Il cambiamento prende piede attraverso due modalità opposte tra loro, ma spesso complementari: stravolgendosi o approfondendosi. È questo il caso di Radici a San Fermo della Battaglia (CO).
Il ristorante Stella verde Michelin dall’ultima edizione della Rossa cambia completamente faccia, da una parte, e diventa dal 17 aprile “Àbitat”. Un naming differente, una forma che stravolge e si stravolge, con il chiaro scopo di comunicare un’importante novità: il desiderio ormai maturo e consapevole di approfondire quella cucina primitiva, devota all’esaltazione di una natura dimenticata e selvatica, rendendola fruibile a curiosi e avanguardisti in modalità nuove, più dinamiche e interattive.
Dalle Radici è stato creato un Àbitat, un “ecosistema” che vuole andare oltre il concetto di ristorazione, arrivando a fare vera cultura sulle tematiche che hanno contraddistinto il ristorante negli ultimi anni: cucina circolare, spreco zero, natura e ovviamente le 3 F - fuoco, foraging, fermentazioni. Un progetto complesso che si snoda in tre direzioni: Àbitat Restaurant, Àbitat Culture Hub e Àbitat Lab.
Àbitat Restaurant, la cultura nel piatto
Il ristorante già Radici ha dagli albori impostato la sua offerta con tre differenti proposte: la carta, il menù Habitat e il menù degustazione Native. Rimarranno inalterati la carta e i tre differenti percorsi dedicati rispettivamente agli Habitat Foresta, Mare e Lago, delimitati in un arco di tempo ristretto, apposta per valorizzare e raccontare un determinato ecosistema nella sua stagione di massima espressione, attraverso materie prime inusuali e in eccesso, oltre che del territorio - circoscritto anche per il Mare in una manciata di centinaia di chilometri.
Cambia invece il menù degustazione Native. Oggi un mix tra piatti più comfort e portate più “spinte”, sempre connotate dall’uso di fermentazioni, cotture a fiamma viva e materie prime in esubero in natura. Domani, un vero e proprio percorso per addentrarsi nella filosofia del locale e conoscere l’incredibile mondo della cucina circolare e dello spreco zero.
Credits Foto Aromi.Group
Nessun commento:
Posta un commento