Si può fare a meno della plastica? Nell’ambito della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti,
che a Gemona ha visto collaborare numerose associazioni ed enti
coordinati da un gruppo di giovani volontarie della Pro Glemona,
l’Ecomuseo delle Acque propone alcune iniziative di stretta attualità.
Si inizia giovedì 5 dicembre alle ore 20.30 presso il LAB Terremoto in piazza Municipio 5, dove verrà presentato il libro “Plastica addio”
di Elisa Nicoli e Chiara Spadaro, edito da Altreconomia. Il libro
spiega perché fermare la plastica è un imperativo categorico e come sia
possibile farne a meno. Interverrà Chiara Spadaro, antropologa e
giornalista.
Apparentemente non c’entra col tema dei rifiuti ma i nessi ci sono, eccome! Restano pochissimi giorni per visitare la mostra “Muri e cantieri. L’arte dei muri a secco nel Gemonese”, aperta fino a domenica 1° dicembre nelle sale espositive di Palazzo Elti
sempre a Gemona. Le foto di Graziano Soravito documentano un patrimonio
inestimabile e sottovalutato che un tempo segnava in profondità il
paesaggio rurale del Gemonese, risultato delle interazioni tra ambiente
naturale e componente antropica.
I numeri non lasciano scampo: la produzione mondiale di plastica è di circa 350 milioni di tonnellate
ed è destinata ad aumentare ancora. Nei nostri mari finiscono ogni anno
8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. Da quando esistono i
materiali plastici meno del 10% è stato riciclato e in natura sono dispersi 6,3 miliardi di tonnellate di plastica. La plastica costituisce il terzo materiale umano più diffuso
sulla Terra dopo l’acciaio e il cemento. I sacchetti di plastica sono
il prodotto di consumo più diffuso al mondo. Per invertire la tendenza
c’è un solo modo: smettere di usare plastica, soprattutto quella usa e
getta, e di produrla.
La
plastica è un potente simbolo della modernità ma anche delle sue
contraddizioni. Le tonnellate di rifiuti che infestano gli oceani e le
microplastiche che minacciano la nostra salute non sono che il riflesso
di un’economia fondata sulla “crescita” illimitata. L’unica vera
soluzione – in attesa di un’economia “circolare” – è produrre meno plastica
o non produrne affatto. Nel nostro piccolo tutti noi possiamo passare
all’azione e liberarci dall’ingombrante plastica quotidiana. Nel libro
le autrici forniscono preziosi consigli pratici per iniziare una vita “zero waste”: dalla spesa alla cura della casa, dalla cosmesi agli abiti, dall’ufficio ai viaggi.
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