| Che l’Ecomuseo delle Acque sia un museo fuori norma e fuori scala, è noto a tutti. È il più longevo della Regione (è attivo da 25 anni) ed è l’unico in Italia a operare a scala di bacino (quello del Fiume Ledra, comprendente la pianura chiusa del Campo di Osoppo-Gemona e i settori montani dei torrenti Orvenco e Vegliato). Coerentemente, si è proposto di avviare il processo partecipativo del Contratto di Fiume, forte pure dell’esperienza maturata con la Consulta di bacino del Ledra promossa alcuni anni fa dal Comune di Artegna e che l’Ecomuseo ha sostenuto con convinzione. Non si tratterà di un percorso facile, però le caratteristiche del bacino idrografico e del reticolo che vi è compreso sono talmente particolari da stimolare una sperimentazione per un governo sostenibile e condiviso del territorio. |
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Per procedere ci vorrà la piena collaborazione tra soggetti pubblici e privati, pertanto ogni occasione è utile per un confronto e un’analisi dello strumento. L’incontro pubblico organizzato dal Comune di Buja e dal Comune di Tricesimo in collaborazione con l’Ecomuseo, in programma giovedì 20 marzo alle 18.30 presso la Biblioteca di Buja, consentirà di valutare i Contratti di Fiume relativi a due corsi d’acqua diversi per origine, morfologia e idrografia, in più caratterizzati da diversi gradi del processo: in fase avanzata quello del Torrente Cormor, in avvio quello del Fiume Ledra. Interverranno funzionari regionali, amministratori, docenti universitari, rappresentanti delle associazioni, un po’ anticipando a tavolino quella che sarà la discussione alla base del CdF del Ledra. |
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«I Contratti di Fiume sono una risorsa per l’Italia. Le comunità locali che li promuovono e li realizzano costituiscono, per sensibilità ambientale e partecipazione democratica, esperienze innovative ed esempi per affrontare nel concreto le tematiche della sostenibilità ambientale e l’adattamento ai cambiamenti climatici e aumentare la resilienza dei territori» (Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume). |
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