"Nel derby europeo delle bollicine, in Italia il Prosecco prevale sullo Champagne a conferma che il consumatore apprezza e riconosce la qualità del più noto spumante italiano". È quanto dichiara il "re del Prosecco", il veneto Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda vitivinicola di Bibano di Godega di Sant'Urbano (TV) e ideatore dei "Prosecco Bar" che stanno spopolando in tutto il mondo, commentando l'analisi Everli secondo cui il Prosecco batte lo Champagne negli acquisti nazionali di bollicine per queste festività (https://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/vino/2021/12/22/natale-prosecco-batte-champagne-nella-sfida-degli-acquisti_e57d65b2-275d-47a3-bf82-96ba5b430bbd.html). "Ormai da alcuni anni la nostra azienda – continua Bottega – ha iniziato a diffondere argomentazioni ad hoc per dimostrare che il costo di produzione del Prosecco è superiore a quello dello Champagne. Su tutte le differenze orografiche. Mentre l'area dello Champagne è di fatto piatta, quella del Prosecco è collinare, con pendenze (le cosiddette rive) che richiedono per la coltivazione manuale di un ettaro almeno 650 ore di lavoro l'anno, contro meno della metà dei colleghi francesi, che possono anche utilizzare apposite macchine agricole. Passando poi dalla vigna alla cantina, va sottolineato che il metodo Martinotti o Charmat (Prosecco) richiede investimenti infrastrutturali (autoclavi, macchine riempitrici) elevatissimi rispetto a quelli necessari per il metodo Champenois (Champagne), che prevede l'imbottigliamento direttamente in bottiglia, permettendo di effettuare le operazioni senza grandi investimenti in mezzi di produzione. Il rapporto qualità-prezzo premia pertanto il Prosecco e dai dati sembra che i consumatori italiani ne siano pienamente consapevoli", conclude Sandro Bottega.
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