martedì 25 marzo 2025

LA SEDUZIONE DEL COLORE ANDREA SOLARIO E IL RINASCIMENTO TRA ITALIA E FRANCIA

 

Museo Poldi Pezzoli 26 marzo – 30 giugno 2025 

LA PRIMA MOSTRA MONOGRAFICA DEDICATA AD ANDREA SOLARIO CON UN’INSTALLAZIONE DI BOB WILSON 

Il Museo Poldi Pezzoli apre la stagione espositiva del 2025 con la mostra “La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia” (dal 26 marzo al 30 giugno) celebrando, con la prima esposizione monografica, Andrea Solario (1470 c. ‐ 1524), protagonista del momento più glorioso dell’arte milanese e sforzesca, immediatamente successivo all’arrivo di Leonardo da Vinci a Milano. Andrea Solario nasce nel 1470 circa, probabilmente a Milano, da una famiglia di scultori e architetti – i Solari – originaria di Carona (sul lago di Lugano); fratello dello scultore Cristoforo Solari, Andrea condivide con lui la bottega nella parrocchia di San Babila, e si specializza in pittura, mentre Leonardo è in città. Andrea è un artista girovago che in vita raggiunge una notevole fama, lasciando il segno più importante sotto il ducato degli Sforza. Abile ritrattista, nelle sue opere convivono riferimenti ad Antonello da Messina, a Leonardo da Vinci, alla pittura nordica e alla scultura contemporanea. Nelle Vite di Giorgio Vasari (1550 e 1568) Andrea Solario è citato come “pittore e coloritore molto vago”, di colori smaglianti che vibrano d’una luce propria: un pittore che sapeva ritrarre ciò che di più bello (“vago”) la natura mette a disposizione, un maestro in cui si mescolano con equilibrio tradizioni diverse. Specializzatosi in ritratti e al lavoro per la committenza privata, esegue specialmente quadri di piccole o medie dimensioni. La sua produzione autografa, tra disegni e dipinti, è ridotta a meno di ottanta opere sparse tra musei e collezioni private di tutto il mondo. I due nuclei più ampi sono conservati al Musée du Louvre e al Museo Poldi Pezzoli. Le sue invenzioni più famose come la Madonna del cuscino verde, la Testa di San Giovanni Battista (entrambe conservate al Louvre), le Salomé o l’Ecce Homo furono replicate decine di volte da contemporanei e sei secoli successivi da copisti più o meno talentuosi, generando anche nel pubblico una percezione non corretta della qualità dell’artista. “Nonostante la prodigiosa qualità della sua migliore produzione – dichiara Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli - non era mai stato intrapreso un progetto espositivo monografico dedicato ad Andrea Solario, se si eccettua una mostra organizzata al Louvre nel 1985-1986 e dedicata ai dipinti francesi. È una sfida che il Museo ha accolto e ha portato avanti grazie al sostegno pubblico e privato. Una scelta coraggiosa, soprattutto in un momento in cui sempre più si assiste alla proliferazione di mostre che puntano più al a proporre figure già note per aumentare il numero di visitatori che non ad accrescerne il livello culturale tramite mostre di ricerca. Contro questa tendenza il Poldi Pezzoli ha avviato una collaborazione straordinaria con tutte le istituzioni prestatrici, e in particolare con il Musée du Louvre, che conserva il nucleo più ampio al mondo di opere del pittore (ben 10), per far riscoprire al grande pubblico la storia e il talento di uno dei pittori più originali del pieno Rinascimento, molto amato dagli studiosi ma ingiustamente dimenticato dal grande pubblico”.

Eppure non è stato sempre così: a lungo i suoi dipinti sono stati attribuiti a Leonardo e nel secondo Ottocento Andrea Solario era un artista celeberrimo le cui opere venivano acquistate a cifre altissime sul mercato antiquario. Solario era anche il pittore preferito di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, il quale ne acquistò ben cinque, mentre altre tre dipinti giunsero a museo aperto tra il 1881 e il 1902. Nell’inventario del museo, ma anche nel primo catalogo del patrimonio italiano in collezioni private stilato per lo Stato italiano da Giovanni Morelli, nessun’altra opera raggiunge i valori di Solario. Per fare solo un esempio il Riposo durante la fuga in Egitto veniva valutato 45 mila lire, mentre la Madonna con il bambino di Botticelli era stimata 20 mila lire e il Ritratto di giovane donna del Pollaiolo, allora attribuito a Piero della Francesca, solo 7 mila: un dato importante che ci restituisce la fortuna critica di questo autore e il suo apprezzamento da parte dei maggiori connoisseurs del XIX secolo.

La collaborazione con il Musée du Louvre

Andrea Solario, noto per la sua altissima qualità, fu scelto da committenti di massimo rango come il cardinale Federico San Severino, Charles d’Amboise, governatore del ducato di Milano e Gerolamo Morone, grancancelliere del ducato di Milano, nominato senatore da Francesco II Sforza. La fama del pittore fu tale che nel periodo in cui i francesi conquistarono il ducato, fu inviato in Francia da Charles d’Amboise, governatore del ducato di Milano. Infatti, tra il 1507 e il 1510 Solario è a Gaillon, in Normandia, nel castello dello zio di Charles, il cardinale Georges d’Amboise, per dipingere alcuni dei suoi più grandi capolavori oggi conservati al Louvre.

Per questi motivi, la mostra vede la partecipazione del Musée du Louvre che ha eccezionalmente concesso il prestito di sei opere di Andrea Solario, tre del dipartimento di pittura e tre del dipartimento di Arti Grafiche, mai uscite dalla Francia prima d’ora. Una partnership istituzionale che consentirà all’opera più iconica del pittore, la Madonna del cuscino verde - solitamente esposta nella Grande Galerie del museo francese - di essere oggi presentata al Museo Poldi Pezzoli dopo l’intervento di restauro avviato in occasione della mostra.

La mostra

La mostra, a cura di Lavinia Galli, conservatore del Museo Poldi Pezzoli, e Antonio Mazzotta, docente in Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli Studi di Milano, presenta - per la prima volta insieme - 24 capolavori del maestro che arrivano a Milano grazie a straordinari prestiti con opere mai giunte in Italia, provenienti da prestigiose istituzioni europee quali il Louvre di Parigi, la National Gallery e il British Museum

di Londra, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco di Milano, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e da collezionisti privati.

“Abbiamo riunito i suoi dipinti autografi più celebrati - dichiarano i due curatori - per meglio evidenziare i vertici qualitativi che raggiunge questo maestro, selezionando solo un’opera per ogni tema e riunendo il maggior numero di ritratti nonché ben cinque disegni, dal momento che questo maestro era anche un abilissimo disegnatore. Pochi selezionati e studiati confronti mettono in luce le reciproche influenze con i suoi contemporanei quali suo fratello Cristoforo, scultore, il Perugino, Boltraffio, Dürer, Luini e Cesare da Sesto”. L’esposizione è quindi un’occasione unica per ammirare uno accanto all’altro i capolavori italiani e quelli francesi, pubblici e privati, alcuni dei quali restaurati solo per l’occasione. Il Museo Poldi Pezzoli ha restaurato quattro opere della sua collezione e sostenuto il restauro del Ritratto di donna del Castello Sforzesco, mentre il Musée du Louvre ha fatto restaurare la Madonna del cuscino verde.

Il percorso della mostra si articola in tre sezioni che ripercorrono le tappe dei viaggi dell’artista La prima sezione - a Venezia - ci presenta il pittore al seguito del fratello Cristoforo. Qui Solario entra in contatto con la pittura di diversi grandi maestri presenti in Laguna, in particolare con Giovanni Bellini.

È qui che perfezionerà la tecnica ad olio, approfondirà lo studio del paesaggio e apprenderà la seduzione della tavolozza veneta e delle cromie smaltate che lo caratterizzeranno per tutta la sua carriera, e realizzerà una piccola pala, presente in mostra, dove si firma: “Andreas Mediolanensis”, Andrea da Milano, secondo l’usanza degli artisti attivi lontano da casa, ricordando la città da cui provengono.

La seconda sezione è dedicata alla produzione del suo periodo francese dove opera per poco meno di tre anni, chiamato nel 1507 dal cardinale Georges d’Amboise ad affrescare la cappella del suo castello di Gaillon, poi distrutto dai rivoluzionari. Andrea è il pioniere del Rinascimento italiano in Francia: precede Leonardo, che vi giungerà solo un decennio dopo. Per questo munifico mecenate, Solario realizzerà alcuni dei suoi più grandi capolavori tra cui la celebre Madonna del cuscino verde, uno dei dipinti più riprodotti della storia dell’arte. Nella sala sono riunite ben tre opere giunte per la prima volta in Italia dal Louvre, una restaurata per l’occasione.

La terza sezione è dedicata alla produzione milanese, prima e dopo la parentesi francese, e fornisce l’occasione per ammirare alcuni sublimi esiti dell’arte del maestro in soggetti sacri e profani, dove si fronteggiano il magnifico Ritratto di donna del Castello Sforzesco, e il Ritratto del grancancelliere Gerolamo Morone di collezione privata.

Lo studio Migliore+Servetto ha firmato il progetto di Exhibition e Graphic Design ambientale: un intervento che disegna un percorso fatto di accenti e pause, attraverso l’introduzione di quinte centrali inclinate e fondali a doppia inclinazione che abbracciano le opere in gruppi tematici, definendo così un ritmo di lettura e di significato rispetto al loro posizionamento. A far da protagonista il colore bordeaux: una cromia intensa che crea un contenitore-cornice avvolgente, dando vita a un effetto scatola nella scatola in cui immergersi.

Una mostra d’indagini e ricerche

Una assoluta novità in preparazione della mostra già a partire dal 2024, anno del cinquecentenario della morte di Andrea Solario, è stata la campagna di restauri e diagnostica condotta dal museo sulle opere di Andrea Solario. Il Museo Poldi Pezzoli è risultato vincitore del bando Eurpean Infrastructure for Heritage Science grazie al quale sono state realizzate analisi diagnostiche per indagare la tecnica esecutiva di Andrea Solario dalla giovinezza alla maturità. Un unicum, se si pensa che non accade quasi mai che si progetti una mostra monografica con un approfondimento diagnostico così profondo su un numero di opere cospicuo.

I risultati delle analisi, condotte in Italia dal CNR e in Francia dal Laboratorio di Restauro del Louvre, sono fondamentali per approfondire la conoscenza sulla tecnica pittorica del maestro e sottolineano l’importanza del rapporto tra scienza e arte insieme alla cura delle opere e saranno presentati in una giornata di studi internazionale con la partecipazione di numerosi specialisti.

La fortuna di Andrea Solario è arrivata sino ai giorni nostri, come ne è testimonianza l’installazione di Robert Wilson presente in mostra.

 In occasione di questa esposizione, l’artista ha scelto infatti tre video frame provenienti dalla serie Video Ritratti di Lady Gaga presentati in Living Rooms, mostra tenutasi al Louvre nel 2013.

Il punto di partenza di questo progetto era il Ritratto di mademoiselle Caroline Rivière di Ingres, il cui volto si fondeva poi in slow motion a quello della cantante.

In ricerca di un potente contrappunto alla fresca vitalità della giovinetta, la scelta dell’artista contemporaneo è ricaduta sulla Testa di San Giovanni Battista di Solario, usata per rappresentare una metamorfosi con il volto della pop star.

La

mostra fornisce anche l’occasione per le scuole e la comunità lombarda di prendere coscienza e scoprire

una delle più esaltanti pagine dell’arte del nostro territorio, o vvero il periodo in cui alla corte sforzesca

gravitavano artisti del calibro di Leonardo e Bramante e ci si apriva al pieno Rinascimento. Ma allo stesso tempo è anche un'opportunità eccezionale ai fini della ricerca e dello studio da parte degli esperti di tutto il mondo.

Numerose le attività didattiche, visite guidate gratuite per le scuole e per i pubblici fragili, grazie al sostegno di Cassa Depositi e Prestiti, e i laboratori, dedicati alla lavorazione dello smalto, organizzati dalla Scuola Orafa Ambrosiana, grazie al sostegno di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.

Inoltre, grazie all’associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli, il Museo rimarrà aperto il mercoledì fino alle ore 19.30, così da permettere di visitare la mostra anche dopo il consueto orario di chiusura. Dalle 18.15 visite guidate incluse nel biglietto di ingresso a cura dello staff del Museo (prenotazioni: biglietteria@museopoldipezzoli.it).

Il catalogo, a cura di Dario Cimorelli Editore, comprende due saggi dei curatori e approfondite schede delle opere.

La mostra è sostenuta da: Fondazione Cariplo, Natixis Corporate & Investment Banking, Cassa Depositi e Prestiti, Fondation Etrillard e Banca Popolare di Sondrio.

Con il contributo e il patrocinio di Regione Lombardia.

Con il patrocinio di: Ministero della Cultura, Comune di Milano, Città di Lugano, Consulat Général de France à Milan e Institut Français Milano.

Banco BPM partner per la comunicazione.

Grandi Stazioni Retail, Media partner. Sponsor tecnici: ERCO, Kerakoll.

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