle aree centrali dove il nostro vino non è ancora così presente. E se il
prezzo – ha proseguito Mantovani – rimane il tallone d’Achille del nostro
prodotto, sul fronte Brexit è significativo e positivo il fatto che 4-500 nuovi
buyer inglesi abbiano deciso di partecipare quest’anno al Vinitaly. Non
escludo – ha aggiunto Mantovani su Brexit – che ciò che sta succedendo non possa
trasformarsi invece in opportunità per il vino italiano. Sulla Cina i dati di
Ismea rivelano quanto questo gigantesco mercato sarà sempre più strategico, sta
a noi diventare più competitivi e sistemici nella promozione. Altra novità
importante di quest’anno – ha concluso – è l’adesione rilevante di diversi operatori
di Paesi africani».
Lo
studio, realizzato attraverso la simulazione degli impatti determinati
dall’evoluzione degli scenari di mercato, è stato presentato oggi in un
confronto con il viceministro Mipaaf, Andrea Olivero, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, il
presidente di Bevology Inc, Steve Raye, il responsabile acquisti internazionali
di Cofco, Aline Bao, e il country manager Alibaba per Italia Spagna e Grecia,
Rodrigo Cipriani Foresio.
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