sabato 3 settembre 2016
“I tre giorni del Sangiovese” a Predappio - La rete dei borghi europei del gusto a Predappio
Fino a domenica 4 settembre, tutti a Predappio perché è davvero una delle località più suggestive
e frequentate della “solatia ” Romagna e lo è da sempre o almeno da quando carovane di turisti vi
arrivavano in vero pellegrinaggio “ecume nico” per vedere la casa dove nacque, la scuola dove andava,la chiesa che frequentava e l’officina del padre Alessandro…. Di chi? Ma di Lui!... Poi i corsi e i ricorsi della storia, sono noti a tutti e per qualche anno, dopo i fattacci di piazzale Loreto, Predappio cadde nell’oblio. Per volontà di donna Rachele – a rivelarcelo è
l’inquilino di palazzo Varano di Predappio, il sindaco
Giorgio Frassineti che con la sua vice, Chiara Venturi,
ci ha gentilmente ricevuti per una breve intervista insieme
ai colleghi dell'Associazione Internazionale Azione
Borghi Europei del Gusto (www.borghideuropa.it) che
effettuavano le riprese per la piattaforma di Sky – aiutata
dal predappiese, Adone Zoli, onorevole antifascista della
Democrazia Cristiana (nonché presidente del Consiglio dal
1957 al ’58) i poveri resti “dell' uomo che guidò con
sicurezza ed instancabile energia i destini della nostra
patria per oltre 20 anni”, tornarono nella sua natìa
Predappio. Da allora, quelle storiche spoglie, riposano nella cripta di famiglia nel cimitero di San
Cassiano (dove si trova anche la tomba di famiglia Zoli). E così il turismo a Predappio, è tornato
importante voce del bila nc io de ll’A mministrazione loca le: di “camerati” o e x tali, nos talgici in età e
ragazzini, ma anche gente in divisa grigio verde da gerarca, con tanto di cinturone, fregi e fez, o in
camicia nera da s quadris ta, a nche in pullma n, tutti giungono a frotte per visitare l’ipogeo col simulacro
e... “per vedere la casa dove nacque, la scuola dove andava, la chiesa che frequentava e l’officina del
padre Alessandro”…. Sorride il sindaco Frassinet i mentre ci descrive i “ninnoli” che molti di questi
“turist i” si porta no a casa quando ci legge in faccia il logico stupore… D’altra parte tutto concorre
all’economia locale, anche se trattasi di paccottiglia bizzarra e grottesca. Per noi – e anche per il
sindaco (in scadenza di mandato, lista civica e iscritto al PD) ci pare esagerato condannare
aprioristicamente queste forme di commercio solo perché rappresentano stilemi del passato che furono e
che sono solo cianfrusaglie folcloristiche… Certo è più “gustosa” la voce al bila ncio “feste e sagre” e
in particolare quella che i primi giorni di settembre, ormai da 11 anni, si ripete con successo: "I tre
giorni del Sangiovese" una vera celebrazione di uno dei padri di tutti i vini, qui a Predappio,addirittura con un requisito particolare oltre alla Doc: la “Menzione Geografica Aggiuntiva”. Noi abbiamo intervistato Stefano Berti dell’omonima azienda agricola che cortesemente ci ha spiegato di cosa si tratta: “…è un vino che non può essere immesso al consumo in data anteriore al 1° settembre del terzo anno successivo a quello di raccolta delle uve, inoltre è obbligatorio documentare l’affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi; la sua idoneità chimico-fisica ed organolettica non può essere valutata prima del 1° febbraio del terzo anno successivo alla raccolta delle uve”. Per i meno avvezzi all’enologia professionale, questo vino è assoggettato al disciplinare che richiede di non produrre più di tanti (pochi) quintali per ettaro, con un tanto % minimo di alcol ed una resa in vino di ancora tanto %, con un apporto di altri vitigni davvero minimo... Comunque biglietto da visita eccelso! E il sapore? Beh, quello ce lo descrive Andrea Lombini chef del ristorante “da Loro” (via Roma, 51 tel. 0543 922388) specialità “Bue nel bastone della zingara” (carne di bue con pancetta arrotolata avvolta ad un bastone di legno appoggiato ad un piattino bislungo, sempre di legno; questo è un secondo da mangiare proprio senza posate… a morsi!). Per Lombini il Sangiovese Superiore riserva che propone è sempre ottimo: di gran carattere, rosso rubino tendente al granato, dal profumo di viola e frutti di bosco, intenso, vinoso, dai tannini acquisiti dall’invecchiamento in botte (francese, ma non piccola…) ha gusto secco, armonico e pieno, con retrogusto gradevolmente amarognolo, ideale per primi piatti al ragù (come quelli romagnoli!) con le carni rosse e con i formaggi stagionati… Insomma, davvero un gran vino! E se lo dice lo chef… Prima della dissertazione sul Sangiovese riferivamo di Predappio per “la 3 giorni...” che manco a dirlo è organizzata dall’”Associazione per la promozione del Sangiovese di Predappio” di cui presidente è proprio il nostro interlocutore Stefano Berti che con una decina di altri “colleghi”, fino a domenica 4 settembre, sotto gli archi del suggestivo loggiato di piazza Garibaldi, promuoverà i vini (avvicinamento alla conoscenza e al piacere del Sangiovese con l’ausilio di sommeliers professionisti di AIS Romagna) la storia e le ricchezze del territorio (eventi artistico culturali, concerti, classica, jazz e popolare) - e il companatico (degustazione di prodotti tipici predappiesi, salumi e formaggi compresi… e qui si aprirebbe un mondo…. Citiamo solo il “raveggiolo” (un fresco che si prepara tra foglie di felce, di fico e di cavolo; a pasta semidura e tenerissima, ha sapore dolcemente burroso) e il formaggio di grotta di Predappio Alta (pecorino di gran qualità preparato con latte primaverile, stagionato per tre mesi in moderne celle, viene poi chiuso in sacchi di tela coperti di paglia e così comincia la seconda stagionatura, in un'antica grotta sulfurea le cui gallerie sono murate e lì vi resta per altri 3 mesi… Dopodiché chi non vorrebbe assaggiarlo? Almeno per curiosità! Per chi ancora non l’ha fatto, diciamo che è molto saporito, piccante, dalla consistenza robusta, ma friabile… (insomma, bisogna proprio assaporarlo!). Dunque per Predappio questo sarà un fine settimana tutto da vivere e da gustare e qualcuno correrà il rischio di tornare a casa con, in premio, ben 300 bottiglie di vino (di quel buono!). Domenica 4 settembre in serata si svolgerà l’asta benefica il cui ricavato andrà alle popolazioni terremotare del Centro Italia oltre a una parte dell’incasso della cena di venerdì. Se è poco…
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