domenica 5 febbraio 2017

NAPOLEONE A PADOVA

Tra i Percorsi Internazionali  dei Borghi d'Europa, vi è It.E.N (Itinerario Napoleonico Europeo),frutto di una collaborazione fra l'Associazione Napoleonica d'Italia e la rete dei borghi europei del gusto.
Uno dei filoni di ricerca attivati riguarda la presenza napoleonica a Treviso e Padova.

NAPOLEONE A PADOVA
http://www.lavecchiapadova.it/02-TESTI/CURIOSITA-01/PAGINE/016-NAPOLEONE%20A%20PADOVA.htm
 

Napoleone Bonaparte venne a Padova la prima volta il 2 maggio 1797, preannunziato ai padovani da un proclama della Municipalità. A incontrarlo andarono il conte Antonio Vigodarzere ed il celebre abate Melchiorre Cesarotti. Napoleone giunse in città alla sera e smontò a palazzo Polcastro ora De Benedetti a S. Sofia. La sera stessa andò al teatro Nuovo ora Verdi, il quale era illuminato a giorno e ornato di bandiere francesi.

Vi fu accademia di canto e musica, ma il Generale si fermò poco. Non fece grande impressione sul pubblico essendo piccolo, magro e pallido. Tornò Napoleone la seconda volta a Padova il 24 agosto 1797 nel pomeriggio e alloggiò al Palazzo Selvatico dove fu imbandito un pranzo di 40 persone. Finito il pranzo Napoleone a cavallo e con numeroso seguito si recò fuori Porta Savonarola ove passò in rivista le truppe francesi rivolgendo loro un lungo discorso.

Il Municipio aveva ordinato che alla sera, sotto pena di multa, tutte le finestre sulle strade che dal palazzo Selvatico vanno in Piazza dei Signori e da questa al teatro fossero illuminate e fu obbedito. Ma il Generale non passò nemmeno per la piazza recandosi al teatro, ove si recitò una farsa intitolata: « Il matrimonio democratico » e cantarono la Calderini e altri.

Il Generale si fermò pochissimo ed a mezzanotte partì fornito di 4000 zecchini che volle gli fossero consegnati dalla cassa municipale. Giunto a Noventa fu colto dalla febbre, ma nel pomeriggio del 25 sentendosi meglio proseguì per Udine.

La terza volta tornò il 27 ottobre, aveva dormito a Vigodarzere in casa Priuli. Entrò dalla Porta Codalunga e scese al Palazzo Selvatico. Nel pomeriggio passò in rivista le truppe in Prato della Valle e comunicò loro la pace conclusa con l'Austria a Campoformido con la quale ci aveva venduti all'Austria. Il 28 partì per Vicenza con una carrozza a 6 cavalli seguito da altre 9 a 4 cavalli.





Ignazio Sommer (Merzio)

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