Progettata dall’Arch.
Margherita Gozzi, la cantina Vallepicciola vanta dimensioni
ragguardevoli: sono 6.000, infatti, i metri quadrati suddivisi sui tre
piani che la compongono, di cui due seminterrati, che si trovano
incastonati in quella conca naturale tra la Strada Comunale 16 e la
Provinciale 9 che ha dettato le regole del progetto. Quali i principi
cardine della costruzione? Rispetto e coerenza verso il paesaggio
circostante.
Castelnuovo Berardenga (SI), 27 dicembre 2021 – Vallepicciola
è una realtà vitivinicola molto vasta oltre che una tra le più
rappresentative del territorio. Ad essere vasti, però, non sono solo i
105 ettari di vigneto che la circondano ma anche le dimensioni della
struttura stessa: 6.000 metri quadrati suddivisi su tre livelli
incastonati con estrema maestria tra la strada Comunale 16 e la
Provinciale 9, in una conca naturale che sembrava esserle predestinata.
Per l’Arch. Gozzi, nella realizzazione del progetto, sono stati
fondamentali il rispetto per il territorio e la coerenza con il paesaggio circostante, pilastri da cui è derivata grande sinergia col luogo in cui sorge; altrettanto essenziali
le scelte attuate in ambito di sostenibilità e quelle che hanno
assicurato massima durata temporale, efficienza e resistenza all’intera struttura.
In fase di costruzione «sono stati selezionati e hanno preso parte
ai lavori imprese e fornitori, locali e non, con comprovata esperienza
nell’ambito delle cantine» racconta l’Arch. Gozzi, mentre «per
ciò che riguarda i materiali utilizzati, si è tenuto conto delle
funzionalità che avrebbero assunto le varie aree della cantina, sia
interne che esterne» optando quindi per la pietra, utilizzata per realizzare il rivestimento della struttura e recuperandola dallo scasso per l’impianto dei vigneti, il legno, quest’ultimo utilizzato prevalentemente nelle aree di accoglienza, il ferro e l’acciaio, destinati per lo più ai piani di lavorazione. Altri materiali utilizzati sono il cotto, per alcune aree nobili, il clinker, una ceramica molto resistente, per le più grezze, destinate al passaggio di auto e mezzi pesanti. Dal
tetto, inoltre, sono stati ricavati dei prati, principalmente allo
scopo di creare maggiore continuità con la natura che circonda la
struttura. Nel complesso si è trattato di elementi che ben rispecchiano la tradizione locale. «Siamo stati molto attenti anche all’aspetto della sostenibilità, dando vita a una realtà ad impatto zero» grazie
infatti all’impianto a cippato è possibile riscaldare l’acqua, grazie a
quello fotovoltaico viene prodotta energia elettrica e tramite un altro
impianto si riesce a recuperare la CO2 che si forma in cantina. In
aggiunta, Vallepicciola è fornita di un ciclo di recupero degli scarichi
nel quale confluisce l’acqua che, dopo essere stata depurata e
filtrata, viene immessa in cisterne e riutilizzata per l’irrigazione.
All’interno della cantina, in cui sono stati pensati ambienti destinati
all’hospitality, alle degustazioni e alle riunioni, si ritrova un design moderno, uno stile più decorativo e accogliente.
Dei tre piani di Vallepicciola due sono interrati, elemento fondamentale
che fa rientrare la struttura in quel ramo dell’architettura definito
organico e che si pone l’obiettivo di promuovere un corretto ed
equilibrato inserimento della struttura nell’ambiente che la circonda,
ma non solo: le permette di presentare la sua grandezza con
estrema discrezione e in modo poco percepibile, motivi di grande
soddisfazione per l’architetto e l’azienda tutta. Vanta,
inoltre, un’atmosfera unica grazie alle vigne che la circondano, dal
fortissimo potere comunicativo e che, proprio per questa ragione, non
sono state in alcun modo intaccate.
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