In occasione di ART CITY Bologna 2025 e Arte Fiera, i Musei Nazionali di Bologna – Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna in collaborazione con MAMbo– Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna presentano, dal 6 al 16 febbraio, la mostra Harmonic Room di Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976), a cura di Patrizia Cirino e Denise Tamborrino.
L’artista trasforma la storica ex Chiesa di San Mattia in uno spazio immersivo dove suono, luce e vibrazioni si intrecciano per amplificare la percezione del pubblico all’insegna di un dialogo tra tradizione e innovazione, coinvolgendo attivamente i visitatori in un viaggio sensoriale unico.
Sciaraffa esplora la relazione tra individuo e cosmo, offrendo un’esperienza che supera i confini della rappresentazione tradizionale per toccare le corde più profonde della sensibilità umana. La Chiesa di San Mattia, con la sua rilevanza storica e spirituale, diventa quindi il fulcro di una composizione di emozioni che trascende il visibile e il tangibile.
Ogni opera presentata contribuisce a tracciare un’esperienza unificata, che evoca un caleidoscopio di sensazioni: dalla calma meditativa al senso di vastità cosmica, dalla curiosità esplorativa alla profonda connessione interiore. L’interazione tra suoni risonanti, luci mutevoli e vibrazioni tangibili crea un ambiente che stimola la riflessione personale e collettiva, trasportando i visitatori in una dimensione dove il tempo sembra sospeso e lo spazio diventa una cassa di risonanza per emozioni e pensieri.
L’artista presenterà una selezione di opere che raccontano il rapporto tra la sonorità, lo spazio e la nostra percezione. Tra queste, Le Ombre del Mare, un’installazione in grado di trasformare la luce in suono bianco: grazie alla manipolazione delle ombre, i visitatori possono generare onde sonore simili al rumore del mare, esplorando un dialogo tra luce e suono che riflette il loro “mare interiore”.
Aurora, un’opera che combina suono e videoproiezioni per ricreare l’aurora boreale in uno spazio interno, dove i riflessi luminosi accompagnano il pubblico in un’esperienza sinestetica tra reale e immaginario. Bell Tower, un futuristico campanile quadrato composto da lastre di ottone percosse da martelletti controllati da algoritmi: la scultura genera vibrazioni e rintocchi sempre diversi, trasformando lo spazio circostante in un ambiente acustico immersivo e unico. Per Sempre e Mai Più, due campane storiche (realizzate nel 1926 dalla Fonderia Tronci di Pistoia) usate per la prima rappresentazione della Turandot di Giacomo Puccini al Teatro alla Scala di Milano diretta da Arturo Toscanini, costruite con ottone destinato ai cannoni dell’esercito e caratterizzate da una rigatura interna elicoidale, producono suoni unici con vibrazioni profonde e cangianti, che l’artista, integrandole nelle sue opere, permetterà al pubblico di sperimentare. Totem, una scultura sonora interattiva che utilizza gong, subwoofer e sensori, le cui vibrazioni risonanti, attivate dall’energia elettromagnetica del corpo umano, evocano stati meditativi e creano una connessione profonda tra l’umano e il cosmo.
Alessandro Sciaraffa
È un artista multidisciplinare la cui pratica si concentra sulla creazione di installazioni sonore, sculture interattive e opere multimediali che esplorano la percezione sensoriale e le interazioni tra il suono, la luce e lo spazio. Il suo lavoro coniuga la tecnologia con una riflessione poetica sul tempo, lo spazio e l’esperienza corporea. Ha esposto in numerosi contesti nazionali e internazionali, musei e gallerie.
La ex Chiesa di San Mattia
Iniziata nel 1575 su disegno di Antonio Morandi, la chiesa di San Mattia, afferente ai Musei Nazionali di Bologna - Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna, è generalmente attribuita a Pietro Fiorini, che rimaneggiò il progetto del Terribilia fino a darle l’attuale assetto architettonico, tra il 1580 ed il 1584. Era considerata una sorta di pinacoteca all’aperto vista la presenza di tele di Tintoretto, Guido Reni e Innocenzo da Imola. Nel 1799, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi voluta dal governo napoleonico, la chiesa di San Mattia fu isolata dal convento, sconsacrata e ridotta a magazzino. L’importante apparato decorativo settecentesco è andato in parte perduto in seguito alle svariate destinazioni d’uso succedutesi negli anni. Il restauro, iniziato nel 1981 e concluso nel 1994 a totale carico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ora Ministero della Cultura, ha rimesso in luce quanto restava di stucchi ed affreschi: una significativa testimonianza architettonica del tardo ‘500 ed il suo pregevole apparato pittorico. Le sue metamorfosi lo hanno reso uno spazio resiliente, neutro ma non neutrale. La sua bellezza non risponde ai canoni estetici e stilistici di un particolare momento storico, ma risiede nella sua capacità di aver stratificato il tempo ed i segni. Per questa sua natura intrinseca, diventa centro di documentazione e interpretazione per le arti, punto dove arti visive e performative si incontrano e si fondono, generando nuovi significati ed inedite chiavi di lettura. Un contenitore per la sperimentazione, per la promozione della cittadinanza attiva, un luogo che educa alla contemporaneità attraverso la lettura del suo passato. Uno spazio che auspica il confronto sulle forme e sul senso del sacro e sul ruolo del femminile nella società.
Info
Alessandro Sciaraffa
Harmonic Room
A cura di Patrizia Cirino e Denise Tamborrino
In collaborazione con
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
Galleria Giorgio Persano, Torino
Galleria Mazzoli, Modena
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