lunedì 20 dicembre 2021

Cortina Skiworld, una fune tesa tra passato e futuro E il presente risplende con due nuovi impianti

 

Un fine settimana dedicato alle grandi inaugurazioni di stagione: apre il collegamento Son dei Prade – Bai de Dones, e si rinnova la seggiovia Ra Valles – Bus di Tofana 
Nuova cabinovia Cortina Skyline
Crediti: Riccardo Frezza
Cortina d’Ampezzo, 20 dicembre 2021_Cortina e la sua alta quota sono i protagonisti di una storia lunga un secolo che non termina con la parola fine, ma inizia con la parola fune. Una storia a cui quest’anno si aggiunge un nuovo capitolo: con l’inaugurazione, sabato scorso 18 dicembre, dell’impianto Cortina Skyline che collega le Tofane (Son dei Prade) con le 5 Torri (Bai de Dones), Cortina Skiworld scrive una pagina importante per tutto il territorio. Un collegamento reso ancora più esplicito dal doppio logo: le cabine, infatti, alternano un logo con il profilo delle 5 torri a un altro con quello delle Tofane. Anche il nome, Skyline, è evocativo: se normalmente indica il profilo del panorama delineato dagli edifici di una città e dai loro punti più elevati, qui le vere guglie sono le cime delle montagne.
 
La nuova cabinovia rappresenta un traguardo significativo per l’ampezzano, rendendo finalmente possibile raggiungere e percorrere – sci a piedi – il giro del Sellaronda (Giro dei 4 passi), il Super8 Ski Tour, e il Giro della Grande Guerra. Una finestra che si spalanca ancora di più sul Dolomiti Superski e i suoi 1200 km di piste che si snodano tra le cime più spettacolari al mondo. Oltre a collegare le 5 torri e Pocol, quindi, l’impianto potrà anche intercettare molti sciatori che dal Falzarego scendono verso le Tofane.
 
La realizzazione di Cortina Skyline è una grande impresa non solo turistica e sportiva, ma anche dalla forte volontà green. Il nuovo impianto contribuirà infatti allo snellimento del traffico automobilistico a vantaggio di una mobilità più sostenibile a livello ambientale.  L’opera è stata realizzata con fondi per i Comuni di confine e del Governo, all’interno di un progetto più ampio di opere post Mondiali 2021, in un iter partito nel 2011 con l’ottenimento dei primi finanziamenti. L’impianto, realizzato da Leitner, ha una portata oraria iniziale di 1100 persone, che potrà aumentare fino a 1800, con 54 cabine da dieci posti.
 
“Si tratta di un intervento che Cortina aspettava da anni – commenta Marco Zardini, presidente di Cortina Skiworld - Dobbiamo ringraziare lo sforzo congiunto di quanti hanno voluto questa opera, a cominciare dal Governo attraverso il Commissario ai lavori Valerio Toniolo. C’è l’impegno di noi impiantisti, naturalmente, ma senza un lavoro di squadra, i Mondiali prima le Olimpiadi 2026 poi, sarebbe ancora un sogno”.
 
Un vento di novità, quello dello scorso weekend, che ha soffiato anche in cima alla Tofana: dopo il rinnovamento del primo troncone della storica Freccia nel Cielo a gennaio 2020, ieri è stata inaugurata anche la seconda parte dell’impianto, la fiammante seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico Ra Valles – Bus di Tofana, con tetto di copertura. L'impianto prevede una stazione intermedia con una curva a 90° nei pressi della partenza dell'attuale seggiovia Bus di Tofana, e arrivo posizionato più in basso e spostato sulla destra rispetto a quello del vecchio impianto.
 
Una storia, quella della funivia della Tofana, celebrata anche dalla targa apposta ieri dedicata al fondatore Giulio Apollonio. Costruita tra il 1966 e il 1971, la Freccia nel Cielo rappresentò per l’epoca l’avanguardia assoluta, come recita un vecchio depliant di presentazione: "Un filo teso tra terra e cielo, ed il piccolo Gulliver sale nel regno dei Giganti. Una freccia che trafigge le nubi, a conferma che l'ingegno dell'uomo non ha più confini”.
 
COME TUTTO EBBE INIZIO
 
La prima funivia a Cortina d'Ampezzo veniva inaugurata nel 1925. Collegava il centro al Belvedere, località Pocol. Oggi la stazione di partenza esiste ancora ed è situata nel parcheggio dei taxi vicino al Duomo, mentre la stazione d'arrivo si trova dietro l'Hotel Pocol, in direzione del Sacrario ai caduti. Il 5 febbraio 1939 apriva al pubblico la funivia "Principe di Piemonte" sul Monte Faloria. La costruzione di questo impianto a fune fu una grande impresa tecnologica: con due sezioni fu superato un dislivello di 900 metri, dai 1230 di Cortina ai 2120 della cima, con la stazione intermedia di Mandres a 1500 metri. Nel 1951 la funivia Faloria viene prolungata in direzione dei Tondi, e nel 1958 l'impianto Faloria-Tondi viene trasformato con un modello bifune. Il 1949 vede la nascita della seggiovia singola Col Druscié. Nello stesso anno muovono i primi passi anche le neonate società in Auronzo e a Misurina (che diventeranno consorziate del CEIF nel 1990) mentre per la nascita della Impianti Scoter (San Vito) bisognerà aspettare il 1970.
 
Tornando indietro, per Cortina il momento di svolta è il 1956. Con le Olimpiadi Invernali, nella Regina delle Dolomiti partie la grande stagione del turismo sulla neve e la nascita delle mitiche settimane bianche. Privati e piccole società iniziano a costruire gli impianti di risalita e piccoli punti di ristoro negli angoli più spettacolari e panoramici delle Dolomiti. Sono i primi passi verso quello che diventerà il più grande comprensorio sciistico delle Alpi: il Dolomiti Superski.
 
Tra il 1963 e il 1964 vede la luce la funivia del Lagazuoi, con un progetto a firma dell’ingegnere Ugo Illing, che con lungimirante ingegno riesce nell’impresa di rivalutare l’area sopra al Falzarego, all’epoca di scarso appeal per i turisti, e oggi uno dei punti più famosi di Cortina. La funivia, inizialmente una cabina da 25 persone e stazioni in legno, viene poi ricostruita tra il 1986 e il 1987 con cabine da 50 persone e ampliamento delle stazioni con strutture in acciaio, sempre con un progetto realizzato dall'ing. Ugo Illing. Nel 1965 nasce anche la società Ista, che all’epoca gestisce tre sciovie.
 
Quattro anni dopo, mentre una piccola ditta di Sondrio costruiva l’impianto meccanico – una seggiovia monoposto – iniziano anche i lavori dei futuri Impianti Averau. Come data dell’inaugurazione, nel 1970, viene scelto il 14 febbraio. Oggi è difficile credere che giovanissimi uomini dell’epoca, eroiche Guide Alpine e aitanti Scoiattoli di Cortina, abbiano scelto il giorno di San Valentino come enfasi romantica della conclusione dell’opera. Eppure ci piace pensarlo, perché anche questa è una storia d’amore, ruvida e ostinata come può essere la montagna, coraggiosa e magnifica come la sua cima.
 

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