1. Prima di tutto, arrivare preparati!
Prendere parte alla Slow Wine Fair, dal 25 al 27 febbraio a BolognaFiere, vuol dire anche partecipare al dibattito che mira a rivoluzionare il mondo della viticoltura. Per farlo in modo attivo e consapevole, in questa terza edizione dedicata alla fertilità del suolo, sono stati organizzati tre convegni online che forniscono gli strumenti per comprendere le principali istanze legate al panorama vitivinicolo, sviluppando il tema grazie agli interventi di produttori, ricercatori ed esperti. Nell’ultimo appuntamento, in programma mercoledì 7 febbraio alle 18, si parla di come proteggere il suolo sia fondamentale per mitigare gli effetti della crisi climatica e per preservare la qualità dell'atmosfera.
Potete iscrivervi qui! E rivedere gli incontri precedenti qui.
2. Approfondire negli incontri delle Arene e in Casa Slow Food
Ampliare il proprio vocabolario enologico, conoscere i progetti che in tutto il mondo promuovono una viticoltura rispettosa del territorio e del suo tessuto sociale, ma soprattutto andare oltre il calice per capire il percorso che porta dalla vigna alla bottiglia. Durante i giorni dell’evento sono tante le occasioni per parlare di vino in maniera completa e trasversale, a partire dagli incontri dedicati a crisi climatica, biologico e trasparenza lungo la filiera, ma non solo. Nell’ Area Reale Mutua (padiglione 15) si svolge la cerimonia del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, in cui saranno attribuiti 32 riconoscimenti a tutte quelle realtà che si distinguono per la loro carta territoriale o tematica. Nella Demeter Arena (padiglione 20) si parla di suolo, sostenibilità e agroecologia, dando voce alle esperienze di viticoltori francesi, spagnoli e argentini, turchi e azeri. Tanti anche gli appuntamenti in Casa Slow Food (padiglione 15a), dove si esplorano il ruolo della donna nel mondo del vino, le testimonianze delle aziende biodinamiche italiane e il racconto eno-gastronomico del patrimonio culturale italiano.
3. Conoscere produttrici e produttori della Slow Wine Coalition (e non solo)
Tra i padiglioni di BolognaFiere si può passare allo scambio diretto con gli oltre 850 espositori provenienti da tutte le regioni italiane e da più di 20 Paesi, tra cui, oltre ai più vocati, citiamo le news entry Australia, Messico, Giappone, Sudafrica e Svezia. Un’opportunità per incontrare vignaioli e vignerons che aderiscono al Manifesto del vino buono, pulito e giusto e fanno parte della Slow Wine Coalition, la rete internazionale promotrice di un sistema produttivo sostenibile, della difesa del paesaggio e di una crescita sociale, culturale ed economica delle campagne. Qui trovate alcune delle storie.
4. Provare il banco d’assaggio con oltre 4.500 etichette
È giunto finalmente il momento della degustazione! La Wine List, in continuo aggiornamento, consente già ora agli appassionati di ricercare le etichette per tipologia, certificazione, annata e vitigno. Inoltre, anche quest’anno professionisti e buyer possono potranno iscriversi alla piattaforma B2Match, profilando nella maniera più dettagliata possibile le aziende e i prodotti che corrispondono ai loro interessi e individuando facilmente anche i dettagli relativi all’affinamento e alla commercializzazione dei vini stessi. E per coloro che desiderano essere guidati, combinando assaggio e apprendimento, niente di meglio del programma delle Masterclass, in continuo aggiornamento, dedicate alle esperienze di viticoltura biodinamica in diverse regioni vocate del mondo, vitigni autoctoni e ricchezza ampelografica italiana. Scoprile qui.
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