Incontrarsi
a metà strada, come buoni amici: è questo lo spirito che anima il primo
esperimento di collaborazione fra tre consorzi di tutela di prodotti a marchio
IGP della Sicilia orientale - Limone di
Siracusa, Pomodoro di Pachino, Arancia rossa di Sicilia, una partnership di
scopo che l'Istituto Commercio Estero - oggi Italian Trade Agency - ha
sostenuto, inviando recentemente dal Giappone in Sicilia una delegazione di
giornalisti e importatori.
La
missione – che ha coinvolto Minoru Ebinuma, direttore esecutivo per Nippun
International, Hiroshi Terada, direttore commerciale di Sayu SpA, e le
giornaliste Kei Segawa e Atsuko Kigoshi (Cuisine Kingdom), tutti individuati e
invitati da Toshiko Omichi, senior trade analyst dell'ufficio ICE di Tokyo –
s'è svolta nella seconda metà di marzo fra le piantagioni e i centri di
lavorazione di pomodoro a Pachino, i limoneti di Avola e gli aranceti di Mineo,
due centri che ospitano pure delle importanti realtà di confezionamento di
agrumi, imprescindibile asset dell'economia siciliana. Fra un incontro d'affari
e l'altro, gli ospiti sono stati accompagnati alla scoperta dei centri storici
di Siracusa e Catania, dove hanno anche provato, in più declinazioni
gastronomiche, i tre prodotti a marchio IGP, magistralmente interpretati da
professionisti della ristorazione e del catering del calibro di Giovanni
Guarneri, Alfio Navarria, e Giovanni Trimboli.
Al centro del programma, un convegno sulle opportunità dei tre
prodotti IGP alla luce dell'entrata in vigore del trattato di libero scambio
fra Italia e Giappone, molto partecipato dal mondo agricolo e agroindustriale
siciliano, con in testa le due massime autorità dell'agricoltura regionale,
l'assessore Edgardo Bandiera, che ha aperto i lavori, e il dirigente generale
Carmelo Frittitta, che li ha moderati, cedendo la parola a Loredana Gulino,
direttore generale della politica commerciale internazionale per il Ministero
dello sviluppo economico (MiSE), Luigi Polizzi, direttore del settore
promozione qualità agroalimentare e ippica al Ministero dell'agricoltura (MiPAAFT),
e Leo Bertozzi, direttore dell'Associazione italiana consorzi indicazioni
geografiche (AICIG).
In concomitanza con il convegno, ma sempre nella sede camerale di
Siracusa, hanno avuto luogo una serrata sessione di incontri B2B fra gli
importatori giapponesi Ebinuma e Terada e i soci dei tre consorzi di tutela, e
una tavola rotonda su opportunità e criticità del dossier fitosanitario fra
Italia e Giappone, cui hanno preso parte, oltre ai presidenti dei tre consorzi
di tutela Michele Salvatore Lonzi (Limone di Siracusa IGP), Salvatore
Lentinello (Pomodoro di Pachino IGP), Giovanni Selvaggi (Arancia rossa di Sicilia
IGP), proprio Luigi Polizzi per il MiPAAFT, e Rosario D'Anna, in rappresentanza
del Servizio fitosanitario della Regione siciliana.
«
La nostra esperienza con l'arancia rossa ha fatto da apripista per il tavolo
tecnico - afferma Giovanni Selvaggi, presidente del Consorzio di tutela
dell'Arancia rossa di Sicilia IGP. L'arancia rossa, nelle varietà tarocco,
moro, e sanguinello, è l'unico prodotto fresco italiano a essere oggi ammesso
in Giappone, in forza di un protocollo varato nel 2008; tuttavia, le modalità
di commercializzazione e sdoganamento sono complesse, e vorremmo quindi che il
Ministero intercedesse per nostro conto affinché esse possano al più presto
semplificarsi permettendoci così di cogliere appieno le potenzialità del
mercato giapponese. »
Mercato
che ha palesato il proprio interesse attraverso l'ufficio ICE di Tokyo, che a
missione conclusa ha inviato ai tre consorzi una nota in cui Nippun
International e Sayu SpA annunciano di voler dar seguito a una parte dei B2B e
degli incontri commerciali intrattenuti presso le aziende visitate in marzo.
« Per
il Pomodoro di Pachino IGP è un en plein - dichiara Salvatore Lentinello,
presidente del Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino IGP. I delegati
hanno manifestato interesse sia per il prodotto trasformato sia per il fresco,
e questo ci permette di chiedere alle autorità nazionali competenti di
considerare la candidatura del pomodoro fresco in seno al dossier fitosanitario
fra Italia e Giappone, in piena sinergia con il Consorzio di tutela del Limone
di Siracusa IGP. Sappiamo bene che non si tratta di un processo rapido né
semplice, ma il mercato del Giappone è una porta che potrà aprirsi solo
cominciando a bussare. »
« Credo
si sia riusciti a trasformare una criticità in un'opportunità - aggiunge
Michele Salvatore Lonzi, presidente del Consorzio di tutela del Limone di
Siracusa IGP. Vero è che a oggi né pomodori né limoni possono essere
esportati in Giappone allo stato fresco, ma è altrettanto vero che il successo
della missione apre ora la strada all'iter negoziale, e per questa ragione il
mio plauso va al direttore del Consorzio Gianluca Agati, che ha
interagito coi vertici del tavolo della promozione del Made in Italy dell'ICE e
s'è poi adoperato alla buona riuscita dell'operazione, coordinando al meglio il
lavoro dei tre consorzi. Iniziative come questa mi lasciano doppiamente
soddisfatto, sia perché poggiano sulle fondamenta della cooperazione fra
consorzi, che sostengo da tempo e che auspico possano progressivamente
estendersi ad altre virtuose realtà associative siciliane, sia perché, da
tecnico di lungo corso, so quanto sia cruciale superare le barriere
fitosanitarie nella politica commerciale bilaterale. »
I tre presidenti stanno ora lavorando a un testo comune
da sottoporre al Ministero delle politiche agricole in tempo utile per la
prossima visita di Shinzo Abe in Italia, prevista per il 24 aprile, avvalendosi
dell'expertise di Rosario D'Anna del Servizio Fitosanitario Regionale e del
coordinamento di Gianluca Agati, che in maggio volerà a Tokyo per una missione
di alto livello al seguito del commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan,
in rappresentanza dell'istanza congiunta dei tre consorzi di tutela e di tutti
gli interessi del comparto produttivo del Limone di Siracusa IGP – 120 aziende
agricole, 30 centri di confezionamento, 30 imprese artigianali e industriali
autorizzate all'utilizzo della denominazione protetta per prodotti trasformati
come caramelle, conserve, marmellate, bevande analcoliche, limoncelli e
liquori, succhi, oli essenziali, birre artigianali, un vasto insieme di
semilavorati per l'industria alimentare.
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