Padiglione de l’Esprit Nouveau
In occasione di Arte Fiera |
In occasione dell'edizione 2025 Arte Fiera rinnova per il terzo anno la collaborazione con Fondazione Furla per il programma di azioni dal vivo, curato da Bruna Roccasalva, Direttrice artistica della Fondazione.
Protagonista della nuova edizione è l’artista Adelaide Cioni (Bologna,1976), che presenta una performance concepita per l’occasione.
Il lavoro di Adelaide Cioni ha a che fare con le origini del segno. Sebbene la sua pratica si muova all’interno di un campo di indagine che incrocia diverse forme espressive come pittura, letteratura, musica e teatro, il suo punto di partenza resta il disegno.
In occasione di Arte Fiera, Cioni presenta Five Geometric Songs (2025), un ambizioso intervento performativo in cui motivi geometrici astratti diventano la visualizzazione di un ritmo nello spazio attraverso cinque costumi disegnati dall’artista e animati da altrettanti danzatori, su musiche originali composte da Dom Bouffard.
Frutto di una riflessione sull’astrazione e il colore, sull’origine della forma e sul concetto di pattern che Cioni porta avanti da tempo, il lavoro nasce da una parte come evoluzione della performance Song for a Square, a Circle, a Triangle (2023), dall’altra come risposta al contesto espositivo bolognese che lo ospita: il Padiglione de l’Esprit Nouveau, edificato nel 1977 come riproduzione fedele di un progetto originale di Le Corbusier e Pierre Jeanneret per l'Exposition International des Arts Décoratifs di Parigi del 1925, del quale quest’anno si celebra il centenario. Partendo dalla relazione tra colori e forme geometriche pure su cui si fonda l’architettura del Padiglione, l’artista immagina una composizione di geometrie e colori che si intreccia con quella degli spazi e con la fluidità e l’intersecarsi dei suoi volumi.
Cioni riparte dal grado zero del disegno: linea, punto, quadrato, triangolo e cerchio. Attraverso la ripetizione di queste forme geometriche elementari recupera un vocabolario visivo che ha attraversato culture, epoche e discipline diverse. Profondamente radicati nella storia dell'umanità e presenti in natura, i pattern rappresentano una forma espressiva che trascende confini temporali, geografici e culturali. La loro forza comunicativa risiede nella capacità di parlare direttamente alla percezione umana attraverso la ripetizione e il ritmo visivo. Un pattern è la visualizzazione di un ritmo, è musica che diventa immagine; “disegnare un pattern è come intonare un canto” afferma Cioni. Il pattern e la musica condividono infatti una connessione profonda, fondata proprio sulla ripetizione, e Five Geometric Songs celebra questa connessione, puntando i riflettori sul luogo in cui il disegno e la musica si incontrano. Animati dai danzatori, i pattern assumono una dimensione ambientale, il corpo diventa un medium che trasforma le geometrie in movimento, mentre i costumi sono un'estensione dei corpi stessi. Il tessuto, un materiale centrale in tutto il lavoro dell’artista, è per Cioni molto più di un semplice supporto, è l’elemento che connette il corpo allo spazio, il passato al presente, l’arte alla quotidianità, e in alcuni casi anche uno strumento per trasformare lo spazio stesso, renderlo flessibile e mutevole, in grado di adattarsi ai movimenti dello spettatore.
L’artista utilizza i pattern anche per intervenire sull’architettura e calarla in una dimensione intima e tattile: lo spazio scenico è infatti arricchito da tessuti e sagome in legno che riproducono le stesse forme astratte dei costumi. Il moltiplicarsi e sovrapporsi di queste forme crea un dialogo tra il movimento dei danzatori e lo spazio architettonico e trasforma l’area scenica in un luogo immersivo in cui la geometria si manifesta simultaneamente come immagine, movimento e ambiente. Questo dialogo visivo si intreccia infine con le musiche di Dom Bouffard, che amplificano l’esperienza percettiva, instaurando un rapporto sinergico tra ritmi sonori e visivi. La musica non è solo un accompagnamento ma una componente strutturale della performance, che richiama la natura archetipica condivisa da forma e suono.
Prendendo le mosse da una riflessione sul pattern come linguaggio universale, Cioni rielabora queste forme originarie e le trasforma in un linguaggio vivo, capace di unire corpo, musica e spazio in un’esperienza sinestetica e partecipativa.
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Dettagli Performance Giovedì 6 febbraio h. 16, 17 e 18 Venerdì 7 febbraio h. 11 e 12 Sabato 8 e domenica 9 febbraio h. 11, 12 e 13
Padiglione de l’Esprit Nouveau Piazza della Costituzione 11, 40128 Bologna |
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