GALLLERIAPIÙ
Via del Porto 48 a/b, Bologna
Vulv’are è la prima mostra monografica di Concetto Pozzati curata dall’Archivio in collaborazione con GALLLERIAPIU, dedicata interamente all’ultimo ciclo dipinto dall’artista prima di morire, dal 2015 al 2016.
Il ciclo, totalmente inedito, è accompagnato dallo scritto di Concetto Pozzati - come era consuetudine cara all’artista quella di affiancare la parte pittorica con quella poetica e speculativa - dove si legge: “Il pittore se non guarda più immagina “vulvando”, sogna pur con la pupilla spalancata perché ha paura che il sogno svanisca addormentandosi.
Tutto surreale, tutto disegnato, segnato, toccato, accarezzato... Tutto non visto ma incontrato, il fantasma è già arrivato. Non si rappresenta “vulvando” ma è il segno che ha il suo odore e si fa sempre vulva presentativa, sempre differente, occhio che schiude torpori e calori”
Un omaggio all’Origine del mondo, il dipinto di Gustave Courbet di cui Concetto Pozzati teneva una riproduzione attaccata con una puntina sulla grande parete di legno dove dipingeva; un omaggio alla pittura, al suo potere seduttivo e carnale ma anche un ritorno alla giovinezza, sottolineato da quei segnali stilizzati incollati sulle tele a ricordare gli anni Sessanta e il periodo “pop” e da quei grafismi liberi e felici che contornano spesso le vulve, come una criniera o una capigliatura ribelle. Un ritorno alla giovinezza da parte di un artista che ha voluto vivere la fine delle illusioni con un rinvigorito amore per la pittura, che è e sempre sarà al di fuori del tempo.
Archivio Concetto Pozzati
La mostra Vulv’are è accompagnata da un apparato grafico che si sviluppa attraverso una serie di manifesti che veicolano il pensiero del Maestro e da una pubblicazione editoriale come approfondimento critico. Al suo interno il testo di Laura Rositani che ci accompagna in un excursus attraverso le origini della pittura, la genesi del mondo e delle interpretazioni psicoanalitiche rispetto ad una concezione di sguardo aptico: saper toccare con gli occhi. Contributo speciale alla pubblicazione: un testo del poeta bolognese Stefano Delfiore. Sia i manifesti che il progetto grafico della pubblicazione sono a cura del graphic designer Gabriele Colia.
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