In occasione della Milano Design Week 2025, FRAGILE, realtà tra le più fervide del panorama italiano e internazionale del Novecento e del design storico, che quest’anno festeggia i suoi 25 anni di attività, ospita la mostra Handle with care. Carlo Nason glass designer.
L’esposizione, che raccoglie un centinaio di lampade e oggetti del designer italiano Carlo Nason, noto soprattutto per le sue creazioni di lampade in vetro di Murano, si inserisce nel più ampio disegno, portato avanti da FRAGILE, di riscoperta e valorizzazione di personalità che hanno saputo reinterpretare il design, e la luce in particolare, in modi inediti e originali.
Dal 2 aprile al 6 giugno 2025, in occasione della Milano Design Week 2025, FRAGILE, galleria di Design storico e contemporaneo guidata da Alessandro Padoan e Alessandro Palmaghini, punto di riferimento per l'home decoration e il collezionismo, che nel 2025 festeggia l’importante anniversario dei 25 anni di attività, presenta nel suo spazio espositivo in via Simone D’Orsenigo, 27, la mostra Handle with care. Carlo Nason glass designer
Con questa esposizione, così come con la precedente “ANNI LUCE. ARREDOLUCE. 100 LAMPADE” dedicata al brand di design storico di illuminazione Arredoluce e presentata in occasione di MDW 2024, FRAGILE continua nel suo proposito di riscoperta e valorizzazione di oggetti d’arredo, in particolare d’illuminazione, a firma di icone del design italiano, pezzi storici che tornano attuali grazie a un incessante lavoro di ricerca e catalogazione portato avanti dalla galleria.
Handle with care Carlo. Nason glass designer si propone appunto di raccontare, attraverso un centinaio di lampade e oggetti, l’opera straordinaria di uno dei più importanti designer italiani, Carlo Nason, specializzato nel settore dell'illuminazione in vetro e apprezzato a livello internazionale per le sue creazioni uniche.
Nato a Murano nel 1935 da una delle più antiche famiglie di vetrai dell'isola, Nason sviluppa fin da giovane una profonda conoscenza delle tecniche vetrarie, a cui accompagna una spiccata curiosità per il mondo del design, abbracciando in special modo il design scandinavo.
Fin da subito assume un’attitudine orientata alla progettualità innovativa, bilanciando efficacemente la pulizia delle forme con la peculiarità delle lavorazioni e delle tecniche muranesi. Si forma inoltre da autodidatta nel settore grafico, grazie a una costante passione e al continuo aggiornamento tramite la lettura di riviste di settore, di fotografia, arti visive, e di design. Tra le prime esperienze negli anni ‘50, partecipa con la Vincenzo Nason & C., l’azienda di famiglia, alla mostra Glass 1959, A special exhibition of international contemporary glass tenutasi presso il The Corning Museum of Glass a New York, esponendo due esemplari, un vaso e una ciotola, incamiciati dalle forme allungate, con colori a contrasto.
Tra le collaborazioni più celebri e longeve che seguirono, si ricordano quelle con Mazzega, per cui disegna, dalla fine degli anni Sessanta, alcune lampade oggi considerate “iconiche”, inaugurando la poetica della sovrapposizione di strati di vetro che diventerà un suo elemento distintivo anche in lampade prodotte successivamente. Da un punto di vista tecnico ed espressivo è proprio in questo periodo che Carlo introduce la lavorazione del ‘vetro in piastra’ usata per apparecchi illuminotecnici e oggettistica. Sono molti i modelli che esplorano l’applicazione di questa antichissima tecnica per raggiungere effetti materici inediti grazie al connubio tra superfici rugose e irregolari con il colore sfumato.
Sul finire del decennio Sessanta, poi, per la milanese Selenova, Carlo disegna alcuni modelli di lampade dall’inequivocabile evocazione space. Agli inizi degli anni Settanta, incontra anche l’azienda austriaca Kalmar, che lo ingaggia come designer di una linea dedicata, riconoscendo in lui quella cifra minimalista, così lontana da Murano, coerente con le aspettative e con la vocazione aziendale. E ancora, con ITre, Carlo sceglie di utilizzare il vetro industriale, dando vita a due esemplari realizzati in vetro retinato. Altri modelli di lampade, accolti con successo sul mercato, sono disegnati da Carlo per Murano Due, poi entrati nel catalogo Leucos.
Dal 1990 al 2010 avvia una collaborazione con la storica azienda de Majo, progettando diversi modelli di lampade, da tavolo, sospensioni e da terra, oltre a una serie di vasi e ciotole. Nel 1993 viene coinvolto nel restauro della Cripta di San Marco in vista delle celebrazioni Marciane: Carlo disegna i cesendelli e le plafoniere con figure appartenenti alla simbologia cristiana, che verranno installate al centro delle volte a crociera della cripta.
Uomo pratico, dal carattere schivo, Carlo Nason non ha mai cercato la notorietà e la celebrazione personale anche a fronte di una significativa produzione di design. Le sue lampade di maggior successo, infatti, hanno raggiunto un pubblico allargato, anche di non specialisti, comparendo per esempio, negli anni Ottanta, in note serie televisive.
L’esposizione Handle with care Carlo. Nason glass designer offrirà dunque un’ampia panoramica delle lampade più celebri progettate da Nason, accogliendo i pezzi più rari e iconici e rendendo merito al suo incredibile estro creativo, capace di dare vita a oggetti dalle linee pulite e innovative, realizzati attraverso un uso magistrale del vetro soffiato: tutte testimonianze di un perfetto equilibrio tra tradizione artigianale e modernità.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale a cura di Rosa Chiesa e Alessandro Zannoni.
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