L’obiettivo
 è quello di essere un riferimento permanente per il Far East, mercato 
che vale 6,4 miliardi di euro, prossimo ad eguagliare quello del Nord 
America (Stati Uniti e Canada). 
Vinitaly bandiera del made in Italy nell’Asia Orientale, frutto di oltre vent’anni di lavoro e iniziative.
Verona, 10 aprile 2019 – È Wine To Asia la nuova 
piattaforma multicanale di Veronafiere, creata attraverso una newco di 
cui la spa veronese detiene la quota di maggioranza. Partner unico è la 
Shenzhen Taoshow Culture & Media, società che fa parte della Pacco 
Communication Group Ltd con sede a Shenzhen e attiva anche a Beijing, 
Chengdu, Xi’an e Shanghai. L’iniziativa, in programma nel 2020, è stata 
presentata oggi nella giornata conclusiva del 53° Vinitaly.
«Il Far East È un’area da presidiare costantemente e per la quale 
abbiamo creato un’iniziativa permanente, come previsto dal nostro piano 
industriale, dopo oltre vent’anni di attività continuativa. Basti dire 
che la domanda globale di vino dell’Asia Orientale vale 6,45 miliardi di
 euro di import ed è prossima all’aggancio del Nord America che somma 
6,95 miliardi di euro – spiega Maurizio Danese, 
presidente di Veronafiere –. Nella corsa al vino, l’Asia Orientale sta 
facendo gara a sé con un balzo a valore negli ultimi dieci anni del 
227%: undici volte in più rispetto ai mercati Ue e quasi il quadruplo 
sull’area geoeconomica Nordamericana».
«Congratulazioni a Veronafiere e Pacco Communication Group per aver 
realizzato un nuovo brand di promozione del vino attraverso la 
piattaforma Wine To Asia – commenta Michele Geraci, 
sottosegretario del ministero allo Sviluppo economico –. Si tratta di 
una modalità di approccio innovativa al crescente mercato asiatico. Come
 Italia dobbiamo approfittare di questo momento di grande attenzione per
 il nostro Paese da parte dei media e dei consumatori cinesi. Il 
Governo, dopo la firma del memorandum sulla Via della Seta e la 
creazione della Task force Cina, conferma una volta di più il suo 
sostegno alle PMI che necessitano di guida e assistenza».
La città scelta per la nuova iniziativa è una delle aree più dinamiche 
della Cina, crocevia della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area 
che conta oltre 100 milioni di abitanti.
«Shenzhen ha il più alto tasso di crescita economica in Cina negli 
ultimi venti anni e sono presenti il 30% degli importatori totali di 
vino – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore 
generale di Veronafiere – Inoltre, è la terza città per importanza 
economica dopo Pechino e Shanghai ed è considerata la città 
dell’innovazione e della comunicazione digitale. Vinitaly è il brand 
forte del vino italiano in Cina, un marchio riconosciuto su cui stiamo 
costruendo un modello di stile tutto italiano di promozione in Asia. 
L’evento è b2b, prevede nella fase di start up la presenza di 400 
espositori e si configura fin da subito con un respiro internazionale».
La società prescelta per l’accordo è stata fondata nel 2009 si occupa di
 strategie online e offline di promozione in Cina nei settori 
wine&food e lifestyle e collabora con Veronafiere-Vinitaly già da 
sei anni, col quale promuove il fuori salone di Chengdu e i road show 
promozionali e culturali nelle città di prima e seconda fascia della 
Cina.
«Stiamo lavorando con Veronafiere dal 2014. Siamo partiti da Chengdu con
 il fuori salone, la più antica manifestazione dedicata ai vini e ai 
distillati in Cina e luogo simbolo della distribuzione che punta ad 
esaltare il segmento dei fine wine. Poi abbiamo contribuito ad ampliare 
il presidio di Vinitaly attraverso l’attività di roadshow in città di 
prima e seconda fascia. Questa lunga collaborazione ci ha permesso di 
conoscerci bene e raggiungere oggi
 questo accordo con l’obiettivo di cogliere nuove opportunità per il 
settore vitivinicolo sia in Cina che in Asia, mercati con la maggiore 
crescita potenziale al mondo», evidenzia Alan Hung, CEO di Shenzhen Pacco Cultural Communication Co., Ltd.
Pacco Group Ltd è co-organizzatore, inoltre, di CFDF-China Food & 
Drink Fair e organizzatore del TAO Show, il fuori salone del vino di 
Chengdu, due tra le più importanti manifestazioni b2b su vino e spiriti 
in Cina. Nel comparto wine ha una rete di contatti di oltre 60mila 
produttori internazionali, importatori e distributori cinesi. Tra i 
partner e i clienti, anche Agenzia ICE, Vinexpo, JamesSuckling.com, 
Rhône Valley, Bordeaux Wine School, French Dairy Inter Branch 
Organization.
Un’operazione a cui plaude anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina:
 “Verona è stato il primo comune italiano a stipulare un gemellaggio con
 la città cinese di Hangzhou su un palcoscenico incredibile come quello 
della Via della Seta. Il rapporto con la Cina deve essere culturale, ma 
devono anche crescere gli scambi in ambito commerciale, soprattutto nel 
settore vitivinicolo dove possediamo ora un nuovo importante asset come 
Wine To Asia, primi in Italia. Insieme alla Fiera e alle categorie 
economiche del territorio dobbiamo lavorare per mettere in rete fin da 
subito tutte le eccellenze che possono interessare al mercato cinese, 
non soltanto quelle agroalimentari. Penso ad esempio all’offerta 
turistica o a quella della stagione lirica in Arena”.  
 
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