Bologna, 2-4-5 febbraio 2023 |
Nel 2023 la performance ad Arte Fiera avvia un nuovo capitolo, frutto di una collaborazione inedita tra la fiera e Fondazione Furla, e con la curatela di Bruna Roccasalva, direttrice artistica della Fondazione. Per Fondazione Furla, che da anni promuove un modello operativo basato sulle sinergie istituzionali, il sodalizio con Arte Fiera è una nuova occasione per partecipare attivamente alla vita culturale di Bologna, città in cui è nata. Per la prima edizione, Fondazione Furla ha invitato il collettivo Public Movement con un ambizioso intervento che viene presentato in Italia per la prima volta. |
Public Movement, Rescue, Aarhus 2017, Photo by Anne Maniglier, Courtesy of Public Movement and Vistamare, Milano / Pescara |
Public Movement è un gruppo originario di Israele fondato nel 2006 da Omer Krieger e Dana Yahalomi e condotto, a partire dal 2011, dalla sola Yahalomi che porta avanti una ricerca in ambito performativo con un approccio di stampo politico e sociale. Public Movement vede la performance come una forma di intervento diretto all’interno della società e un dispositivo con cui attivare situazioni che stimolano lo sviluppo di un pensiero critico.
In occasione dell’edizione 2023 di Arte Fiera, il gruppo presenta a Bologna Rescue, un lavoro che coniuga installazione, performance e coreografia e che esemplifica in modo perfetto una pratica performativa che cerca il confronto diretto con la sfera pubblica e la contaminazione tra ciò che è finzione e ciò che è reale. Presentata per la prima volta al Tel Aviv Museum of Art nel 2015, Rescue è una “danza politica” che vede cinque componenti del gruppo eseguire una coreografia di movimenti che hanno studiato e imparato attraverso l’addestramento con addetti alle operazioni di soccorso in Israele e in Europa. Lo scenario in cui si svolge l’azione è un imponente cumulo di macerie di cemento, evocazione di un crollo di cui non conosciamo l’origine: potrebbe essere una catastrofe naturale, un attentato, un evento bellico.
L’elaborazione del trauma in termini poetici diventa un’occasione di riflessione su drammi presenti e passati; fra questi, la strage di Bologna del 1980, evento che Dana Yahalomi conosceva, e che ha orientato la sua scelta, condotta in dialogo con la curatrice, di riproporre Rescue a Bologna. Ma è anche una riflessione sulle dinamiche che regolano la nostra relazione con l’altro, evocando un senso di comunità e unione che lega spettatori e artisti.
Partner tecnico I.E. InfrastrutturEcologia srl di Mirandola (MO). |
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