a cura di Giuseppe Iannaccone, Daniele Fenaroli e Gloria Vergani
dal 17 settembre al 25 novembre 2022
Inaugurazione
Sabato 17 settembre dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Sabato 17 settembre 2022 la Collezione Giuseppe Iannaccone inaugura Caos Calmo, l’ottavo appuntamento del progetto IN PRATICA, che vede questa volta coinvolti i giovani artisti Chiara Di Luca (Milano, 1996) e Aronne Pleuteri (Erba, 2001), con una mostra a cura di Giuseppe Iannaccone, Daniele Fenaroli e Gloria Vergani.
Dopo le presentazioni di Davide Monaldi, Luca De Leva, Andrea Romano, Beatrice Marchi, un collettivo di dieci giovani artisti albanesi in collaborazione con ART HOUSE di Adrian, Melisa e Zef Paci e Cleo Fariselli, – e dopo lo stop di due anni imposto dalla pandemia – il progetto IN PRATICA torna ad offrire lo spazio dello studio legale Iannaccone e Associati a giovani artisti emergenti, attraverso un processo simile alla “pratica” che svolgono gli avvocati alle prime armi, dando loro la possibilità di confrontarsi con le opere degli artisti già consacrati nel panorama internazionale presenti in Collezione.
Se nelle tappe precedenti il confronto è sempre avvenuto con il lavoro di artisti contemporanei, per la prima volta Di Luca e Pleuteri sono invitati a relazionarsi con le opere della Collezione anni Trenta – ampliata con recenti acquisizioni –, incrociando così prospettive molto lontane temporalmente ma sorprendentemente vicine per sentimenti ed emozioni comuni.
La pratica artistica di un giovane Scipione, di Arnaldo Badodi, di Renato Birolli, di un insorgente Aligi Sassu e di tutti gli altri artisti del tempo presenti in Collezione, dialoga così con i lavori di due artisti giovanissimi che, nella loro ricerca, scavano all’interno della storia con viscerale curiosità, realizzando che anche artisti molto lontani da loro in senso cronologico attingevano allo stesso “pozzo comune” di emozioni, paure, fragilità.
“Ciò che accomuna gli artisti della Collezione anni Trenta – afferma Giuseppe Iannaccone – è ciò che di più vero e autentico riesce a uscire dalle tele: il racconto di un momento storico disilluso, forte di energia, strabordante di passione, viscerale, reale, che non aveva nulla a che fare con le regole e i canoni preimpostati che la critica del tempo richiedeva. Per il progetto IN PRATICA 8 ho deciso insieme ai miei curatori di accettare la sfida di affiancare a questi, al loro tempo giovani artisti, quelli del nostro tempo, poiché credo che vi sia un forte legame tra queste due diverse generazioni. Con mia grande sorpresa ho scoperto due nascenti talenti che si sentono estremamente vicini agli artisti degli anni Trenta.”
Da un lato, Chiara Di Luca parte dalla mitologia greca e in particolare dalla storia di Persefone, la fanciulla rapita da Ade, dio degli Inferi, e contesa tra la superficie dei viventi e la profondità. Il suo passo ricade su due confini opposti e genera un grande atto di presa di coscienza: attraversare lo strato d’erba che è proprio il confine tra il mondo delle apparenze e quello dell’inconscio, della verità. Compiuto questo viaggio e superati i nostri limiti il caos che ci travolge, i pensieri, i dubbi diventano calmi, lenti, pazienti e ci conducono alla più vera conoscenza di noi stessi.
Nel lavoro dell’artista, Persefone diventa la nostra guida, ci ospita nel suo racconto, incoraggiandoci a superare qualsiasi tipo di ostacolo, fisico o cerebrale, per arrivare alla più profonda scoperta e riscoperta di noi stessi.
Dall’altro Aronne Pleuteri, in maniera complementare, indaga i racconti di Così parlò Zarathustra, in particolare il momento in cui Nietzsche confida ai suoi impavidi compagni di viaggio il volto del suo acerrimo nemico.
Da qui la pratica artistica dell’artista si concentra sullo Spirito della Gravità. Zarathustra è sovrastato dal peso del suo oppressore, che, mentre lui prova a innalzarsi, lo schiaccia. Vi è qualcosa che ci spinge a terra e allo stesso tempo qualcosa che ci rialza. Pleuteri spalanca finestre atemporali che raccontano una storia tragicomica di precarietà e caducità, un superamento della forma per arrivare alla materia, nella constatazione che l’apparente caos dell’organismo è anche ordine e calma.
Figli di uno stesso tempo indefinito, quelli che erano i giovani artisti nel periodo compreso tre le due Guerre Mondiali sono oggi i nostri giovani artisti contemporanei, colmi di paure, pensieri e vitale energia.
Nessun commento:
Posta un commento