martedì 21 gennaio 2025

EFFETTO TRUMP: VA A RUBA IL PROSECCO GOLD BOTTEGA DEL BIOPIC DEL TYCOON

 


Qualcuno dice che sia l'effetto Trump, altri che sia effetto esclusivamente della bontà del prodotto. Sta di fatto che le vendite di Bottega Gold, l'iconico Prosecco caratterizzato dalla bottiglia dorata e prodotto da Bottega, azienda vitivinicola veneta leader nella produzione delle celebri bollicine tricolore, continuano a crescere in doppia cifra. Si parlava di effetto Trump, perché? Proprio alla vigilia dell'insediamento del tycoon alla Casa Bianca, Sky ha mandato in onda in prima tv il biopic "The Apprentice-Alle origini di Trump", film del 2024 sul giovane Donald, imprenditore agli albori della sua carriera determinato a costruire il suo impero staccandosi dall'ombra ingombrante del padre. E all'interno di questo film, in una delle scene relative all'inaugurazione della Trump Tower, appaiono alcune bottiglie di Bottega Gold presenti allo sfarzoso gala. «Una scelta motivata - dice Sandro Bottega, patron dell'azienda - sinonimo di successo, che accomuna il neopresidente americano al mondo del cinema. La bottiglia Gold è stata infatti scelta da Hollywood nel recente passato per la cena di Gala della notte degli Oscar».
Se da un lato il dato delle vendite di Bottega Gold continua a salire, dall'altro in Bottega sottolineano come non ci sia abbastanza prodotto e molti rimangano a bocca asciutta: «Si tratta di un brand sempre più conosciuto nel mondo, sempre più esclusivo, ma distribuito solo nei luoghi "in" di oltre 165 Paesi», spiega Bottega, che continua: «Manca prodotto e non è facile mantenere il livello produttivo per un'azienda che si definisce ancora artigiana e piccola. E infatti lo è rispetto ai giganti del mondo del vino, ma con un livello eccelso di qualità e tanta pazienza per poter arrivare a profumi ed eleganze uniche, da 3 fino a 12 mesi di fermentazione a seconda del prodotto, in autoclavi a temperatura altamente controllata in ogni dettaglio e con 28 enologi di grande livello».
Infine Bottega esprime il suo pensiero sul neopresidente americano: «Il giorno dell'insediamento di Trump è legato a timori e speranze. Diamogli tempo di stabilirsi alla Casa Bianca e di vedere quali saranno le sue prime decisioni. Nel frattempo il cessate il fuoco a Gaza mi sembra che sia il suo miglior biglietto da visita».

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