L’Amarone di Tedeschi custode della tradizione e magistrale interprete del territorio
Tradizionalmente presente al Salone internazionale del vino di Verona, Tedeschi continua a essere un punto di riferimento della Valpolicella per buyer e operatori specializzati di tutto il mondo, grazie anche al primo Amarone cru nato nel 1964
Verona, 3 aprile 2024 – Sarà dedicato all’Amarone della Valpolicella Capitel Monte Olmi il cuore dello stand di Tedeschi a Vinitaly, per celebrare i 60 anni di un vino che ha proiettato questo territorio nella modernità della valorizzazione dei cru quando ancora in Italia non se ne parlava, e che continua ad essere riconoscibile per lo stile e l’eleganza senza tempo. Da quell’esperienza, nata nel 1964 da un’intuizione sviluppata da Lorenzo Tedeschi osservando i suoi vigneti e confermata negli anni grazie alla zonazione e agli studi sul modello aromatico delle uve autoctone portati avanti dai figli Antonietta, Sabrina e Riccardo, sono poi nati gli altri grandi vini dell’azienda. Non solo gli Amarone ma anche i Valpolicella, tutti caratterizzati da un legame con il territorio di origine spiccato e riconoscibile, a cui Tedeschi ha impresso la sua firma elegante e inconfondibile, che esalta in ogni etichetta intensità aromatica, freschezza, complessità. Caratteristiche, quelle espresse dai vini Tedeschi, che vengono riconosciute dagli operatori specializzati e dai buyer internazionali come un punto di riferimento qualitativo e dell’identità dei vini della Valpolicella. La conferma viene dai numerosi premi e dagli elevati punteggi ricevuti ogni anno dalle più importanti guide internazionali e nazionali e dalla stampa specializzata, oltre che dal successo tra i consumatori più raffinati. Per tutte le categorie professionali legate al mondo del vino, Vinitaly rappresenta quindi un’opportunità di conoscere da vicino – Padiglione 4 stand C3 - la produzione enologica Tedeschi. I vini Tedeschi fanno parte della storia della Valpolicella. Antichi atti notarili testimoniano la presenza della famiglia fin dal 1630 e l’attività vitivinicola fin dal 1824, quest’ultima sempre contraddistinta da un profondo rispetto per la terra e per la bellezza del paesaggio, come quello straordinario del vigneto de La Fabriseria, posto a terrazza sulla Valpolicella Classica con uno sguardo sul lago di Garda, o i muri a secco del vigneto Monte Olmi, di cui viene mantenuta viva la secolare tradizione. Tanta anche l’attenzione per l’ambiente, con la tenuta Maternigo diventata un’oasi di biodiversità. La lunga storia enologica della famiglia si può conoscere visitando il nuovo archivio dei vini Tedeschi, aperto quest’anno per rendere disponibili in degustazione tutte le etichette prodotte, dalle vecchie annate fino ai giorni nostri. La sala, allestita in uno spazio sotterraneo dell’azienda a Pedemonte, ospita 6.800 bottiglie, su un totale di vecchie annate di circa 27.000 bottiglie: un altro contributo di Tedeschi alla valorizzazione della Valpolicella e alla conoscenza dei suoi vini, nel loro evolversi e maturare nel tempo.
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