Doppio appuntamento domenica 8 gennaio 2023, in occasione della chiusura della mostra Prodigy Kid. Francesco Cavaliere - Leonardo Pivi, a cura di Daniele Torcellini, il MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna propone al pubblico una conversazione con gli artisti alle ore 15, in Sala Martini, e, alle ore 17, presenta la performance inedita dal titolo Lingua Cygno Soffia.
La performance prosegue il ciclo di opere Anubis vs Baboon, installato nella sua interezza nelle sale del secondo piano del MAR e recentemente confluito in un volume edito da Postmediabooks, Anubis vs Baboon. Archeo-fantasie di un mosaico romano nel XXI secolo. L’appuntamento della conversazione con gli artisti alle ore 15 sarà anche occasione per presentare il volume.
Anubis vs Baboon è un ciclo di opere, dedicato ad un reperto archeologico di grande fascino - il mosaico cosiddetto di Anubi conservato presso il Museo della Città di Rimini -, a cui gli artisti lavorano dal 2019, a partire da una residenza artistica presso lo spazio Gluck50 di Milano.
Con l’idea di riattivare nel presente una testimonianza materiale del passato, Cavaliere e Pivi hanno condotto un’intensa indagine dell’opera antica, dal punto di vista dei materiali impiegati, dello stato di conservazione e dell’iconografia, mescolando accuratezza storica e immaginazione. Nel 2019, negli spazi di Gluck50, il lavoro svolto durante la residenza è stato presentato al pubblico con un’installazione animata da una suggestiva azione performativa. La performance ha visto Francesco Cavaliere, nelle vesti di un oscuro esegeta, il Cavaliere Leonardo, raccontare un possibile significato altro del mosaico antico, indossando una pesante armatura di terracotta.
Nelle sale del Museo MAR, la nuova azione performativa, al cospetto del mosaico antico e di una sua replica alterata realizzata dagli artisti, vedrà riapparire l’oscuro Cavaliere Leonardo intento a raccontare Lingua Cygno Soffia, il secondo e ultimo atto della storia immaginifica del mosaico di Anubi, a definitiva chiusura del ciclo.
Per l’occasione il MAR chiuderà alle ore 20.00.
Prodigy Kid. Francesco Cavaliere – Leonardo Pivi
fino all’8 gennaio 2023
Dal 2018 Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi collaborano alla creazione di racconti fantastici e favole contemporanee che prendono la forma di installazioni di mosaici, sculture e oggetti, animate da azioni performative durante le quali parole e suoni ci conducono in una esplorazione della nostra e della loro immaginazione. La mostra, pensata per gli spazi del MAR, si articola in un percorso suddiviso in tre sezioni. Presentando una selezione di opere realizzate dagli artisti nel corso delle loro attività individuali, le prime due sezioni introducono la terza, dedicata alle opere e alle performance frutto della loro collaborazione. Accanto al ciclo di opere Anubis vs Baboon, trovano qui spazio le opere appartenenti al Ciclo del Solimandante, costituito da mosaici “da lettura”, sculture, un racconto e un’ambientazione sonora, recentemente confluiti in un disco pubblicato dall’etichetta statunitense Poole Music.
A chiusura del percorso espositivo è infine presentato il ciclo di opere da cui l’intera mostra prende il titolo, Prodigy Kid, ispirato ad una nota leggenda che riguarda la città di Ravenna: la nascita di una creatura affetta da gravi deformità fisiche, avvenuta nei primi giorni del marzo 1512, il cosiddetto Mostro di Ravenna. Interpretata come presagio della sanguinosa battaglia combattuta poco tempo dopo tra la Lega di Cambrai e la Lega Santa, la creatura è descritta come un ibrido metà umano e metà animale, con un corno in testa, ali di pipistrello, oscuri simboli nel petto, natura maschile e femminile, un occhio in un ginocchio e una gamba da volatile.
Eccezionalmente in mostra un disegno di Leonardo da Vinci - ora parte del Codice Atlantico, conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano - che rappresenta una creatura ibrida, largamente aderente alle descrizioni cinquecentesche del Mostro di Ravenna, e alcuni reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, databili tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., che amplificano ed espandono la serie di opere dedicate alla leggenda ravennate: un mosaico raffigurante una Sirena con amorino; un affresco che ritrae la divinità egizia Bes; un Putto in bronzo con maschera; un particolare di fontana raffigurante un cane ululante.
Come le parole e le immagini dell’epoca hanno dato forma e significato ad un corpo ibrido e non conforme ai canoni, così oggi, Cavaliere e Pivi trasfigurano il Mostro di Ravenna in Prodigy Kid, mescolando archeologia e arte antica, leggende e iconografie rinascimentali, memorie da video game e racconti da speculative fiction.
Francesco Cavaliere è artista visivo, scrittore e musicista nato a Piombino nel 1980 e cresciuto a Volterra, vive e lavora tra Berlino e Torino. Il suo lavoro si sviluppa in un’attività poliedrica in cui scrittura, suono, voce, disegno e scultura si combinano con l’obiettivo di stimolare l’immaginazione ad intraprendere suggestivi viaggi mentali, attraversati da presenze effimere. Cavaliere scrive favole, racconti sonori e composizioni musicali spesso integrati con elementi installativi e scenografici. Nel suo lavoro, frequente è il riferimento al mosaico in termini metaforici, come aggregazione cellulare di elementi, fonte di ispirazione o paesaggio mentale; l’EP Tessera Alata, pubblicato da Gang of Ducks, o il recente libro Gancio Cielo – DNA Clepsydra, pubblicato da Nero, seguono questa traiettoria.
Leonardo Pivi è artista visivo nato a Cesena nel 1965, vive e lavora tra Riccione, Ravenna e Milano. Con opere realizzate utilizzando un’ampia varietà di linguaggi - come scultura, mosaico, pittura e disegno - e di materiali - come marmo, pietre dure, vetro, ceramica, legno, cemento e oggetti trovati - e un’attitudine post-moderna, Pivi da corpo ad un immaginario tanto personale, intimo e fantastico, fatto di sogni e visioni interiori, quanto collettivo e filtrato dalla comunicazione mediatica e di massa. Nel suo lavoro, il mosaico è una tecnica e un linguaggio con cui enfatizzare o reinterpretare le stratificazioni simboliche e di significato delle immagini, in rapporto a temi sensibili della società contemporanea.
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