Dal 15 al 21 aprile, presso la Cattedrale di Fabbrica del Vapore, ISIA Firenze presenta l'installazione post-global village - oggetti migratori, a cura di Mirko Tattarini. Al suo interno un nutrito programma di eventi, progetti sviluppati all'interno del Biennio Magistrale insieme con un sistema di arredi partecipativi, incursioni di ex-alumni e design anonimo.
Concept
Un villaggio ad alta interazione, residenza e accampamento ad un tempo, cattedrale nella cattedrale. Al suo interno 15 coppie di sgabelli ricombinanti, posti intorno ad una lunga tavola e una serie di dispositivi indossabili. E poi un arredamento incrementale che, grazie a oggetti forniti dai visitatori, a oggetti anonimi di cultura materiale e ai pezzi concessi da ex-alumni ISIA Firenze, completerà l'habitat del villaggio-post-globale.
Gli sgabelli sono progettati dai giovani progettisti del corso di Design Strategico del biennio magistrale di ISIA Firenze e i dispositivi indossabili dedicati al trasporto di oggetti cari realizzati all'interno del corso di Fashion Design. Un progetto curato da Mirko Tattarini, in collaborazione con Veronica Bogao, Francesco Bonomi e Raffaele Marra.
Il programma
Il Villaggio post-globale sarà uno spazio ad alta intensità con un programma di eventi realizzato in collaborazione diretta con la Fabbrica del Vapore, tra cui la partecipazione di Angelica De Vito - advisor ONU migranti climatici.
-->18/04 h17: Oggetti Migratori, talk con Angelica De Vito - advisor ONU migranti climatici, Francesco Zurlo - Preside della Scuola del Design del Politecnico di Milano, Maria Fratelli - Direttrice Fabbrica del Vapore, Paolo Deganello - designer e teorico, Mirko Tattarini - designer docente ISIA Firenze, Hilary Sedu - Mediterranean Rescue
-->18/04 h18:30: intervento musicale con Giuseppe De Nitto e Peter Kiss a cura del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze
-->19/04 h16: Presentazione dei libri "Lo strumento intelligente . Difendere la propria creatività dal nuovo luddismo contro le intelligenze artificiali" di Athos Boncompagni e "Il design nell’era della creatività artificiale. Nuove sfide per la progettazione e la didattica" a cura di Simone Aliprandi. Presenti gli autori.
I presupposti
Un progetto di design speculativo ispirato e dedicato al fenomeno delle migrazioni -climatiche in particolare- consapevole che il cambiamento è in atto, con effetti sia locali che planetari che affliggono comportamenti e cultura materiale. La disciplina del design non può che sintonizzarcisi per scrivere la sua seconda storia. Da pantofole del welfare le merci si riconfigurano come strumenti, attrezzi, per la nuova -estrema- normalità, eventualmente concepiti in modo da escludere l'attivazione di filiere ex-novo. La cultura del progetto non sta dedicando sufficienti e giuste energie al cambiamento e ad un fenomeno, quello delle migrazioni, in particolare climatiche, destinato ad essere primario per i decenni a venire. Non sufficienti perché il dibattito è superficialmente preso da contenuti poetico/ mercantili, non giuste perché nei pochi casi animate da un approccio di natura assistenzialista o particolarmente banalizzante quando si tratta di ambiente e clima.
Consideriamo che l’estensione del ciclo di vita degli oggetti, a partire dalla loro concezione, sia la chiave primaria per intervenire sulla filiera profonda del sistema prodotto e tornare ad esportare nel futuro buona cultura materiale, anziché solo rifiuti.
Il design non può continuare a inseguire la realtà attivando nuove filiere produttive di, pur sublime, inutilità. Il pianeta regge. Occorre piuttosto lavorare su una progettualità ricombinante, a partire da semilavorati, prodotti esistenti o riparabili. Upcycling, ready-made, hacking per un'estensione del ciclo di vita dei prodotti. Con questo progetto abbracciamo l’idea di definire un futuro più auspicabile attraverso gli oggetti e promuoviamo una generazione di arredi non definitivi, aperti e pronti ad essere interpretati, anche nell’uso.
Il tempo del progetto ricombinante. Lunga vita al cambiamento.
Lunga vita col cambiamento.
Con questa iniziativa, ISIA Firenze si conferma presente al Fuorisalone di Milano, affermando il proprio ruolo nell’ambito della cultura e della didattica del design. L’ISIA di Firenze, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, è un istituto pubblico di livello universitario inserito nel comparto AFAM – Alta Formazione Artistica e Musicale – del Ministero dell’Università e della Ricerca, ne sono direttore Francesco Fumelli e presidente Rosa Maria Di Giorgi. ISIA propone un’offerta formativa articolata in corsi triennali e bienni specialistici in Design del Prodotto e della Comunicazione. L’Istituto, fondato nel 1975 con l'intento di formare nuove generazioni di professionisti designer, è una scuola moderna, la cui attività è da sempre tesa all'innovazione tecnologica e stilistica. Da oltre quarant’anni, dunque, ISIA Firenze prepara i propri studenti e le proprie studentesse a diventare designer capaci di formulare progetti all'avanguardia, sostenibili, in grado di fornire comfort adeguati al modo di vivere contemporaneo e soluzioni tecniche creative provenienti da uno studio attento sia dal punto di vista umanistico, sia sociale, sia tecnologico.
www.isiadesign.fi.it
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