Martedì 11 Febbraio i
festeggiamenti di uno dei vini più storici e più rari a testimoniare la qualità
del territorio: 70.000 bottiglie all’anno sempre più ricercate in Italia e
all’estero
13 Febbraio 2020 - 24 anni di successi
e rivincite per il Buttafuoco Storico, il vino icona dell’Oltrepò Pavese che lunedì
scorso 11 Febbraio ha festeggiato il compleanno insieme
ad appassionati e wine lovers, giornalisti, istituzioni e i suoi 16 produttori.
Con l’occasione Armando Colombi, Direttore del Buttafuoco Storico, ha
presentato al pubblico la nuova cantina membro del Club: Piccolo Bacco dei
Quaroni, di Tommaso Cavalli. Il Presidente del Club Marco Maggi lo accoglie con
queste parole: “Tommaso è da sempre un
amico e un collega, oggi lo festeggiamo con gioia perché è il simbolo che
l’Oltrepò funziona e ha voglia di crescere con qualità. Noi crediamo nelle
vigne, e crediamo in un vino che racconta un Oltrepò Pavese dalla forte
identità. La nostra forza è l’unione tra noi produttori, la condivisione di
valori e intenti che negli anni ci ha portato fin qui”.
Un progetto supportato anche dalle Istituzioni:
Regione Lombardia, ERSAF, Camera di Commercio di Pavia. Presente in sala
Alessandro Fede Pellone, Presidente ERSAF, che esordisce: “Noi di ERSAF e di Regione Lombardia vogliamo supportare questi
progetti, il Buttafuoco Storico è un Consorzio che non solo promuove un vino,
ma anche un intero territorio. Ci auguriamo che tante altre belle realtà
dell’Oltrepò Pavese possano fare della qualità e dell’importanza del territorio
il loro business”.
Un marchio privato, sotto la
Denominazione di Origine Controllata del Buttafuoco
Il Buttafuoco Storico è parte della
denominazione Buttafuoco DOC, riconosciuta indipendente dal ministero nel 2010.
Il Buttafuoco Storico è un marchio privato e registrato, regolamentato da un
rigido disciplinare soggetto a controlli interni su tutta la filiera: dalla
vigna alla messa in bottiglia attraverso analisi tecniche e controlli a campione.
Il Club del Buttafuoco Storico, nato nel 1996 da 11 vignaioli sagaci e
coraggiosi, ha permesso di far conoscere il Buttafuoco al di fuori della
provincia pavese e milanese, raggiungendo anche i mercati orientali e
americani. Oggi sono in 16 a collaborare e fare squadra per raccontare un vino
storico, grande icona dell'Oltrepò Pavese.
Il Club del
Buttafuoco Storico
I
vitigni del Buttafuoco Storico sono forti, possenti e intrisi di storia quanto
il vino che si produce. Oggi il Club conta 16 viticoltori: giovani produttori e
aziende storiche dell’Oltrepò Pavese, animati da uno spirito di unione e di
rivalsa. Nato nel 1996, il Club del Buttafuoco Storico è una libera
associazione per tutelare il prodotto, vino vincente il cui prestigio è riconosciuto
dalla provincia di Pavia all’estero.
Non
è incoscienza, né superbia ma consapevolezza di avere tra le mani una grande
possibilità: i vignaioli del Club del Buttafuoco Storico vogliono trasformare
un vino della tradizione in un prodotto nuovo. Un territorio e dei vitigni
capaci di competere con i grandi italiani, un gruppo di vignaioli mossi dalla
caparbietà, dalla voglia di riportare in auge il nome e la storia del
Buttafuoco Storico. Nel 1996 erano in 11 a voler dare una scossa a questa
realtà: oggi le 16 aziende conducono insieme un attento lavoro di ricerca,
dalle caratteristiche storiche alle vigne più vocate, fanno gioco di squadra
nella produzione controllata e certificata, e sono attivi con una moderna e
sviluppata comunicazione e promozione del vino prodotto, dando vita ogni anno a
70.000 bottiglie.
Un marchio unico,
rappresentato dal Veliero del Buttafuoco
Un
simbolo unico e non replicabile, intriso nel vetro per distinguerne originalità
e autenticità. E’ il marchio del Veliero, un disegno elegante che si trova solo
nelle bottiglie del Buttafuoco storico e che permette di riconoscerle.
Il Veliero
è anche il logo del Club, contenuto in un ovale - botte tipica dell’Oltrepò
Pavese, e sostenuto dalla scritta Buttafuoco. Da qui si dipartono due nastri
rossi che rappresentano il Versa e lo Scuropasso, i due torrenti tra cui
tradizionalmente si produce il Buttafuoco Storico: la primissima fascia
collinare dell’Oltrepò Pavese denominata “Sperone di Stradella“. Una posizione
geografica che obbligava i condottieri, i pellegrini ed i mercanti ad
attraversarla e che nella storia ha permesso al territorio di diventare grande
sbocco commerciale del vino qui prodotto e anche di arricchirsi di nuove
conoscenze sul settore. Fra storia e leggenda Peter Schenk narra che nel 1859 una
compagnia di marinai Austriaci impegnata a traghettare le truppe sul fiume Po, invece
di andare in battaglia in terraferma si ferma a fare strage di botti e
bottiglie di un vino locale chiamato Buttafuoco. Lo scrittore lega questa
storia ad un fatto però realmente accaduto: la marina Austroungarica dopo
alcuni anni varò una nave chiamandola “Buttafuoco“. E’ da questo racconto che
il Club del Buttafuoco Storico decide di adottare il veliero come loro simbolo:
una grande nave dalle vele infuocate.
36 mesi dalla
vendemmia, niente di meno
Dalle
vigne alle botti di legno: l’affinamento minimo in legno è di 12 mesi, per poi
passarne almeno altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non
entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di grande
struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre più intensità
e note nuove.
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