All'approssimarsi delle vendemmie, ogni anno, quando i viticoltori si incontrano le domande d'uso sono due: “Com'è l'uva, che grado fa?”. Per grado è sottinteso il Grado Babo, un'unità di misura impiegata per definire il contenuto zuccherino presente in un mosto. “GRADO BABO, da Klosterneuburg l’unità di misura del mosto diffuso in tutte le cantine” è il nuovo volume dell’omonima collana edita da Kellermann Editore, in libreria dal 28 settembre, che racconta il nome in codice Grado Babo, che da oltre cent’anni fa parte della tradizione e del lessico dei vigneti e delle cantine, ma di cui grande pubblico non conosce l’origine.
A cura di Sergio Tazzer – scrittore, giornalista e membro ordinario dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino – il volume conduce il lettore in un viaggio alla scoperta dell’origine del Grado Babo, della sua diffusione e del suo inventore.
Il termine Grado Babo è legato ad un semplice strumento di valutazione del contenuto zuccherino del mosto, il densimetro o più usualmente “mostimetro Babo”, il cui inventore, il direttore della cantina di Klosterneuburg August Wilhelm von Babo, è egli stesso parte della storia della moderna vitienologia.
Il barone August Wilhelm von Babo, fu uno scienziato noto anche per i suoi studi sulle ampelopatie – malattie delle viti coltivate - che nell'Ottocento giunsero in Europa dal Nuovo Mondo, ma soprattutto poiché mise in piedi l'antesignana di tutte le scuole enologiche. Questa pubblicazione, attraverso la quale il lettore avrà la possibilità di scoprirne vita e imprese, gli rende un doveroso omaggio.
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