È un libro originale, di grande formato, che si propone di valorizzare l’archivio di Graziano Soravito, di assoluta rilevanza documentale, e di far conoscere – seguendo un percorso cronologico – modalità e caratteristiche progettuali della ricostruzione del castello di Gemona, significativo e fondamentale “segno” della storia e della rinascita della città. Si tratta del volume “Il Castello di Gemona. La ricostruzione” che l’Ecomuseo ha curato e pubblicato con il sostegno della Regione, del Comune e dell'azienda Fantoni. Verrà presentato a Palazzo Boton sabato 18 giugno, alle 11.30, alla presenza dell’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli.
Oltre a contenere le foto di Graziano Soravito, che ha documentato sistematicamente le diverse fasi del processo di ricostruzione del castello, il libro si avvale di vari contributi scritti da tecnici e amministratori, riguardanti la geologia del colle, l’importanza archeologica del sito, le vicende storiche che hanno segnato nei secoli il complesso fortificato, il progetto architettonico e strutturale successivo al sisma del 1976 e il suo iter amministrativo. Il testo è bilingue (italiano/inglese). L’Ecomuseo conferma così il ruolo che da oltre vent’anni svolge sul territorio: promuovere progetti di valorizzazione e contribuire al dibattito e al confronto sul patrimonio della comunità, andando oltre i confini abituali di un museo.
«L’edificio delle Ex Carceri e la Torre dell’Orologio sono stati ricostruiti secondo il metodo dell’anastilosi. Si tratta di una tecnica di restauro architettonico, diffusamente utilizzata anche per la ricostruzione del Duomo di Venzone, con la quale si rimettono insieme, elemento per elemento, i pezzi originali della costruzione andata distrutta. Questo lavoro certosino è stato possibile grazie al prezioso lavoro di cernita e catalogazione dei conci lapidei. Molte delle foto di Graziano Soravito sono servite come base indispensabile per poter indentificare, nell’iniziale informe massa di pietrame, dove si collocasse, prima del sisma, ogni singola pietra» (Renato Pesamosca, già dirigente del Settore Tecnico del Comune di Gemona del Friuli)
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