D’estate Montenars è abitata dalla musica. Da giugno a settembre nelle antiche uccellande del Comune prealpino si svolge la rassegna “Note nei roccoli”. L’evento di domenica 4 settembre chiuderà il ciclo di concerti dell’edizione 2022, con un tributo alla musica popolare irlandese: nello splendido scenario del Roccolo di Spisso, sul versante meridionale del Monte Cuarnan con inizio alle 17, è in programma l’esibizione del Green Waves Trio, formato da Fulvia Pellegrini (violino), Lorenzo Marcolina (clarinetto, tin whistle, cornamuse e gaita), Massimiliano D’Osualdo (fisarmonica). Il roccolo si raggiunge risalendo per poche centinaia di metri la pista forestale che ha inizio dalla strada comunale Montenars-Flaipano. In caso di maltempo, il concerto avrà luogo nella struttura coperta di Curminie, sempre a Montenars.
I roccoli sono boschetti a pianta arrotondata, piantumati e attrezzati un tempo per la cattura degli uccelli. Nel Comune di Montenars a metà del secolo scorso ce n’erano una sessantina su selle e crinali lungo una delle rotte migratorie più battute. Solo alcuni sono sopravvissuti sino ai nostri giorni, ben conservati, pregevoli per le dimensioni e il fascino delle forme. L’Ecomuseo ha avviato un progetto finalizzato alla riconversione di queste uccellande dal punto di vista scientifico, didattico e turistico, in collaborazione con i proprietari, il Comune e la Pro Montenars e il sostegno della Regione.
I musicisti del Green Waves Trio provengono da percorsi diversi ma con la comune passione per la musica irlandese, bretone e galiziana e per le contaminazioni etniche: dal violino alla gaita galiziana, dalla fisarmonica al clarinetto e al tin whistle, passano da arrangiamenti in stile puramente popolare a contaminazioni che spaziano su altri orizzonti acustici. Il loro è un itinerario nell’immaginario dell’Irlanda in cui vivaci melodie e allegri paesaggi sonori si intrecciano ad accenni di musica epica o a momenti in cui l’anima celtica riecheggia, mantenendo alto e vivo il senso della tradizione dell’Isola di smeraldo.
Il Roccolo di Spisso è stato impiantato da Luigi Zanitti, detto “Spisso” per via della barba a pizzetto, a partire dal 1952 con lo spianamento del terreno su cui venne realizzato il primo tondo che ora assume una posizione centrale, a cui fecero seguito l’anello e la passata situati a valle. Nel 1972 fu costruita la casetta a due piani: il piano inferiore veniva utilizzato per custodire i richiami e le attrezzature, il piano superiore era adibito a cucina con la possibilità di controllare il passo e gli uccelli e azionare la pertica dello spauracchio. Successivamente furono realizzati il terzo tondo a monte del casello e un’ulteriore passata che risaliva il versante, ripiantumata da poco.
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