Il tasso di crescita
a livello regionale è stato oltre il 50% più alto di
quello medio nazionale
Brescia prima tra le
province con 2.255 ettari, davanti a Pavia e Mantova. Boom
dell’export
Verona, 8 aprile
2019 - È sempre più targata
Lombardia la svolta verso il biologico del mondo
vitivinicolo italiano. Nell’ultimo decennio la superficie
destinata alla coltivazione di vite in regime bio o in
conversione in quella che rappresenta la prima regione
agricola italiana è infatti quadruplicata, passando dai 981
ettari censiti nel 2009 ai 3.945 ettari registrati nel 2018
(+402%).
Stando ai dati
elaborati da Regione Lombardia e diffusi in occasione di
Vinitaly a guidare la classifica provinciale per quanto
riguarda le coltivazioni green è Brescia, che con 2.255,
ettari precede Pavia (1.430). Seguono Mantova (114), Bergamo
(85), Sondrio (38), Lecco (12), Milano (9), Varese (0,6),
Cremona (0,2) e Como (0,1).
Secondo i dati del
SINAB, il Sistema d'Informazione Nazionale sull'Agricoltura
Biologica, che ha fotografato la situazione nelle singole
regioni nel periodo 2009-2017, la crescita lombarda (+375%
tra 2009 e 2017) è stato oltre il 50% più sostenuta di
quella media nazionale, che ha fatto registrare un pur
lusinghiero +241%.
“La Lombardia punta
principalmente sulla qualità dei prodotti, sulla loro
distintività e sul legame indissolubile con i territori.
Sul nostro territorio regionale si producono per il 90%
vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 DOCG, 21 DOC e
15 IGT. Il tema della tutela della biodiversità e della
produzione sostenibile a livello ambientale calza a
pennello con le esigenze di mercato perché il consumatore
è sempre più sensibile e attento rispetto a queste
tematiche. Negli ultimi anni in Lombardia c’è stato un
aumento esponenziale della viticoltura biologica” ha detto l’assessore
all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi della Regione
Lombardia.
“Se l’export dei vini lombardi è
cresciuto del 54% nell’ultimo decennio, raggiungendo il
record storico di 271 milioni di euro nel 2017 e
confermando il dato anche nel 2018, è anche grazie a
questa capacità di visione del comparto, che si è
dimostrata particolarmente utile per conquistare i mercati
esteri”, ha sottolineato il
presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico
Auricchio. “Questo ha consentito alle oltre 3 mila
imprese attive nel settore vitivinicolo lombardo di creare
anche nuova occupazione: negli ultimi cinque anni il
numero di addetti è infatti quasi raddoppiato, crescendo
del 76% tra il 2013 e il 2018. Oggi gli occupati stabili
sono 6.376, ai quali si aggiungono naturalmente gli
stagionali impiegati durante l’anno”.
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